Speciale avventure Quantic Dream e Steam Deck, Detroit: Become Human e non solo!

A Quantic Dream si devono alcune delle più belle avventure videoludiche: riscopriamole su Steam Deck

Tre titoli, un autore

Se si pensa al panorama videoludico e si ragiona sui "big" del settore ci si rende presto conto che di figure iconiche (quasi mitologiche) ce ne sono diverse. Ognuna di queste figure, solitamente, eccelle in un ambito molto specifico, se si nomina ad esempio John Carmack non si può non pensare ad un tecnico eccellente che ha avuto una visione in grado di cambiare il mondo videoludico, così come se pensiamo a Hidetaka Miyazaki è difficile non associarlo ad un innovatore sul fronte del gameplay (a riprova di ciò potete leggere la nostra recensione di ELDEN RING per capire quello che intendiamo).
 
Ecco, se pensiamo ai personaggi che hanno saputo rivoluzionare il nostro media preferito sotto il profilo della narrazione non possiamo non rivolgere il nostro sguardo verso Dave Cage. Il visionario autore e sceneggiatore (a capo di Quantic Dream) ha saputo sfornare sotto la sua guida una serie di titoli sicuramente non perfetti ma in grado, ognuno a suo modo, di lasciare un segno. Abbiamo pensato di riscoprire gli ultimi titoli sviluppati dal suo team: Heavy Rain, Beyond: Two Souls e il più recente Detroit: Become Human. Se volete fare con noi questo tuffo nel passato e riscoprire queste avventure su Steam Deck seguiteci nel nostro speciale su Quantic Dream e le sue opere. I due dottori a cui era stata data in custodia Jodie scoprono che possono usare i poteri della ragazza per connettere il nostro universo all'Inframondo, un mondo alternativo dove, grazie ad Aiden, può far comunicare i vivi con i defunti. Il Condensatore (questo è il nome della macchina che permette l'accesso all'Inframondo) si guasta e le entità malevoli presenti nell'universo parallelo entrano sulla Terra, ora solo Jodie può spegnere la macchina e salvare il mondo. È interessante come in questa produzione Quantic Dream giochi sulla dualità dell'anima di Jodie che si vede continuamente combattuta dai propri desideri e pensieri con quelli di Aiden. 
  

 

Racconti di persone diverse, in mondi diversi

Per parlare in modo approfondito delle storie che l'eclettico autore ha proposto nei suoi vari titoli non basterebbero dieci di articoli come questi, il nostro scopo non è approfondire le varie storie presenti nei giochi prodotti da Quantic Dream ma raccontarvi i contesti, le basi della trama per incuriosirvi e stimolare la vostra attenzione, in modo da trovare il gioco che più si avvicina al vostro gusto. Qui di seguito troverete riassunti i contesti narrativi delle tre opere che abbiamo preso in esame, l'analisi è svolta in ordine cronologico, potrete quindi leggere di Heavy Rain, successivamente di Beyond: Two Souls e, infine, di Detroit: Become Human.
 
Cominciamo proprio con Heavy Rain: il titolo, apparso per la prima volta (e in esclusiva) su Playstation 3 portava il giocatore in un thriller cupo, ricco di colpi di scena alla ricerca del Killer degli Origami, uno spietato assassino che sarà il vero e proprio protagonista dell'avventura. Heavy Rain si apre con Ethan Mars, è lui il primo personaggio che incontriamo in questa avventura. Ethan ha una vita invidiabile, è sposato, ha una buona posizione sociale e il matrimonio gli ha donato due figli: Jason e Shaun. Nell'incipit del titolo il giocatore scopre come un incidente stravolge la vita di Ethan che in colpo solo perde il figlio Jason che viene travolto da un'auto e lui sprofonda in un coma che dura sei mesi. Ora è separato, Jason è morto e cerca, a tutti i costi, di ricostruire il rapporto con Shaun. In quella che sembrava una normale passeggiata al parco tra padre e figlio, Ethan ha una delle crisi postume del coma, sviene e, al suo risveglio, non trova più il piccolo Shaun: è stato rapito dal temuto Killer degli Origami. È così che Heavy Rain introduce il giocatore nel suo mondo, una narrazione ricca di colpi di scena in cui il giocatore è chiamato a vestire più parti di diversi personaggi. Non andremo oltre nella trama per non incorrere in pericolosi spoiler. 
 
Passiamo quindi a Beyond: Two Souls. Se in Heavy Rain il contesto narrativo era rinchiuso in una cornice prettamente realistica con un grande sforzo per mantenere il tutto "verosimile", nel successivo titolo Cage ha virato verso una trama più fantastica con elementi sovrannaturali che incidono su parte della narrazione (un po' come avviene in Life is Strange, per intenderci). Beyond: Two Souls narra la storia di Jodie Holmes, una bambina che, fin dalla sua più tenera età ha sempre saputo di essere diversa dagli altri. La piccola infatti è dotata di particolari poteri psichici causati da una sua connessione con Aiden un'entità soprannaturale che ha un legame indissolubile con la nostra protagonista. Jodie, a causa dei suoi poteri, finisce molto presto nelle mani del governo degli Stati Uniti che la prendono sotto la propria ala protettrice e la addestrano per diventare un efficiente membro della CIA. Passano gli anni e la piccola Jodie riesce a controllare sempre meglio i suoi poteri, i due dottori che le hanno fatto da genitori scoprono che, proprio grazie a Jodie è possibile accedere all'Inframondo: un universo parallelo dove è possibile comunicare con i defunti. Tutto sembra andare per il verso giusto quando il Condensatore (il macchinario che permette questa connessione) si guasta e permette alle entità malevoli presenti nell'universo parallelo e riversarsi sulla Terra. Ora solo Jodie può spegnere il Condensatore e, tra scelte e decisioni la nostra eroina dovrà imparare, sempre più, a convivere con Aiden e la sua "seconda anima".
  
È però con Detroit: Become Human che i ragazzi di Quantic Dream, guidati da Dave Cage, hanno notevolmente alzato l'asticella per quello che riguarda la narrazione e la trama in se e per se. Nell'ultima avventura prodotta dalla software house francese il setting si sposta nel futuro e, più precisamente, nel 2038. In vent'anni la CyberLife ha saputo rivoluzionare il pianeta terra con quella che potrebbe essere vista come la più grande evoluzione a cui la razza umana abbia mai assistito. Gli androidi prodotti dalla società dell'eccentrico Elijah Kamski sono ormai in ogni casa e svolgono molte funzioni e lavori che gli uomini non vogliono più fare. Anche se tutto sembra andare per il verso giusto qualcosa in realtà non sta andando come dovrebbe: alcuni automi hanno infatti cominciato a provare delle emozioni quasi umane, questi vengono chiamati i Devianti e l'azienda si adopera per eliminarli rapidamente dalla faccia della terra perchè, alcuni di essi, stanno già iniziando a dare i primi problemi in città. A metà strada tra concetti e punti di vista mutuati da Blade Runner e problemi di natura sociale e non solo, Detroit: Become Human vi mette al comando di tre androidi differenti, con tre filoni narrativi diversi. Detroit: Become Human è il riassunto di una vita di esperimenti di Cage e non solo, il titolo offre svariati bivi narrativi ed è ricco di colpi di scena e capovolgimenti di fronte più unici che rari. Giocare a Detroit: Become Human vuol dire vivere tre vite diverse e prepararsi a prendere decisioni che ci seguiranno per parecchio, parecchio tempo.
 

 

Gameplay: tra bivi narrativi e racconti

Prima di parlare del gameplay dei titoli sopra citati visogna fare una piccola premessa: quando parliamo di Heavy Rain e del tipo di approccio al gameplay che il titolo ha, dobbiamo ricordarci l'anno in cui è stato prodotto, era il 2010, mancavano ancora cinque anni prima dell'avvento di Life is Strange (che rivoluzionò in modo definitivo il modo di approcciarsi alle avventure grafiche, se così possiamo chiamarle). Non stupitevi quindi se il titolo DONTNOD fa meglio di Heavy Rain sotto diversi aspetti: per certi versi è "figlio" di Heavy Rain. 
 
Lo scopo primario delle avventure proposte da Quantic Dream è quello di far vivere al giocatore delle storie in prima persona, se state quindi cercando un titolo che vi faccia vivere in una sorta di film interattivo siete assolutamente nel posto giusto. Ogni azione che compiete, ogni scelta che fate influenza in qualche modo il mondo di gioco e il rapporto che le persone avranno con voi. A diversi livelli (a seconda del titolo in questione) queste interferenze nella trama di fanno più marcate. Se in Detroit: Become Human avrete modo di vedere il vero e proprio flusso di scelte in un diagramma apposito la stessa cosa non succede in Heavy Rain. Certo, titolo dopo titolo i ragazzi di Quantic Dream hanno saputo perfezionare il tiro e l'incidenza delle vostre scelte varia molto a dipendenza di cosa state giocando. 
 
Fondamentalmente, in tutti e tre i giochi, dovrete muovervi per il mondo di gioco, parlare con le persone, investigare e cercare di comprendere i fatti e dargli una propria connotazione. È molto importante che, giocando a questi titoli, il giocatore cerchi una sorta di empatia col videogioco stesso perchè è proprio grazie a questa connessione che potreste vivere appieno le avventure disegnate da Dave Cage. Abbiamo giocato a Heavy Rain, Beyond: Two Souls e Detroit: Become Human su Steam Deck e, con un buon paio di cuffie, abbiamo apprezzato moltissimo le avventure proposte, sia sul piano ludico, che narrativo che, infine tecnico. La console di casa Valve risulta perfetta per questo genere di giochi e li rende fruibili anche lontano dalle quattro mura domestiche (dove sareste confinati con le console Playstation o col PC tradizionale).
 

 

Tra arte e tecnica

Parlando di titoli che hanno quasi un decennio di distanza tra la prima produzione presa in considerazione (Heavy Rain, 2010) e l'ultima (Detroit: Become Human, 2018) risulta chiaro che è abbastanza difficile fare un paragone dal punto di vista tecnico e infatti cercheremo di concentrarci più sulla parte artistica della produzione. Da questo punto di vista i titoli di Quantic Dream si sono sempre dimostrati all'altezza delle aspettative, dalle cupe atmosfere di Heavy Rain fino alle solari città (che poi tanto solari non erano) di Detroit: Become Human la produzione del team francese è sempre stata di altissima qualità. Lo stesso Beyond: Two Souls e i due mondi sempre in bilico uno sull'altro ha saputo disegnare scorci incredibili nella fantasia dei giocatori. 
 
Tecnicamente parlando possiamo invece fare un paragone più concreto, abbiamo giocato ai tre titoli su Steam Deck e siamo rimasti piacevolmente stupiti da come questi girano sulla nuova arrivata di casa Valve. Chiaramente sono titoli che pagano il prezzo di avere un comparto tecnico di ottima qualità e quindi tutto quel ben di Dio che si vede a schermo va poi ripagato in durata della batteria. Al netto di questo però Steam Deck si è rivelata un'ottima compagna di gioco per i tre titoli in questione. 
 
Sul comparto sonoro non c'è molto da dire, anche da questo punto di vista il perfezionismo di Cage fa bella mostra di se con delle colonne sonore splendide e sempre perfettamente adatte al contesto specifico. Molto bene anche gli effetti audio. Il nostro consiglio è, se li giocate su Steam Deck, di giocare ai titoli Quantic Dream con un bel paio di cuffie per aumentare il più possibile l'immersione nel mondo di gioco.
 

  

Commento finale

Riscoprire su Steam Deck Heavy Rain e Beyond: Two Souls è stato estremamente piacevole, le avventure uscite dalla penna di Dave Cage sono invecchiate bene. Se dobbiamo parlare di puri gusti personali riteniamo ancora Heavy Rain superiore a Beyond ma solo perchè nel secondo ci è parso che Cage abbia "osato troppo" e, alla fine, abbia perso un po' la strada. Detroit: Become Human è sicuramente il titolo più completo e profondo dei tre e denota come lo studio francese abbia saputo imparare dai propri errori correggendoli.

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