8.5

Recensione Blasphemous - La brutalità del peccato

State cercando un metrodivania in salsa Dark Soul? Potete interrompere le vostre ricerche Blasphemous è finalmente tra noi. Seguiteci nella nostra recensione dell'ultima fatica di The Game Kitchen

Ora pro nobis

L'abbiamo detto più volte nelle nostre recensioni che ci sono titoli che colpiscono fin dal primo sguardo, ecco senza girarci troppo attorno Blasphemous è decisamente uno di questi. Il titolo sviluppato dai ragazzi spagnoli di The Game Kitchen e pubblicato da Team17 ha indubbiamente carisma da vendere e ogni singola immagine e video che hanno seguito il suo annuncio sono stati letteralmente un piccolo colpo al cuore per noi. Abbiamo finalmente messo le mani su questa piccola perla ed oggi siamo qui a raccontarvi il nostro punto di vista nella recensione di Blasphemous per Nintendo Switch.
 
Blasphemous
 

La trama di Blasphemous

Mettete a letto i bambini, Blasphemous è indubbiamente un titolo poco adatto ai deboli di cuore, qui non ci si fa problemi a mostrare sangue (a volontà), avvicinarsi (ma molto vicino) alla blasfemia e unire simboli sacri al profano. Prima di parlarvi dell'incipit narrativo di Blasphemous dobbiamo per forza accennare all'ambientazione che i ragazzi di The Game Kitchen hanno immaginato e messo in campo nel loro ultimo titolo. Blasphemous è ambientato a Cvstodia: una terra immaginaria incastonata tra le montagne ferma in un medioevo senza tempo dove la religione è al centro di questo micro cosmo. 

In Blasphemous impersonerete Il Penitente (The Penitent One), per la precisione l'unico e ultimo sopravvissuto della Confraternita del Lamento Silente, una confraternita votata all'autoflagellazione per i reati commessi in passati e vi troverete impegnati in una missione che si renderà più chiara mano a mano che avanzerete nella trama. Il nostro eroe, armato della sua fedele Mea Culpa si trova a Cvstodia dopo l'Era della Corruzione, un periodo che ha visto la trasformazione di quasi tutta la popolazione è stata trasformata in bestie. La trasformazione sembra causata dall'eccessiva adorazione verso la divinità che è sfociata poi in una blasfemia fuori controllo. Intanto che tutta Cvstodia vive (se così si può dire) in costante adorazione e attesa del Miracolo noi saremo chiamati a proseguire per il nostro pellegrinaggio, fatto di prove, di espiazione dei peccati e di purificazione delle anime dal male.

Blasphemous fa affiorare verso il giocatore solo una piccola parte della trama, il protagonista indiscusso del titolo è infatti il mondo stesso di gioco: nella stessa misura presente in Dark Soul infatti il titolo di The Game Kitchen racconta la lore attraverso documenti, emblemi e reliquie che il giocatore incontrerà lungo il percorso. Non vogliamo svelarvi nulla del contesto narrativo ne di come questo evolve nel tempo durante l'avventura per non incappare nel rischio spoiler e rovinarvi così le varie sorprese.
 
Blasphemous
 

Il gameplay di Blasphemous

Non di sola ambientazione vivono però i videogiochi e, fortunatamente, Blasphemous ha molto da dire anche sul versante del gameplay. Partiamo subito definendo cos'è la piccola perla indie pubblicata da Team17: Blasphemous è un hack 'n slash in 2D di metroidvania memoria con una spruzzata qua e la di elementi presi di peso dal capolavoro senza tempo di Dark Soul.

Pad alla mano Blasphemous è un titolo che offre subito al giocatore un feeling positivo, il nostro personaggio si muove infatti a schermo con una grande mobilità e bastano davvero pochi minuti per prendere confidenza col sistema di gioco. Il Penitente può inanellare una serie di combo combinando l'attacco rapido (e veloce) con quello più lento ma più efficace, possiamo inoltre schivare gli attacchi usando la scivolata e abbiamo la possibilità di parare i colpi che gli avversari ci scagliano (aprendo per altro una finestra temporale in cui possiamo contrattaccare recando un danno decisamente ingente). Considerando che l'unica arma che andremo ad impugnare per tutta la durata dell'avventura è la Mea Culpa bisogna mettere in conto una certa ripetitività delle mosse a disposizione (da questo punto di vista siamo ben lontano dai fasti offerti da Dead Cell per esempio) ma il titolo riesce a risultare comunque vario e divertente.

Ad aggiungere varietà al titolo ci pensa poi la struttura RPG della produzione che consente al giocatore di sfruttare le varie abilità che si possono acquisire sbloccandole dall'albero delle abilità che, pur non essendo estremamente ampio riesce comunque ad offrire una varietà più che sufficiente. Come in Dark Soul o in Salt & Santuary (giusto per citare un titolo più vicino a Blasphemous) anche qui abbiamo la possibilità di riposarci e di ripristinare così le pozioni a disposizioni (le fiaschette Estus del titolo), nel nostro caso i punti di ristoro sono rappresentati da inginocchiatoi sparsi per i vari livelli, inoltre è da qui che riprenderemo in caso di morte prematura. Ma le sorprese non finiscono qui, Blasphemous infatti offre anche al giocatore una serie di quest secondarie da portare a termine, alcune di esse per altro molto interessanti. Infine è possibile raccogliere collezionabili durante le nostre peripezie e, tra questi, sono presenti i preziosi Grani di Rosario che ci verranno in grande aiuto per ampliare il numero di slot utilizzabili per nuove abilità o mosse speciali. Tutto questo serve per fare in modo che il giocatore abbia la possibilità di crearsi delle vere e proprie build. 

Infine vi portiamo un'altra buona notizia: Blasphemous è localizzato in italiano e questa notizia è molto importante per due motivi: primo perchè la traduzione di prim'ordine e secondo perchè questo permette anche a chi non mastica l'inglese di godersi (l'interessantissima) lore che il titolo propone. L'unico elemento non propriamente a fuoco della produzione riguarda il bilanciamento della difficoltà non proprio ben calibrata (con picchi inaspettati) e la componente di metrodivania che risulta un po' castrata (fino a metà gioco per lo meno non esplode come avremmo voluto).
 
Blasphemous
 

L'arte e la tecnica di Blasphemous

Si dice che la prima impressione è quella che conta, il nostro primo sguardo verso Blasphemous è stato di vero amore. La direzione artistica del titolo è ispirata, originale e temeraria. Gli sviluppatori hanno saputo usare (ed osare) in modo eccellente l'iconografia Cristiana pur tenendo prudentemente le distanze dalla religione stessa. Blasphemous rappresenta una ventata di freschezza da questo punto di vista e i ragazzi di The Game Kitchen sono stati molto bravi a non far cadere il titolo nella trappola dello scontato: ogni elemento è infatti bilanciato, mai esagerato e sempre contestualizzato: così vedere il protagonista che raccoglie il sangue dal malcapitato boss di turno e ne riempie il proprio cappello a punta (per farselo poi colare addosso) non crea disturbo nel giocatore perchè l'atto è intrinseco nella lore del titolo, contestualizzato nel mondo di Cvstodia.

Dal punto di vista tecnico non abbiamo molto di cui parlare, Blasphemous si presenta come un titolo in pixel art decisamente old-school con forti richiami ai titoli a 16 bit. Un plauso va fatto alle animazioni, mai legnose e sempre ben legate tra loro, così come abbiamo trovato azzeccata la scelta delle palette cromatiche: ben bilanciate e mai troppo tendenti al cupo. Ci sono piaciute parecchio anche le cut-scene, anch'esse realizzate in pixel art. In compenso abbiamo riscontrato qualche bug ma niente che qualche patch non possa correggere e siamo invece rimasti colpiti dalla fluidità del titolo che si comporta in modo eccellente anche su Nintendo Switch.

Abbiamo trovato l'accompagnamento sonoro adatto e ben realizzato, epico nelle prime battute e forse eccessivamente ripetitivo dopo qualche ora di gioco: un elemento abbastanza ricorrente nelle produzioni a budget moderato, diciamo che qualche traccia sonora in più non avrebbe guastato. 
 
Blasphemous
 

Blasphemous

Blasphemous è un titolo che ci ha colpito più che positivamente: il lavoro svolto dai ragazzi di The Game Kitchen è interessante, profondo e godibile. Inutile dire che il titolo trasuda passione da ogni singolo pixel e siamo rimasti a bocca aperta di fronte all'ottimo lavoro di caratterizzazione che il team di sviluppo ha realizzato. Gli sviluppatori sono riusciti a creare un mondo di gioco, Cvstodia, con una storia interessante, mosso da regole interne e una lore ben definita con decine e decine di segreti ed elementi da scoprire e studiare. Abbiamo provato Blasphemous su Nintendo Switch e, pur non avendo provato altre versioni, ci teniamo a consigliarvi questa specifica edizione (nel caso possediate la console di casa Nintendo) poichè giocare a Blasphemous in mobilità potrebbe essere un grande valore aggiunto.

8.5

Trama 8.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

grande atmosfera

meccaniche interessanti

Contro:

difficoltà mal calibrata in alcuni frangenti

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