Finalmente in Europa
Oggi parliamo di un titolo che NIS ha portato in Europa in da pochissimo tempo e che si rifà ad una serie ampia e apprezzatissima nel Sol Levante. Stiamo parlando di
The Legend of Heroes: Trails From Zero che fa la sua comparsa su
Playstation 4,
Nintendo Switch e
PC, finalmente, anche in Europa. Il titolo non è certamente una novità per gli appassionati di giochi di ruolo tattici giapponesi, oggi siamo qui per raccontarvi la nostra esperienza col titolo e il nostro punto di vista. Detto questo vi invitiamo a seguirci nella nostra
recensione di The Legend of Heroes: Trails From Zero per Nintendo Switch.
La trama di The Legend of Heroes: Trails From Zero
Partiamo come sempre a parlare della
trama di The Legend of Heroes: Trails From Zero e, sotto questo aspetto, le cose si complicano non poco perchè il titolo non è un gioco "a se stante" ma è parte di una intera saga facente parte della serie
Trails of. La saga di Trails of è complessa, articolata e decisamente stratificata, al suo interno vengono sviscerate e analizzate diverse linee narrative che raccontano la storia da punti di vista diversi (e molto spesso agli antipodi tra loro). Parlare in questa nostra recensione di tutta quella che è la lore presente nei titoli
Falcom e non è questo ne il luogo ne il momento adatto. Se vi state domandando se potete giocare a The Legend of Heroes: Trails From Zero senza conoscere nulla degli altri capitoli la risposta è "si, potete" perchè la storia raccontata è auto-concludente. Ovvio, se avete giocato altri titoli della saga troverete volti, luoghi e situazioni che avete già incontrato.
Ad ogni modo, in The Legend of Heroes: Trails From Zero impersoniamo
Lloyd Bannings e lo vediamo di ritorno a Crossbell dopo gli anni passati in accademia militare lontano dalla sua città. Il futuro del nostro protagonista sembra decisamente roseo: la First Division sembra infatti il suo più logico destino visto le sue capacità in ambito investigativo. All'arrivo a Crossbell il nostro eroe viene però affidato ad una nuova divisione: la.
Special Support Section. A far compagnia a Lloyd ci saranno degli altri personaggi decisamente carattestici con cui il nostro stringerà una ferrea amicizia, stiamo parlando di Tio Plato, Elie MacDowell e Randy Orlando. Non pensate però che questa nuova posizione sia per Llyod una sorta di punizione perchè la nuova divisione prenderà, molto presto, un ruolo fondamentale per la città di Crossbell che si vede nel mezzo (e in un certo senso anche contesa) dall'Impero e da Calvard.
Non andremo oltre nel raccontarvi la storia di The Legend of Heroes: Trails From Zero perchè non vogliamo assolutamente rovinarvi le sorprese che troverete sul vostro cammino. Dovete però sapere che
The Legend of Heroes: Trails From Zero non è localizzato in italiano e che se non avete una buona conoscenza della lingua inglese potreste incorrere in qualche difficoltà nel comprendere tutto quello che succede nell'intricato universo della serie di
Trails of.
Il gameplay di The Legend of Heroes: Trails From Zero
Senza stare a girarci troppo intorno:
The Legend of Heroes: Trails From Zero non è invecchiato propriamente bene e questa nuova incarnazione non ha fatto molto per migliorare la situazione generale. Certo, nei dialoghi abbiamo molto apprezzato il restyling e la risistemazione dei personaggi che ora sfoggiano un design pulito e chiaro ma quando sarete in giro per le varie location o impegnati in combattimento non avrete nulla che non vi faccia pensare che stiate giocando ad un titolo di due generazioni passate.
Quello che abbiamo detto per la componente narrativa vale, in egual misura, per la componente tecnica. Sia chiaro, durante le nostre
partite su Nintendo Switch non abbiamo mai riscontrato rallentamenti o bug che ci impedissero di giocare a The Legend of Heroes: Trails From Zero ma è chiaro che non è il titolo che sceglieremo per far vedere ad un amico che "bella grafica" gira su Nintendo Switch. In compenso abbiamo trovato il titolo adatto al piccolo schermo di Switch (che aiuta a ridurre qualche difettuccio qua e la) e, soprattutto, abbiamo trovato il titolo godibile anche con uno schermo limitato.
La colonna sonora del titolo è buona ma, un po' come il resto, risente degli anni passati.
L'arte e la tecnica di The Legend of Heroes: Trails From Zero
Togliamo subito l'elefante dalla stanza: The Legend of Heroes: Trails From Zero è un JRPG di stampo dannatamente classico. Se vi aspettavate un gioco di ruolo giapponese con meccaniche uniche e particolari non siete esattamente nel posto giusto ma se siete appassionati dei JRPG classici allora troverete nel titolo di
Falcom quello che fa per voi. Ecco, tenete presente che la prima versione del titolo è del 2010 quindi oltre un decennio fa. Dal punto di vista del gameplay, come di quello della narrazione e, purtroppo, anche dal punto di vista estetico, il titolo è rimasto pressochè immutato rispetto all'originale.
The Legend of Heroes: Trails From Zero è un JRPG di stampo dannatamente classico
Ed ecco quindi che, come in ogni JRPG che si rispetti, il nostro protagonista e la sua squadra si vedrà tirato nel mezzo di qualcosa di decisamente più grosso di loro e al giocatore spetterà l'arduo e ingrato compito di salvare il mondo (o almeno il salvabile). In buona sostanza il gameplay di The Legend of Heroes: Trails From Zero è quindi diviso in due grossi blocchi: uno dedicato all'esplorazione e alla crescita del personaggio e del party (non solo fisica, ma anche emotiva) ed uno dedicato ai combattimenti. Ecco quindi che avremo modo di intervistare e parlare con gli svariati NPC che popolano il mondo di gioco e di avanzare quindi nella narrazione principale del titolo (con tutta la sequela di sub-quest che potete ben immaginare).
Quando dovremo sguainare la spada The Legend of Heroes: Trails From Zero presenta i classici meccanismi del combattimento a turni, con la scelta delle abilità, dell'avversario da colpire e con i turni dei nemici sempre ben visibili a schermo. Ecco, combat system è divertente ma sicuramente datato e non temiamo di essere smentiti se affermiamo che in questa decina d'anni i titoli con combattimenti strategici a turni hanno fatto passi da gigante. In compenso è tutto molto chiaro e sempre ben leggibile a video e, inoltre, il tutto ci è anche sembrato ben bilanciato.