Torna il racing game su due ruote tutto italiano! Vediamo insieme le novità di MotoGP 19
E’ passato giusto un anno dalla pubblicazione di MotoGP 18 ed eccoci qui a parlare del nuovo, sfavillante, racing game dell’italianissima Milestone. L’incarnazione del franchise dello scorso hanno ha introdotto numerose novità e, di contro, rimosso alcune funzionalità storiche della serie. Vediamo insieme come se la cava MotoGP 19 e se è riuscito a colmare le lacune lasciate dalla precedente versione.
Lo diciamo in praticamente tutte le recensioni di titoli sportivi o di racing game, parlare di trama in questi giochi è difficile (e a tratti impossibile). MotoGP 19 utilizza un sistema che vediamo sempre più spesso in questo genere: la modalità carriera. Esattamente come nella precedente versione infatti è possibile intraprendere una vera e propria carriera su due ruote partendo dalle Red Bull Rookies Class fino ad arrivare alla MotoGP passando per i vari tornei intermedi. Nella modalità carriera non dovremo solo portare a casa vittorie su vittorie ma gestire anche il nostro veicolo cercando di guadagnare quanti più punti esperienza (se così possiamo dire) possibile.
Quest’anno, sull’onda dell’onda verde che sta cercando di percorrere il pianeta, è disponibile anche una nuova classe: la MotoE dedicata ai veicoli elettrici. Non di sola carriera vive però MotoGP 19 e infatti, da questo punto di vista, i miglioramenti con MotoGP 18 sono evidenti: sono disponibili infatti, dal menù iniziale, le opzioni di gara veloce e della nuova Sfide Storiche, una serie di competizioni che riportano in auge le sfide che hanno reso grande questo sport. Non solo potremo quindi metterci nei panni del nostro pilota preferito ma potremo farlo anche in un determinato periodo storico: negli Eroi della 500cc potremo prendere il controllo di un giovanissimo Valentino Rossi oppure ne Le Grandi Rivalità che sposta l’attenzione sugli scontri a fil di secondo che hanno visto protagonisti Rossi, Biaggi, Gibernau, Stoner ecc.
Sotto questo profilo è innegabile l’impegno profuso dagli sviluppatori per dare ai giocatori una scelta e una quantità di contenuti interessante e, sopratutto, decisamente iconica sia nello stile della presentazione che nel gameplay vero e proprio.
Ed eccoci a parlare del gameplay del titolo Milestone ma prima facciamo una piccola digressione sulla versione dell’anno precedente: l’introduzione dell’Unreal Engine 4 aveva infatti messo sottosopra il sistema di guida di MotoGP 18 ma, al netto delle modifiche, ci siamo trovati sostanzialmente d’accordo con la scelta presa dalla software house. Oggi, ad un anno di distanza, si vedono ancora meglio i risultati della scelta fatta in passato con un gioco che permette al giocatore di avere sotto controllo in modo accurato il proprio pilota e il veicolo, con una feedback sui comandi realistico e ben modulato.
Pad alla mano MotoGP 19 riesce ad avvicinarsi a diversi tipi di giocatori: da quelli più casual a quelli più esigenti. Il motore fisico del gioco è stato ulteriormente perfezionato ed ora la moto reagisce ancora meglio alle condizioni atmosferiche dei vari tracciati. La grande novità di quest’anno è però stata presentata come il nuovo sistema di intelligenza artificiale: A.N.N.A. che promette un approccio più dinamico dei nostri avversari in pista. In realtà la promessa fatta da Milestone non è stata del tutto mantenuta e il risultato su pista è altalenante: se da un lato il nuovo algoritmo evita la formazione dei ben noti trenini di piloti dall’altra parte la sensazione è che l’I.A. sia poco aggressiva, quasi più conservativa e meno avvezza a colpi di testa (sia in senso negativo che positivo).
Diciamo che se questa doveva essere la grande novità della versione il risultato non è propriamente eccellente ma se invece, come crediamo sia, questa introduzione serve per gettare le basi per il prossimo titolo allora la questione cambia radicalmente (e ci troveremo di fatto nella stessa situazione vista in MotoGP 18 con l’utilizzo dell’Unreal Engine 4 di cui si raccolgono solo quest’anno i frutti, anche se in modo parziale).
Ne abbiamo parlato più volte, sia in questo articolo che nella precedente recensione di MotoGP 18, la novità più importante della precedente versione è stata l’introduzione dell’Unreal Engine 4 a favore del vecchio motore di gioco. La scelta fatta l’anno scorso aveva fatto discutere più per il risultato finale che non per la decisione in se: MotoGP 18 mostrava infatti il fianco al frame rate su console che passava dai 60 fps delle precedenti versioni ad un più deludente 30 fps.
Ecco, togliamo subito l’elefante dalla stanza, lo stesso problema l’abbiamo registrato quest’anno. Ci saremo aspettati un netto miglioramento da questo punto di vista e, se o scorso anno c’era la scusante dell’introduzione del nuovo motore, quest’anno è più difficile trovare scuse, sopratutto se analizziamo quanto è stato fatto tecnicamente. Ed è proprio dal punto di vista tecnico che MotoGP 19 mostra le lacune più gravi: se da un lato la modellazione poligonale dei piloti è decisamente soddisfacente dall’altro la piattezza dei vari tracciati ci ha lasciato parecchio l’amaro in bocca.
Nelle situazioni meteo più avverse la situazione, fortunatamente, si risolleva ma nelle gare con delle condizioni meteo soleggiate la piattezza dello scenario e della pista in se lascia un po’ interdetti. Un discorso diverso va invece fatto per la direzione artistica e le scelte stilistiche: da questo punto di vista MotoGP 19 si dimostra moderno e fresco, sempre ben chiaro nelle scelte e ordinato nella disposizione dei menu. Dal punto di vista sonoro possiamo evidenziare un buon lavoro di campionatura degli effetti audio e una colonna sonora che ben si sposa con il mood del titolo. Infine possiamo rassicurare i non anglofoni: MotoGP 19 è localizzato in italiano e non sarà necessario rispolverare il dizionario di inglese delle superiori per poter godere del titolo di Milestone.
MotoGP 19 è un buon racing game ma non riesce a fare lo stacco che ci saremo aspettati. Il titolo dei ragazzi di Milestone non è riuscito a convincerci appieno pur introducendo l’innovativo sistema di machine learning A.N.N.A. e presentando una mole di contenuti decisamente considerevole. Il team italiano deve concentrarsi, a nostro avviso, sulla componente tecnica e andare ad ottimizzare a fondo l’utilizzo dell’engine di Epic Games per trarre il maggior beneficio possibile da questa tecnologia.
Trama 8.00
Gameplay 7.00
Arte e tecnica 7.00
carico di contenuti
ia migliarabile
Un capitolo rivoluzionario: Intelligenza Artificiale basata su Reti Neurali, Server Dedicati per un’esperienza Multiplayer ottimale e Sfide Storiche per riaccendere la leggenda.
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