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Recensione Capcom Fighting Collection 2 per PC

Ed eccoci a parlare di una nuova raccolta Capcom! Seguiteci nella recensione di Capcom Fighting Collection 2 per PC

Capcom, SNK e non solo!

Quando si parla di picchiaduro, Capcom è un nome che evoca immediatamente ricordi di sale giochi affollate, joystick consumati e sfide all’ultimo colpo. Negli ultimi anni, la casa di Osaka ha dimostrato una notevole attenzione nel preservare e riproporre i suoi classici, offrendo ai fan vecchi e nuovi l’opportunità di rivivere epoche d’oro del gaming. Dopo il successo della prima Capcom Fighting Collection, che celebrava i titoli 2D più iconici, e della Marvel vs. Capcom Fighting Collection: Arcade Classics, è giunto il momento di esplorare una nuova selezione di giochi che hanno segnato una fase di transizione per il genere. Capcom Fighting Collection 2 si presenta come un viaggio attraverso otto titoli che, tra il 1998 e il 2004, hanno sperimentato nuove direzioni artistiche e meccaniche di gioco, spaziando tra 2D e 3D, tra collaborazioni storiche e innovazioni audaci. Un’occasione imperdibile per riscoprire gemme nascoste e comprendere l’evoluzione del picchiaduro secondo Capcom. Abbiamo avuto modo di provare il titolo grazie ad un codice messoci a disposizione del publisher, se vuoi saperne di più non devi far altro che seguirci nella nostra recensione di Capcom Fighting Collection 2 per PC.
 

 

La trama di Capcom Fighting Collection 2

Parlare di trama in una raccolta di picchiaduro come Capcom Fighting Collection 2 potrebbe sembrare fuori luogo, ma sarebbe un errore sottovalutarne l’importanza. Nonostante il genere stesso ponga l’accento sull’azione e sulle dinamiche competitive, ciascuno dei titoli inclusi ha una propria mitologia, dei personaggi unici e un contesto narrativo ben definito. In questa nuova collezione firmata Capcom troviamo giochi che, tra fine anni ’90 e inizio 2000, hanno rappresentato esperimenti narrativi più o meno riusciti, ma tutti affascinanti per motivi diversi. Capcom vs. SNK: Millennium Fight 2000 Pro e il suo seguito Capcom vs. SNK 2: Mark of the Millennium 2001, per esempio, propongono uno scenario immaginario dove i più iconici combattenti Capcom e SNK si sfidano in un torneo globale, con interazioni e rivalità che gettano le basi per una lore interconnessa tra universi differenti.
  

  
Un altro punto interessante lo troviamo in Project Justice, sequel spirituale di Rival Schools, che ci porta in un contesto scolastico giapponese dove le faide tra istituti si trasformano in scontri spettacolari. La trama in questo caso si sviluppa attraverso sequenze visive e dialoghi che, seppur semplici, riescono a dare vita a personaggi memorabili, ciascuno con le proprie motivazioni e conflitti. Plasma Sword: Nightmare of Bilstein, invece, propone un impianto narrativo completamente sci-fi, con una guerra interplanetaria tra guerrieri dotati di armi al plasma, in un universo dove l’onore e il potere sono le forze trainanti. Anche se invecchiata in modo diverso rispetto ad altri titoli della collection, la narrativa resta affascinante, soprattutto per chi ama l’estetica anni ‘90 fantascientifica.
 
Infine, troviamo i due capitoli di Power Stone e Capcom Fighting Evolution, titoli dove la narrazione diventa più pretesto che reale spinta drammaturgica. Power Stone e Power Stone 2 presentano un mondo avventuroso, quasi cartoonesco, che ricorda i racconti di pirati e tesori leggendari. I personaggi sono delle caricature volutamente esagerate, ciascuno alla ricerca delle misteriose Power Stones che esaudiscono i desideri. Capcom Fighting Evolution è invece un vero e proprio omaggio metanarrativo alla storia dei picchiaduro Capcom, con un roster che spazia da Street Fighter a Darkstalkers, senza un vero plot centrale ma con numerose strizzate d’occhio ai fan di lunga data. La trama, se presa nel suo complesso, è un mosaico di suggestioni nostalgiche e visioni creative.
 

 

Il gameplay di Capcom Fighting Collection 2

Capcom Fighting Collection 2 offre un’esperienza estremamente variegata dal punto di vista del gameplay, e questo è senza dubbio uno dei suoi punti di forza. I titoli presenti abbracciano due generazioni di approcci al picchiaduro: da una parte quelli più tradizionali con visuale 2D, come Capcom vs. SNK e Street Fighter Alpha 3 Upper, e dall’altra le incursioni nel 3D con Power Stone, Power Stone 2 e Plasma Sword. Ciascun gioco mantiene intatto il proprio feeling originario, e Capcom si è impegnata per garantire una fedeltà quasi maniacale al gameplay classico, aggiornando al contempo l’esperienza con feature moderne come il rollback netcode per le sfide online. Il risultato è un mix interessante tra nostalgia e competitività, con la possibilità di sfidare altri giocatori da tutto il mondo in sessioni fluide e reattive.
   

Capcom Fighting Collection 2 raccoglie piccole e grandi perle della storia di Capcom

  
L’equilibrio tra i titoli più tecnici e quelli più arcade è ben bilanciato: Capcom vs. SNK 2 resta uno dei giochi più complessi mai realizzati nel genere grazie ai suoi sei sistemi di groove, ciascuno con set di mosse speciali e dinamiche differenti, mentre Power Stone 2 si basa su combattimenti frenetici, quasi caotici, dove l’ambiente diventa parte attiva dello scontro. Anche Capcom Fighting Evolution propone un gameplay unico nel suo genere, con personaggi che mantengono meccaniche e sistemi differenti pur condividendo lo stesso ring, offrendo sfide imprevedibili e variabili. Per i nuovi giocatori potrebbe esserci una curva di apprendimento piuttosto ripida, soprattutto per quei titoli nati con uno spirito più tecnico, ma il lavoro svolto sulle modalità allenamento aiuta molto (anche se avremmo voluto tutorial più approfonditi, ndr.).
   
Ogni gioco della collezione permette di rimappare i controlli, salvare i replay e visualizzare i comandi in tempo reale, strumenti molto utili per i veterani e per chi vuole migliorare. L’aggiunta del multiplayer online con netcode rollback è una delle caratteristiche più apprezzate: nei nostri test, le partite sono risultate stabili e godibili, anche con connessioni internazionali (ciò nonostante, l’assenza del cross-play limita il matchmaking, ndr.). Il gameplay, nella sua varietà e profondità, rappresenta il cuore pulsante della Capcom Fighting Collection 2, una lettera d’amore ai fan del genere e un’occasione per le nuove generazioni di scoprire capolavori dimenticati.
 

 

L'arte e la tecnica di Capcom Fighting Collection 2

Dal punto di vista della direzione artistica, Capcom Fighting Collection 2 è una celebrazione di stili diversi che si sono succeduti nel tempo, ciascuno con la propria personalità. Si va dalle sprite bidimensionali dettagliate e animate a mano di titoli come Street Fighter Alpha 3 Upper e Capcom vs. SNK, ai modelli poligonali più rudimentali ma affascinanti di Plasma Sword e Power Stone. C’è un senso di identità marcata in ogni gioco, un’estetica che riflette il periodo storico e l’approccio creativo adottato dagli sviluppatori. In Project Justice, per esempio, lo stile anime anni 2000 è dominante, con personaggi scolastici espressivi e colorati, mentre Plasma Sword si rifà a una fantascienza ipercolorata e kitsch che oggi ha il sapore di un cult.
  
Tecnicamente parlando, la collection è stabile e ben confezionata, ma non esente da compromessi. Su PC, i giochi girano fluidamente anche su macchine meno performanti, con tempi di caricamento praticamente inesistenti e un’interfaccia moderna che consente un accesso rapido a ogni titolo. Tuttavia, è importante sottolineare che alcuni dei giochi tridimensionali, soprattutto i Power Stone, mostrano i segni del tempo in maniera più evidente. I modelli poligonali sono spigolosi, le animazioni rigide, e la risoluzione originale, per quanto scalata, non riesce a nascondere le origini datate. Capcom non ha optato per un vero lavoro di remaster grafico, quanto piuttosto per un’emulazione di qualità con alcune ottimizzazioni.
  
Per quanto riguarda il comparto audio, ci troviamo davanti a una selezione sorprendentemente ricca. Oltre alle soundtrack originali, ciascun gioco è accompagnato da effetti sonori classici che restituiscono immediatamente le sensazioni dell’epoca. Capcom ha anche incluso un museo musicale dove possiamo ascoltare le tracce di ogni gioco e scoprirne di inedite. Le voci dei personaggi sono rimaste intatte nelle versioni originali giapponesi o inglesi, a seconda del titolo, e anche se la localizzazione dei testi non è stata estesa all’italiano, ci si riesce comunque a orientare grazie all’interfaccia semplice e intuitiva. Nel complesso, Capcom Fighting Collection 2 è un esempio di come si possa valorizzare il patrimonio videoludico senza necessariamente stravolgerlo.
 

 

Capcom Fighting Collection 2

Capcom Fighting Collection 2 è un titolo che fa esattamente ciò che promette: recuperare e valorizzare otto giochi che hanno segnato una fase di passaggio importante nella storia dei picchiaduro. Non si tratta di una semplice operazione nostalgia, ma di un progetto curato, pensato per i fan più accaniti, i collezionisti e anche per chi, magari, si è avvicinato da poco al genere e vuole recuperare alcune gemme poco conosciute. Certo, non è una raccolta perfetta: alcuni giochi hanno subito più duramente il peso degli anni, l’assenza della localizzazione in italiano si fa sentire, e la mancanza di cross-play limita il potenziale competitivo della community. Ma tutto questo non scalfisce la bontà dell’offerta.

8.00

Trama 7.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 7.50

Pro:

tanti titoli

museo davvero ricco

Contro:

niente crossplay

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La Capcom Fighting Collection 2 è disponibile

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