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Recensione The Evil Within 2 - Tra horror e psicologia umana

Torniamo a vestire i panni del detective Castellanos in un'avventura che ci porta alla ricerca della figlia che credevamo morta. The Evil Within 2 ritorna cambiato, conturbante ma differente dal primo capitolo, scopriamolo insieme.

Di ritorno nei nostri incubi

In questo autunno caldissimo (sia per il clima che per la mole e la qualità dei titoli usciti e in uscita) Bethesda e Shinji Mikami riportano sulle nostre amate console e pc il seguito di The Evil Within, titolo che lasciò stampa e pubblico a bocca aperta per diversi motivi. Il lavoro di Shinji Mikami non era certo esente da difetti ma aveva l’innegabile pregio di riportare il survival horror sui canoni classici del genere e diventare quasi il nuovo Resident Evil. Oggi, a distanza di qualche anno, ci troviamo tra le mani il suo seguito: The Evil Within 2, analizziamolo insieme nella nostra recensione. NB: I due titoli sono strettamente legati tra loro ed è consigliabile avere giocato prima il primo episodio, per questo motivo potreste trovare all’interno della recensione degli spoiler relativi a The Evil Within

The Evil Within 2

Ricominciamo da capo

The Evil Within 2 riprende la narrazione da dove si era interrotta alla fine del primo capitolo, il nostro protagonista, il detective Sebastian Castellanos, si trova in un bar, con la sola compagnia di superalcolici quando ad un tratto viene avvicinato da un membro della Mobius che comunica al nostro protagonista che sua figlia, ritenuta morta in un incendio, è in realtà viva ed è stata rapita dalla società creatrice dello STEM. Cos’è lo STEM? Per chi non avesse giocato The Evil Within sappia che lo STEM è una macchina in grado di connettere le menti delle persone e farle vivere in una sorta di sogno, qui con l’ausilio della figlia di Castellanos gli scienziati della Mobius hanno messo a punto una nuova versione della futuristica macchina.

L’idea della Mobius era quella di far vivere alle persone un sogno ad occhi aperti e per fare questo hanno utilizzato la piccola Lilly come cuore del dispositivo ma qualcosa è andato storto e la figlia del detective è sparita all’interno dello STEM stesso. A poco sono valsi i tentativi di recupero organizzati dalla società e anche gli uomini inviati a far luce sull’accaduto sono risultati dispersi. E’ a questo punto che la Mobius si mette in contatto con noi per cercare di capire cosa sia successo e recuperare, contestualmente, la ragazza.

Senza troppe possibilità di scelta ci facciamo quindi inviare nello STEM pronti ad affrontare gli orrori che la mente umana è in grado di generare nella speranza di poter salvare la nostra cara bambina. E dopo questa introduzione che il giocatore si ritrova ad Union, la cittadina virtuale creata dallo STEM, pronti per affrontare la nuova avventura.

The Evil Within 2

Sopravvivere all’orrore

Il team di Tango Softworks, sotto la supervisione del maestro Shinji Mikami, ha lavorato sodo per limare i difetti di The Evil Within e migliorare l’esperienza di gioco. Se nel primo capitolo la mano di Mikami era evidente e chiaramente visibile nelle atmosfere e nel gameplay che riproponeva una serie di meccaniche classiche (quasi ad essere il vero erede spirituale di Resident Evil) in The Evil Within 2 le cose sono un po’ cambiate. Il titolo risulta ora più fluido, meno “sporco”, più dedito alla parte survival e molto meno meccanico. Il nostro protagonista ora ha a disposizione spazi molto più grandi da esplorare liberamente (non un vero e proprio open-world, ma Union è un ambiente dove si possono trovare un sacco di cose da fare e da scoprire) e il giocatore non sente così pressante il susseguirsi degli eventi della trama come in passato. Per quanto riguarda il combat system le meccaniche sono rimaste pressoché invariate e saper dosare i proiettili e la fuga sarà una delle chiavi di volta per portare a casa la pelle. Anche la parte stealth è stata migliorata e resa più importante all’interno dell’avventura.

Riuscire infatti a passare inosservati garantirà un notevole risparmio di proiettili e scontri diretti. Nelle ambientazioni all’aperto il senso di sfida del gioco cala leggermente visto che eliminare gli avversari in campo aperto è più semplice e meno angosciante, è nelle location claustrofobiche e “chiuse” che il gameplay mostra il meglio di se costringendo il giocatore a soppesare attentamente ogni mossa per evitare di essere scoperti. Se da una parte lo stealth ci aiuta a evitare gli scontri faccia a faccia con i vari mostri, The Evil Within 2 consente al giocatore di scegliere sempre l’approccio che preferisce grazie ad un sistema di crescita del personaggio studiato per permettere al giocatore di sagomare il protagonista in base al suo gameplay.

Tornando nell’hub centrale (una riproduzione del nostro studio di detective) è possibile “livellare” Castellanos e dargli una maggior resistenza fisica, piuttosto che migliorare il danno o renderlo ancora più silenzioso permettendo così al giocatore di plasmare il protagonista secondo le proprie esigenze. Il nuovo gameplay di The Evil Within 2 ci ha colpito positivamente sopratutto per la varietà di situazioni con cui ci siamo scontrati, anche le quest secondarie, recuperabili nelle sezioni “open world” del titolo, sono risultate varie e divertenti oltre che utili per rimpinzare le nostre scorte. Come ogni survival che si rispetti anche The Evil Within 2 ha un suo sistema di crafting che ci consente di creare munizioni e kit medici, entrambi essenziali per restare in vita nel mondo carico di orrori che è lo STEM.

The Evil Within 2

Incubi disturbanti

Per quanto riguarda la parte artistica e grafica il titolo di Tango Softworks eredita molto dal suo predecessore e la mano di Mikami si fa ancora sentire. Parte degli esseri che andremo ad incontrare sembrano usciti dalla mente malata di un pazzo furioso e riescono a trasmettere al giocatore un senso di angoscia e disagio non indifferente. Parte di questo “disturbo” si nota anche nella realizzazione dei boss, esseri che riescono a fondersi con l’ambiente circostante, come se fossero delle vere e proprie estensioni del mondo virtuale creato dallo STEM. Il team creativo ha svolto un ottimo lavoro nel riuscire a rendere, con musica e atmosfera generale, la claustrofobia e l’orrore di un mondo in rovina, di un ambiente decadente e malato.

Anche la parte sonora del titolo è stata curata con grande cura e aiuta a calare il giocatore all’interno del mondo virtuale di The Evil Within 2 e lo fa non solo con una colonna sonora curata e davvero azzeccata, ma anche con una serie di effetti sonori che sembrano circondare il protagonista e il giocatore, rumore e suoni che ci fanno sentire costantemente braccati. Dal punto di vista tecnico lo STEM Engine, versione modificata dell’ID tech 5 di ID Software, si comporta in maniera egregia riuscendo a gestire senza grossi problemi sia gli spazi all’aperto che al chiuso. Durante la nostra prova su XBOX One non abbiamo assistito a evidenti cali di frame rate e il colpo d’occhio generale è sempre di ottimo livello.

Insieme ai pregi il motore di ID Software si porta dietro anche i suoi, già conosciuti, difetti come casi di popup di elementi e texture caricate in ritardo, ma sono problemi che si evidenziano sopratutto dopo le fasi di caricamento dei livelli. Dulcis in fundo, vogliamo elogiare l’ottimo doppiaggio in italiano e facciamo un plauso a Bethesda per aver deciso di investire anche in questa componente, forse proprio per dimostrare quanto la narrazione sia al centro di questo nuovo capitolo.

The Evil Within 2

The Evil Within 2

The Evil Within 2 si pone sul mercato come un nuovo metro di paragone per i survival horror, il team di Tango Softworks è riuscito a prendere e gestire la pesante eredità passatagli da Mikami riuscendo ad adattarla a canoni più moderni per il genere pur tenendo un occhio verso il passato. Il titolo pubblicato da Bethesda riesce ad essere adatto ad un pubblico davvero vasta, non è così tanto “horror” da precludere una determinata fascia d’utenza e riesce a incastrare in modo ottimale fasi stealth e action con una buona dose di survival.

9

Trama 8.00

Gameplay 9.00

Arte e tecnica 9.00

Pro:

grande atmosfera

Contro:

non adatto ai deboli di cuore

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