Di culti oscuri, riti e sacrifici
Grande rilevanza hanno avuto
Lovecraft e i suoi racconti negli ultimi anni, il famoso scrittore statunitense e i suoi racconti sono stati infatti più volte protagonisti di svariati tipi di giochi (da
Lovecraft's Untold Stories fino a
The Sinking City, passando per
Call of Cthulhu giusto per citare i primi che ci sono venuti in mente). Oggi parliamo di un titolo decisamente più particolare di quelli appena citati per via del suo gameplay e delle meccaniche di gioco che il suo designer,
Alex Kennedy, ha pensato. Stiamo parlando di
Cultist Simulator e più precisamente della versione Initiate Edition per
Nintendo Switch. Se siete pronti a gettarvi in un mondo oscuro fatto di sacrifici, riti malvagi e altre diavolerie seguiteci nella nostra
recensione di Cultist Simulator: Initiate Edition per Nintendo Switch.
La trama di Cultist Simulator: Initiate Edition
Difficile parlare di trama in
Cultist Simulator: Initiate Edition, il titolo di
Alex Kennedy (già autore, per altro, di
Sunless Sea e se ve la siete persa vi invitiamo a leggere la nostra
recensione Sunless Sea: Zubmariner Edition) è decisamente atipico.
Cultist Simulator non racconta infatti una singola avventura ma sfrutta l'incredibile universo messo in piedi da
Lovecraft per dare al giocatore la possibilità di esplorarlo in modo innovativo e particolare, senza guidarlo più del necessario. La prima partita che affronterete in Cultist Simulator vi lascerà spiazzati, vi farà sentire persi e non solo, vi porrà subito di fronte all'evidenza: non siete pronti per affrontare il gioco.
Cultist Simulator vi mette nei panni di un individuo e del suo tentativo di fondare un culto segreto, con tutto quello che ne comporta. E' così che carta dopo carta plasmeremo un mondo nuovo, fatto di sacrifici e tentativi, conosceremo parte della nostra storia (o almeno crederemo di conoscerla) e ci imbatteremo in situazioni e personaggi bizzarri a dir poco.
Cultist Simulator non ha un tutorial e, purtroppo,
non è localizzato in italiano e questi due elementi sono quelli che, dal nostro punto di vista, rischiano di essere l'ostacolo più grosso per chi vuole avvicinarsi al gioco.
Tutte le carte a video, tutti i meccanismi sono ricchi di testi ma il loro funzionamento non è sempre immediatamente riconoscibile, così come non è immediatamente intuibile come possano due elementi funzionare insieme: da questo punto di vista
Cultist Simulator è un gioco che basa molte delle sue meccaniche sul trial & error (come avrete modo di approfondire nel prossimo paragrafo). Anche se, dopo quello che abbiamo scritto, sareste portati a pensare che il titolo si basi unicamente sul gameplay in realtà non è propriamente così: Cultist Simulator prende ogni vostra azione o scelta e la ribalta all'interno del gioco creando una serie di eventi e obbligandovi a prendere una serie di decisioni che, inevitabilmente, vi faranno riflettere e (ne siamo certi) che in alcuni casi non avreste mai pensato di prendere.
Il gameplay di Cultist Simulator: Initiate Edition
Ed eccoci arrivati al fulcro dell'esperienza: il gameplay e le emozioni che il titolo riesce a trasmettere al giocatore. L'obiettivo di
Alex Kennedy (pienamente centrato a nostro modo di vedere) era quello di spiazzare il giocatore e porlo di fronte a scelte e opzioni che lo obbligano a rivedere parte delle sue strategie e del suo approccio in ogni singolo momento.
Cultist Simulator è un titolo che gioca col giocatore e con le sue scelte, che obbliga il giocatore a improvvisare e a cercare soluzioni all'ultimo secondo.
Cultist Simulator è un gioco che riesce a creare tensione anche solo con le parole e con i meccanismi che queste attivano.
Come ogni rogue like che si rispetti, anche
Cultist Simulator non dimentica il passato e anzi, ogni partita, è collegata con le precedenti. Infatti gli alter ego che abbiamo impersonato in precedenti partite possono tornare (sotto svariate forme o con altri effetti) nella partita in corso creando un continuum narrativo (o di gameplay) unico tra le varie partite. Iniziare una partita a Cultist Simulator vuol dire trovarsi davanti ad un tavolo con due carte: un sostantivo e un verbo, un'azione. La meccanica di gioco prevede che il giocatore unisca le carte creando degli effetti immediatamente visibili a schermo. Ogni fusione di carte infatti produrrà degli effetti: siano essi altri sostantivi o altri verbi che il giocatore potrà usare per creare nuovi elementi e sviluppare così il proprio racconto, la propria narrazione. Le possibilità offerte sono infinite e più giocherete più vi renderete conto di quanto è profonda la tana del Bianconiglio: in effetti giocando vi immergerete in un mondo parallelo dove le conseguenze sono sempre molto tangibili ma poco prevedibili.
Abbiamo giocato a
Cultist Simulator: Initiate Edition su Nintendo Switch e abbiamo faticato un po' a "trovare la quadra" nell'organizzare il nostro tavolo. Se infatti quando le carte presenti sul tabellone sono poche, man a mano che la nostra avventura prosegue le carte aumentano e il tutto diventa abbastanza confusionario. Anche se Cultist Simulator su Nintendo Switch si può giocare senza problemi è chiaro che la versione PC offre un sistema di comandi molto più semplice da padroneggiare.
L'arte e la tecnica di Cultist Simulator: Initiate Edition
Cultist Simulator è un titolo molto semplice dal punto di vista grafico e artistico, ma non per questo poco interessante. Il titolo di
Alex Kennedy ha un fascino unico nel panorama e pur utilizzando disegni e icone semplici riesce ad attirare l'attenzione del giocatore per la sua congruenza. L'approccio minimale scelto dallo sviluppatore è fondamentale per far concentrare il giocatore sulle cose più importanti della produzione come le meccaniche di gameplay e la narrazione emergente di cui la produzione è ricca.
Non abbiamo molto da dire sotto il profilo tecnico,
Cultist Simulator: Initiate Edition su
Nintendo Switch gira perfettamente, il titolo è poco esoso di risorse e ben si presta all'hardware di
Nintendo Switch. Durante le nostre partite non abbiamo mai incontrato bug bloccanti o problemi che potessero rovinare l'esperienza di gioco.
Adatte al contesto anche le musichette di sottofondo e gli effetti sonori che accompagnano le varie carte e tessere.