Appassionati di Quake a noi! Oggi parliamo di un titolo in Early Access che si rifà alla corrente dei classici FPS old school (quelli che adesso vengono chiamati i boomer shooter): Hyperviolent. Ultimo titolo del team di Terminist Arcade pubblicato da Fulqrum Publishing (che ringraziamo per il codice fornito per testare il titolo), Hyperviolent si presenta come la consacrazione di tutto quello che i titoli come Quake, DOOM e Duke Nukem hanno rappresentato nel mondo videoludico. Scopriamo insieme come è andata la nostra prova del titolo nella recensione di Hyperviolent per PC (che ricordiamo è tutt'ora in Early Access).
La trama di Hyperviolent
È raro riuscire a parlare di trama articolata in un FPS, figuriamoci se parliamo di un FPS che prende come riferimento tutto un filone di prodotti che ha sempre considerato la narrazione come un fattore secondario. Hyperviolent non fa eccezione a questa regola ma gli sviluppatori, forse consci di proporre un prodotto nel 2023 e non nel 1993, hanno pensato bene di costruire un canovaccio narrativo che possa giustificare in maniera più profonda la nostra presenza nel mondo di gioco.
Hyperviolent vede il nostro protagonista arrivare su un asteroide dopo aver ricevuto una chiamata di soccorso da parte dei membri del team impegnati in una serie di operazioni minerarie sullo stesso. Sembra infatti che la missione del team si sia spinta troppo in profondità fino a risvegliare cose che era meglio lasciare latenti (la trama vi ricorda qualcosa?). Ad ogni modo una volta arrivati sull'asteroide ci rendiamo immediatamente conto che la situazione è ormai completamente fuori controllo e, visto che siamo qui, perchè non dedicarci alla risoluzione di questo grattacapo? È così che ha inizio la nostra avventura in Hyperviolent: circondati da uomini ormai corrotti da un oscuro potere che vogliono solo la nostra morte... Purtroppo Hyperviolent non è localizzato in italiano, se quindi non conoscete la lingua inglese potreste non comprendere tutto quello che succede a schermo.
Il gameplay di Hyperviolent
Nell'introduzione abbiamo classificato Hyperviolent come un FPS old school ma forse siamo stati un po' troppo semplificativi. Il gameplay di Hyperviolent presenta infatti chiare contaminazioni da boomer shooter ma ha un approccio, per certi versi, quasi da survival game. Se infatti negli FPS classici le munizioni erano un elemento che raramente mancava al protagonista in Hyperviolent non è propriamente così: certo, abbiamo a disposizione un numero importante di armi ma le munizioni (pur non essendo "contate") non sono mai troppe. Ecco quindi che trovarsi di fronte ad una piccola orda di avversari potrebbe risultare non propriamente piacevole se ci si rende conto a metà combattimento che il fucile si sta scaricando troppo rapidamente...
Hyperviolent è frenetico e ricco d'azione come un buon FPS old school deve saper essere
Abbiamo apprezzato la possibilità di sfruttare due armi alla volta (almeno per quelle di piccola taglia) aprendo a soluzioni di gameplay interessanti e divertenti, certo se volete armarvi di lanciarazzi dovrete "accontentarvi" di un'unica arma ma il dual wield è implementato molto bene in Hyperviolent. Ecco, abbiamo trovato il livello di difficoltà un po' sbilanciato: è vero che Hyperviolent non fa assolutamente sconti e cerca un approccio al gioco molto "di petto" da parte del giocatore ma è altrettanto vero che in molte occasioni ci siamo trovati davvero spiazzati dai picchi di difficoltà presentati. Bene anche gli enigmi ambientali che aiutano a fare una pausa tra un massacro e l'altro.
L'arte e la tecnica di Hyperviolent
La direzione artistica di Hyperviolent si rifà direttamente ai titoli legati allo sci-fi horror del settore, nel titolo sono presenti richiami non troppo velati a Dead Space e non solo ma, dal punto di vista stilistico, Hyperviolent riesce ad avere una sua dose di originalità. Abbiamo apprezzato i toni colore e la struttura dei livelli, mai banale e mai troppo lineare.
Una nota di merito va poi alla colonna sonora: decisamente azzeccata e perfettamente integrata nel mood del titolo. Dal punto di vista tecnico non abbiamo molto da dire: Hyperviolent si rifà a quella corrente di titoli old school che non crea grossi problemi in fatto di prestazioni sulle macchine attuali.
Pur essendo in Early AccessHyperviolent ha già dimostrato di avere un certo carattere. Il titolo di Terminist Arcade e Fulqrum Publishing riprende molte delle meccaniche dei boomer shooter e cerca di ridisegnarle in un contesto più attuale introducendo delle meccaniche da survival che però rischiamo di minare le basi stesse del genere di riferimento. Se da un lato è infatti divertente giocare a Hyperviolent dall'altro è difficile capire che strada prenderà realmente il titolo in futuro ma, d'altra parte, solo il tempo saprà rispondere a questa domanda.