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Recensione Wuppo Definitive Edition per Nintendo Switch - Una valanga di novità!

Wuppo torna, in gran forma, su Nintendo Switch in edition Definitive Edition: scopriamo insieme come se la cava sull'ibrida di casa Nintendo

Più cose, più belle

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quanto abbiamo parlato della prima apparizione di Wuppo, in quell'occasione parlammo della versione per Nintendo Switch del titolo. Il lavoro di Knuist & Perzik arriva infine sull'ibrida di casa Nintendo ricco di novità e contenuti. Cosa è cambiato quindi rispetto alla vecchia versione "normale" di Wuppo? Beh prima di tutto questa nuova release si porta con se la modalità co-op. Si avete letto bene, ora potete giocare Wuppo in compagnia di un amico. Possiamo dirvi subito che questa modalità funziona alla grande e che rende il titolo ancora più folle (se possibile) rispetto alla versione classica. Ma le novità non si fermano qui, la Definitive Edition porta infatti con se anche una serie di contenuti aggiuntivi che vanno ad arricchire ulteriormente la già generosa offerta ludica del titolo.

Primo fra tutti troviamo l'introduzione di nuove quest e subquest che ampliano il ventaglio di cose da fare e, indovinate un po', il "tiro" di queste nuove missioni è ancora più assurdo di quelle base. Era poi pensabile aggiungere nuove quest senza modificare il numero di boss presenti nel gioco? Beh probabilmente si ma gli sviluppatori hanno voluto mettere ulteriore carne al fuoco ed ecco quindi arrivare una serie di nuovi boss assurdi, folli e completamente nuovi da affrontare. 

Anche sul fronte tecnico sono stati fatti passi avanti e Wuppo: Definitive Edition vanta dei miglioramenti e delle rifiniture tangibili. La grafica risulta più "pulita" e gli sviluppatori hanno rivisto e ritoccato diversi punti della produzione. La cosa bella è che Wuppo risulta ancora più bello da vedere e da giocare sul piccolo monitor di Switch. Purtroppo resta il problema della mancanza della traduzione italiana, mancanza che si fa sentire quando si tratta di cogliere ogni singola sfumatura umoristica del titolo.
 
Wuppo

Tra la follia e il mito

Oggi parliamo di un platform che ci ha lasciato a bocca aperta, un titolo a cui, ad una prima occhiata, non daresti un centesimo (oppure gli lasceresti il portafoglio), eppure, dopo qualche ora di gioco ti rendi conto che sotto la superficie si nasconde un gran gioco. Oggi parliamo di Wuppo, titolo pubblicato da SOEDESCO e sviluppato da due ragazzi olandesi, ma bando alle ciance e tuffiamoci nel mondo di Wuppo e dei suoi folli abitanti. 
 

Wuppo
 

La trama di Wuppo

Tutto nasce dalla passione del nostro protagonista (Skallywag) per i gelati, ecco non solo la passione per i gelati ma forse anche per il fatto che, da buon Wum, non ha mai avuto una gran predisposizione per l’ordine e la pulizia. Gli Wum… già ma chi sono? Wum, Blusser, Splenkhakker e Fnakker sono le razze che popolano il mondo di gioco, un mondo folle e dove ogni situazione vira verso l’assurdo e il comico. Ma torniamo a noi e a Skallywag, il nostro eroe viene preso con le mani nel sacco dopo aver sporcato tutte le scale del palazzo in cui vive col suo gelato. Il proprietario dell’immobile, stanco del continuo casino scatenato dal ragazzo, lo caccia fuori di casa e ha inizio così la nostra avventura.

L’avventura che ci porterà alla scoperta di un mondo più complesso di quello che possa sembrare e con una sua lore profonda e radicata. Il lavoro svolto dagli sviluppatori per costruire un’impalcatura solida e un background che si regge tranquillamente sulle proprie gambe può passare inosservato al giocatore disattento, magari distratto dai colori a schermo e dalle follie che vi si animano.

Wuppo, dal punto di vista contenutistico, è una piccola perla, un vero diamante alla stato grezzo (cit. Aladdin), sotto gli strati di humor e pazzia si nasconde infatti la storia di un mondo e di un conflitto che dura da anni e anni in cui noi siamo chiamati a prenderne parte anche se fino a pochi minuti prima stavamo mangiando un gelato sul divano di, quella che fu, casa nostra.
 

Wuppo
 

Il gameplay di Wuppo

Wuppo si presenta come una sorta di piccolo metroidvania, la struttura di gioco è quella di un platform in 2D dove abbiamo la possibilità di muoverci liberamente (o quasi) all’interno della mappa di gioco. A differenza dei classici metroidvania però in Wuppo il team di sviluppo si è concentrato sul lato “missioni” del titolo, il nostro eroe durante la sua avventura farà infatti la conoscenza di una miriadi di personaggi (uno più folle dell’altro) a cui dovrà dare una mano per avanzare nella sua missione. A pochi minuti dall’inizio della partita verremo in possesso della nostra arma, una sorta di pistola spara-vernice che ci consentirà di difenderci dai pericoli che troveremo lungo la nostra strada.

E proprio dei pericoli e delle boss fight vi vogliamo parlare: Wuppo mette davanti al giocatore delle boss fight davvero epiche con avversari che riescono a dare del vero filo da torcere. Apprendere i path di combattimento è di vitale importanza per riuscire a portare a casa la vittoria. Sono proprio i boss uno dei fiori all’occhiello e, al contempo, uno dei nei della produzione. Se da una parte infatti questi giganteschi avversari ci faranno sudare le proverbiali sette camicie (con grande soddisfazione di ogni buon giocatore), è anche vero che la loro difficoltà è leggermente mal bilanciata.

All’inizio del gioco il nostro protagonista si troverà infatti in una posizione decisamente sfavorita rispetto alle fasi più avanzate della partita dove tra power up e potenziamenti sarà più semplice mettere la parola fine a questi scontri. Per il resto ogni elemento di Wuppo è calcolato e posizionato nel mondo di gioco con una sua logica, anche se il titolo vi sembrerà ricco di non-sense e di follia i vari pezzi del puzzle compongono il quadro di una lore profonda e ben definita. Nella nostra partita abbiamo trovato i controlli molto reattivi e non ci siamo mai scontrati contro problemi bloccati o bug che hanno minato la nostra partita, una piccola nota negativa è da trovare invece nella mancata localizzazione in italiano che rischia di rendere meno divertenti alcuni siparietti per chi non mastica la lingua d’Albione.
 

Wuppo
 

L’arte e la tecnica di Wuppo

Ad una prima occhiata, un utente medio non darebbe mezzo centesimo a Wuppo. Il comparto tecnico è quello che infatti sembra il tallone d’Achille della produzione. Con uno stile decisamente fuori dal coro e forse, con la voglia di rafforzare ancora maggiormente la propria natura indie, Wuppo si presenta con un comparto grafico veramente essenziale. Gli sfondi e gli elementi sullo schermo sembrano usciti da disegni fatti col Paint di Windows e “appiccicati” li alla bene-meglio.

Andando però ad analizzare quanto realizzato da Lars Korendijk e Thomas de Waard (i due geniali sviluppatori dell’avventura), ci si rende conto di quanta cura sia stata riposta anche in questa presentazione. Gli ambienti, i personaggi e i colori sono stati scelti e volutamente resi semplici proprio per dare al titolo quell’aria indipendente e scanzonata, al limite della follia che lo rende così diverso e atipico rispetto a quando si vede solitamente in giro.

Se avessero, per ipotesi, adottato una art direction in pixel art forse il titolo sarebbe parso come “uno dei tanti” che spesso ci vengono proposti. Ottimo anche il comparto audio che ben riesce a coadiuvare grafica e azione sullo schermo.
 

Wuppo
 

Wuppo

Wuppo: Definitive Edition è una bellissima sorpresa. Il titolo di Knuist & Perzik ha visto un miglioramento notevole della componente grafica, con una pulizia generale che salta subito all'occhio anche dell'utente meno attento. Abbiamo giocato questa versione su Nintendo Switch in modalità handled e la resa grafica del titolo è decisamente eccellente, inoltre i controlli sono reattivi e precisi. Siamo rimasti stupiti dalla quantità di contenuti aggiunti e, vista anche la modalità cooperativa, il nostro consiglio è quello di giocare al titolo su Switch (se ne avete la possibilità).

8

Trama 8.00

Gameplay 7.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

direzione artistica ispirata

riesce sempre a sorprendere

Contro:

manca la localizzazione in italiano

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