Violenza al massimo
Ed eccoci finalmente a parlare dell'edizione (realmente) definitiva di
Mortal Kombat 11.
NetherRealm Studios e
Warner Bros hanno confezionato un'edizione che saprà soddisfare ogni fan della saga e non solo, in questi anni il titolo sviluppato dai ragazzi guidati da
Ed Boon ha saputo dimostrare con una forza invidiabile quanto i picchiaduro di stampo occidentale siano competitivi sul mercato. Insieme all'edizione Ultimate arriva anche il secondo pacchetto di personaggi aggiuntivi (il
Kombat Pack 2) che allarga ulteriormente il già nutrito roster del sanguinolento picchiaduro. Largo ai muscoli quindi e seguiteci nella nostra recensione di
Mortal Kombat 11 Ultimate per XBOX One.
La trama di Mortal Kombat 11
Partiamo da un semplice presupposto:
Mortal Kombat 11 Ultimate include la modalità storia presentata nel titolo originale (datevi una letta alla nostra
recensione di Mortal Kombat 11 per approfondire) e la trama espansa tramite l'avvento dell'espansione (ecco invece dove potete trovare la nostra
recensione di Mortal Kombat 11: Aftermath). Oltre al titolo originale e all'espansione questa nuova versione comprende il
Kombat Pack 1 e (l'appena rilasciato)
Kombat Pack 2, due espansioni che aggiungono nuovi combattenti e che non modificano il comparto narrativo ma aprono, senza ombra di dubbio, a nuove soluzioni di gameplay.
Non vi parleremo ancora una volta dettagliatamente della storia ma, per i più pigri o per chi non ha mai sentito parlare di
Mortal Kombat 11,
vi facciamo un piccolissimo riassunto:
Kronika un semidio in grado di controllare il tempo ha intenzione di riportare un certo equilibrio nell'universo. Se infatti dopo gli avvenimenti di
Mortal Kombat X l'universo stava virando decisamente verso il bene, e parte del merito era di
Lord Raiden e della sua capacità di attirare a se i migliori eroi e sbaragliare le forze del male. L'obiettivo di Kronika è chiaro fin dai primi minuti: eliminare
Raiden e riscrivere la storia. La modalità storia porta il giocatore attraverso i vari combattimenti scanditi da filmati con una regia molto buona e una narrazione che, pur non meritando un Oscar alla Letteratura sa difendersi bene (soprattutto se consideriamo che il titolo è un picchiaduro).
L'espansione
Aftermath amplia ulteriormente l'universo narrativo e prova a imbastire un rimpastone dove
Shan Tsung diventa, di fatto, protagonista e avvia una nuova linea narrativa non priva di colpi di scena in grado di intrattenere il giocatore per altre svariate ore. A prescindere dalla bontà della scrittura è innegabile come
NetherRealm Studios abbia dimostrato di mettercela davvero tutta per elevare il genere dei picchiaduro e staccarli dal concetto di "picchia livello dopo livello". Interessante anche come in Aftermath gli sviluppatori abbiano saputo "tenere il campo" anche in ambito narrativo senza cadere in problemi legati agli eventi e alle conseguenze nella storia.
Anche
Mortal Kombat 11 Ultimate è localizzato in italiano (come i precedenti titoli) e non stiamo parlando solo dei testi scritti, ma anche del doppiaggio e, possiamo confermarlo, di ottima fattura fra l'altro.
Il gameplay di Mortal Kombat 11
NetherRealm Studios ha voluto fare le cose per bene e per mettere un altro macigno nei "pro" del suo prodotto ha deciso di puntare su una questione che sta a cuore a molti in questo periodo: il cross gen e il cross play. Se qualche anno fa era infatti abbastanza pacifico che, ad ogni generazione di console si dovesse in buona sostanza "ripartire da capo", con questa nuova generazione le cose sono cambiate e decisamente. Microsoft con il suo
Smart Delivery e Sony con la
retrocompatibilità hanno permesso agli sviluppatori di creare, più facilmente, dei titoli cross gen. I ragazzi in capo a Ed Boon hanno colto questa occasione e non solo
Mortal Kombat 11 Ultimate è cross gen ma è anche cross play: in questo modo potrete giocare al vostro picchiaduro preferito al netto della piattaforma che state utilizzando, mantenendo (se rimarrete dallo stesso schieramento) di portarvi i salvataggi e i vostri progressi in questa nuova next gen.
Ma come si comporta pad alla mano
Mortal Kombat 11 Ultimate? Beh decisamente bene, su next gen la creatura di
NetherRealm Studios mostra i muscoli non solo nel comparto tecnico ma in generale in quello della fluidità senza però penalizzare le "vecchie" console. Abbiamo
giocato a Mortal Kombat 11 Ultimate su XBOX One X e il gameplay è risultato solido, frenetico e appagante come sempre. Ovviamente la grande novità di questa versione Ultimate è la presenza di tre nuovi lottatori: stiamo parlando di
Mileena,
Rain e "l'ospite esterno"
Rambo. Dobbiamo ammetterlo attendavamo con ansia la possibilità di mettere le mani sul personaggio più iconico e carismatico di
Sylvester Stallone e, soprattutto, non vedevamo l'ora di farlo scontrare con Terminator, uno scontro che sognavamo fin da quando eravamo bambini. E' incredibile come
NetherRealm Studios riesca a fondere nel mondo di Mortal Kombat personaggi che poco hanno a che fare con quell'universo, il
Jocker,
Rambo,
Terminator o
Spawn. Personaggi che arrivano da background e universi completamente diversi ma che nel mondo creato dagli sviluppatori dell'
Illinois sembrano trovarsi sempre perfettamente a loro agio.
I vari personaggi, anche esterni alla serie, si fondono perfettamente nel mood e nella lore di Mortal Kombat
Non elogeremo un'altra volta il netcode praticamente perfetto della produzione, ne parleremo della scelta sconfinata di combattenti e delle relative varianti, non solo estetiche ma anche tecniche con la possibilità di equipaggiare mosse speciali e creare dei propri "set" di personaggi ma preferiamo parlarvi dei tre nuovi protagonisti. I più esperti della saga noteranno infatti come questi nuovi lottatori non portano delle vere e proprie novità sul fronte del gameplay ma tendono invece a riprendere e approfondire alcune meccaniche di combattimento già viste su altri personaggi. Chi si aspettava forti novità da questo punto di vista resterà un po' deluso ma c'è anche da dire che il roster generale del titolo è in grado di appagare praticamente qualsiasi tipo di palato.
L'arte e la tecnica di Mortal Kombat 11
Anche sul fronte del comparto artistico e tecnico non abbiamo molto da dire, il lavoro svolto dai ragazzi di
NetherRealm Studios è impressionante: se su next gen
Mortal Kombat 11 guadagna ulteriormente punti sotto il profilo grafico anche su old gen fa la sua porca figura. Avete quindi bisogno di Una
XBOX Series X o di una
Playstation 5 per godere appieno del picchiaduro di
Ed Boon? Certo che no, le modifiche apportate sono importanti? Sicuramente si e per essere un titolo next gen le migliorie si vedono senza dubbio ma non si vede un vero e proprio baratro che separa le due versioni.
Questa edizione
Ultimate confeziona poi un pacchetto davvero completo anche sotto il profilo della direzione artistica:
Mortal Kombat 11 ha una sua fortissima riconoscibilità, il titolo continua ad essere coerente con se stesso e con il pubblico che lo apprezza senza scendere mai a compromessi di alcun genere. Ottima anche la caratterizzazione dei nuovi personaggi e il modo in cui sono stati calati nel mondo di Mortal Kombat. Durante le nostre prove su
XBOX One X non abbiamo mai avuto alcuni tipo di problema, rallentamento o magagna, anzi, il titolo si è dimostrato solido come sempre.
Poche le modifiche al comparto audio, soundtrack sempre azzeccata e calzate e doppiaggio in italiano decisamente ottimo: il comparto sonoro conclude un lavoro che fa della ricerca dell'eccellenza il suo punto di forza (e spesso si avvicina anche al suo obiettivo).