Un grande ritorno
Torniamo a parlare di un titolo della saga di The Legend of Heroes e, più precisamente, dell'ultimo arrivato in casa
Falcom e
NIS:
The Legend of Heroes: Trails into Reverie. Dopo avervi
dato il nostro parere su The Legend of Heroes: Trails From Zero prima e su
Trails to Azure poi torniamo a parlare della saga di
Falcom che si arricchisce (almeno per l'Europa) di un nuovo capitolo. Grazie ad un codice review gentilmente fornitoci da
NIS siamo pronti per portarvi a vivere un'altra avventura nel continente di
Zemuria nella nostra
recensione di The Legend of Heroes: Trails into Reverie per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di The Legend of Heroes: Trails Into Reverie
Componente estremamente importante e di grande rilievo per tutta la saga di
The Legend of Heroes: Trails into Reverie è, senza ombra di dubbio, il comparto narrativo. Anche in questo nuovo titolo della serie i ragazzi di
Falcom non hanno decisamente scontentato i fan con un racconto che si incastra perfettamente nell'universo di gioco e che riesce, tra le altre cose, a darne un nuovo spaccato che farà la gioia dei fan di vecchia data. Prima di proseguire dobbiamo però mettervi in guardia su un paio di aspetti: primo la mancanza della localizzazione nella lingua nostrana,
The Legend of Heroes: Trails into Reverie non è localizzato in italiano e, secondo, se non avete mai giocato ad un The Legend Of Heroes potrebbe non essere semplice entrare nelle dinamiche narrative del titolo.
Ma veniamo a noi e alla situazione geopolitica del
continente di Zemuria: dopo anni di lotte intestine più o meno evidenti l'impero di
Erebonia e la
Repubblica di Calvard sembrano aver trovato i giusti equilibri e il continente vive un periodo di pace che ha dell'incredibile. Il periodo di pace non sembra però destinato a durare a lungo... durante la cerimonia che vece la città di
Crossbell protagonista di una (sudatissima) indipendenza dai due regni accade l'impensabile: una forza oscura e sconosciuta cinge d'assedio la città attaccandola con un esercito della
EDF (Ebon Defense Force) e da miliziani
Zauber Soldats mettendo fine alla cerimonia che doveva sancire la libertà della città.
The Legend of Heroes: Trails into Reverie inizia decisamente col botto e Lloyd e compagni non possono fare molto (almeno nell'immediato) per fermare il colpo di stato in corso: l'unica opzione è scappare ed organizzarsi per tornare più armati e organizzati e rimettere le cose al proprio posto. Non ci dilungheremo oltre nel racconto della
trama di The Legend of Heroes: Trails into Reverie per non rovinarvi le (tante) sorprese che vedono i nostri personaggi protagonisti. Possiamo però dirvi che la trama è ben scritta e che gli appassionati della serie possono stare tranquilli sulle situazioni proposte e sulla fedeltà ai precedenti capitoli.
Il gameplay di The Legend of Heroes: Trails Into Reverie
Partiamo dal presupposto che
The Legend of Heroes: Trails into Reverie è un JRPG di stampo abbastanza classico e che il titolo non sarà certo ricordato negli anni futuri come il progenitore di un nuovo genere o come un titolo dalle meccaniche uniche. Detto questo possiamo dividere e analizzare (idealmente) il
gameplay di The Legend of Heroes: Trails into Reverie in tre grandi componenti: la componente di combat system strategica a turni, quella di creazione e gestione del party di gioco e quella relativa all'esplorazione e al raccordo con la trama.
The Legend of Heroes: Trails into Reverie offre un gameplay classico e solido che non sdegna trovate originali
Iniziamo parlando proprio della novità più importante e cioè quella di poter passare da una traccia all'altra in tempo reale seguendo le vicende dei vari protagonisti (e dei loro compagni) praticamente a nostra completa discrezione. Questo rende
The Legend of Heroes: Trails into Reverie estremamente vario e permette al giocatore di scoprire punti di vista diversi e di avere sempre una discreta varietà di situazioni e dinamiche. La seconda novità di rilievo è pensata per gli appassionati della serie e permette di costruire un party con tutti i personaggi dei precedenti capitoli affrontando un dungeon procedurale il
Reverie Corridor. Come è possibile tutto ciò? Non vi sveleremo l'espediente narrativo dietro questa possibilità ma sappiate che,
se volete mettere su il "Dream Team" di The Legend of Heroes ora potrete farlo!
Parlando dei tre cardini di cui accennavamo sopra, invece, possiamo dirvi che abbiamo trovato il combat system strutturato all'interno della componente strategica a turni e che, seppur molto tradizionale, è riuscito a convincerci. Ovviamente, potendo gestire un numero di party più ampio dei soliti titoli
The Legend of Heroes: Trails into Reverie offre al giocatore un ventaglio di possibilità ampiamente superiori e un approccio mutevole al gameplay durante tutto l'arco dell'avventura. Molto buona anche la componente esplorativa che permette ai giocatori (sopra tutto quelli che seguono la serie da molto tempo) di scoprire sempre piccole chicche sul mondo di gioco e non solo.
L'arte e la tecnica di The Legend of Heroes: Trails Into Reverie
Molto buona, e perfettamente in linea con il resto della saga, la
direzione artistica di The Legend of Heroes: Trails into Reverie. Gli appassionati della saga troveranno in questo ultimo capitolo una continuità di fondo con quanto già presentato nei precedenti episodi.
Falcom d'altro canto ha dimostrato una grande capacità di "tenere sotto controllo" un universo di gioco che è diventato davvero imponente e importante con una lore in grado di reggere il confronto con altri titoli simili senza paura.
Purtroppo è il fronte tecnico quello che soffre più di tutti in questa produzione:
The Legend of Heroes: Trails into Reverie non è certamente un titolo che va valutato per il suo impatto estetico ma il problema è che la differenza con le uscite più recenti è davvero abissale. Ci saremo aspettati qualcosa di più dal comparto grafico e non tanto dagli intermezzi disegnati quanto dal motore di gioco in se e per se. Abbiamo giocato a
The Legend of Heroes: Trails into Reverie su Steam Deck e possiamo garantirvi che il titolo è perfettamente compatibile con la portatile di casa
Valve. Buono anche il sistema di controllo che ben si adatta alla disposizione dei tasti su Steam Deck.
Bene il comparto sonoro con un doppiaggio in giapponese in gran spolvero.