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Recensione When the Past Was Around per Nintendo Switch - Di amore e musica

Siete pronti a farvi cullare da una piccola e dolce storia d'amore? Seguiteci nella nostra recensione di When The Past Was Around per Nintendo Switch

Di gufi, amore e chiavi di violino

Ultimamente abbiamo trattato titoli che riversavano la loro importanza sul gameplay piuttosto che sulla narrazione vera e propria, oggi invece parliamo di un titolo che da grande importanza alla narrazione. I ragazzi di Mojiken Studio hanno sviluppato un'avventura grafica che strizza l'occhio ai walking simulator dove il racconto viene prima di ogni altra cosa. Di cosa stiamo parlando? Ma di When The Past Was Around ovviamente, un'avventura narrativa che da grande spazio alla direzione artistica, alle emozioni e, soprattutto, all'utente che può (e deve) interpretare quello che succede a video a modo suo. Seguiteci quindi nella nostra recensione di When The Past Was Around per Nintendo Switch.
 

 

La trama di When the Past was Around

Partiamo dal cuore centrale dell'avventura: When The Past Was Around racconta la storia di Eda e del suo amore perso, racconta una storia fatta di piccoli grandi eventi che gli sviluppatori vi narreranno solo attraverso le immagini e le interazioni a video. Non troverete una singola riga di testo, non c'è nessuna voce fuori campo a guidarvi, sarete solo voi e le immagini a video a tracciare la storia di Eda. 
 
Ma di cosa parla quindi When The Past Was Around? Beh, il titolo di Mojiken Studio racconta dell'amore tra Eda e il suo partner, della sua perdita e della riconquista e rinascita della protagonista. Il simbolismo usato nel titolo è molto forte e la potenza del comparto visivo e sonoro riesce a reggere autonomamente l'intera avventura. Non vi racconteremo nulla sulla trama per evitarvi qualsiasi tipo di spoiler e rovinarvi la sorpresa ma, soprattutto, per lasciarvi il gusto dei vari "wow" che si seguiranno durante il gioco. 
 
Al netto del fatto che, nel gioco, non troverete alcuna riga di testo, When The Past Was Around è localizzato in italiano, quindi i menu e i pochi testi sono disponibili anche nella nostra lingua.
 

 

Il gameplay di When the Past was Around

Come abbiamo già scritto, When The Past Was Around non è un titolo che mette il gameplay davanti a tutto e anzi offre ai giocatori ben poco sotto questo punti di vista. Ora, se questo in un titolo "normale" potrebbe essere un grosso problema, in realtà in questo caso le meccaniche di gameplay valorizzano in modo ancora maggiore la narrazione. Definire When The Past Was Around un'avventura grafica è parzialmente un azzardo, solitamente dalle avventure grafiche (specialmente da quelle classiche punta e clicca), ci si aspetta un livello di difficoltà medio alto (che bei ricordi i vecchi Monkey Island!), in questo caso invece i puzzle sono sempre molto intuitivi. 
 

Lo scopo dei puzzle proposti in When The Past Was Around è quello di portare il giocatore a compiere delle azioni e far avanzare la narrazione

 
In poche parole lo scopo dei ragazzi di Mojiken Studio non è quello di mettere in difficoltà il giocatore o fargli spremere le meningi per proseguire nel gioco ma quello di raccontare una storia e rendere questo racconto interattivo per far scaturire nella mente delle persone delle domande e offrire, successivamente, delle risposte che però lasciano sempre aperta la porta dell'interpretazione. Questa tecnica è resa perfettamente nel titolo tanto che si vuole continuare a progredire nel gioco non per mettersi alla prova ma per scoprire come "va a finire" la storia di Eda. 
 
Abbiamo poco da dire anche sul sistema di controllo, When The Past Was Around si gioca benissimo su Nintendo Switch, abbiamo giocato il titolo in modalità portatile e dobbiamo dire che è un gioco che si presta benissimo al gioco in mobilità ma (c'è un grosso ma) dovete assolutamente dotarvi di un paio di cuffie perchè la resa di tutta l'atmosfera passa anche (e soprattutto in certi casi) proprio dalla colonna sonora. 
 

 

L'arte e la tecnica di When the Past was Around

Artisticamente parlando When The Past Was Around è un piccolo gioiellino, un quadro in movimento interamente disegnato a mano che trasuda stile e amore per l'arte da ogni poro. Il tratto dei disegni è eccellente, l'utilizzo dei colori praticamente perfetto e ogni livello, nella sua assoluta semplicità, riesce a mettere il giocatore davanti a un mondo, minimale forse, ma dannatamente bello da vedere. I dettagli degli oggetti presentati, la direzione artistica dei protagonisti e dei comprimari ci ha lasciato davvero colpiti. 
 
Tecnicamente non abbiamo nulla da segnalare, la realizzazione degli sprite e delle animazioni è eccellente così come la perfetta armonia tra immagini, suoni e sentimenti scaturiti. E' proprio il mix di questi tre elementi che, insieme al comparto narrativo, rende When The Past Was Around così interessante.
 
Una menzione d'onore va poi al comparto audio del titolo, partendo dalla colonna sonora dannatamente trascinante (mentre sto stendendo questa recensione ho proprio la colonna sonora di When The Past Was Around come sottofondo) fino agli effetti audio perfettamente bilanciati e inseriti nel contesto.
 

 

When the Past was Around

When The Past Was Around è un titolo che tutti gli appassionati di belle storie dovrebbero giocare e non per la trama in se quanto per come questa viene raccontata. Il piccolo titolo indie infatti riesce ad unire in modo quasi unico immagini e suoni a schermo e a toccare corde precluse alla maggior parte dei titoli in commercio. When The Past Was Around non va giocato per i suoi enigmi e puzzle, va giocato per vivere, con la protagonista, una serie di emozioni in totale relax. Il titolo sviluppato dai ragazzi di Mojiken Studio è un dolce viaggio che vi cullerà dall'inizio ai titoli di coda.

8

Trama 8.50

Gameplay 7.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

artisticamente eccellente

colonna sonora incredibile

Contro:

puzzle molto semplici

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