Una spada per cambiare il mondo
Era il 2011 quando un gruppo di programmatori americani presentò al mondo la loro prima produzione:
Bastion, il titolo riuscì (seppur con qualche difetto) ad entrare nel cuore dei videogiocatori ma sopra tutto riuscì a dare un'immediata dimostrazione al mondo intero delle capacità dei ragazzi di
Supergiant Games. Complice una direzione artistica sublime e la capacità di creare ambienti unici Bastion riuscì a ritagliarsi un posto speciale nel cuore di tanti appassionati. Forti del loro successo tre anni dopo pubblicarono il loro successivo lavoro: Transistor e oggi siamo qui a parlare della sua trasposizione su
Nintendo Switch. Se volete quindi sapere come si comporta questa piccola perla sull'ibrida di casa Nintendo seguiteci nella nostra
recensione di Transistor.
La trama di Transistor
Già con la loro prima produzione, Bastion, i ragazzi di
Supergiant Games avevano comunicato al mondo intero che sapeva creare ambientazioni fantastiche che riuscivano a crare un'empatia particolare tra il giocatore e il gioco stesso e con
Transistor si sono superati. In
Transistor vestiamo i panni di Red, una famosa cantante che, proprio all'inizio del gioco subisce un attentato. Il suo miglior amico riesce a salvarle la vita ma nell'attentato la nostra eroina perde la voce.
Il mondo di
Transistor disegna un futuro distopico dove due fazioni combattono una lotta senza quartiere che sta letteralmente mandando in pezzi tutta
Cloudbank (la città dove si svolgono le vicende di Transistor): gli
Orchestrali vogliono avere il controllo totale di
Cloudbank e sanno che per ottenerlo devono avere la celestiale voce di
Red, è questo il motivo dell'attentato e la goccia che mette in moto tutta la narrazione di Transistor. E' proprio all'inizio del gioco che la nostra cantante e protagonista incontra Transistor, la spada usata per l'attentato che ha trafitto il suo miglior amico, quest'arma ha però una caratteristica unica: ha la capacità di assorbire la personalità degli esseri umani.
Determinata ad andare fino in fondo alla faccenda Red imbraccia la sua nuova arma e si lancia in un'avventura che cambierà per sempre il destino di
Cloudbank. Transistor non è un titolo particolarmente longevo, vi basteranno infatti una manciata d'ore per arrivare ai titoli di coda ma ogni singolo minuto merita attenzione da parte del giocatore perchè il modo in cui vengono narrate le vicende e l'evolversi della trama hanno la capacità di lasciarvi qualcosa dentro. E' inoltre possibile rigiocare li titolo per avere ulteriori dettagli sulle vicende che vedono protagonisti
Red e
Cloudbank.
Il gameplay di Transistor
Come potete vedere dagli screenshot in questa pagina la direzione artistica di
Transistor colpisce immediatamente l'occhio del giocatore ma non è solo la componente artistica e grafica che colpisce del titolo di
Supergiant Games, anche il gameplay riesce ad essere particolare e, per certi versi, unico nel suo genere.
In
Transistor prendiamo il comando di
Red che passa, nell'arco di pochi minuti, dall'essere la più famosa cantante di Cloudbank a dover impugnare una spada (parlante) con un potere fuori dal comune: quello di assorbire le personalità degli esseri umani per trasformali in poteri devastanti. Le prime fasi di gioco infatti vengono sfruttate prendendo confidenza con il sistema dei comandi e con le meccaniche di gioco di base oltre che ad acquisire i vari attacchi che saremo in grado di sferrare con la nostra nuova fidata arma: il Transistor.
La particolarità del combat system di Transistor è data dalla sua doppia faccia, gli sviluppatori hanno infatti creato un meccanismo di
combattimento a turni misto a quello in tempo reale. Questo significa che potete mettere il gioco in pausa e pianificare le mosse di Red (al costo dei classici punti azione) e, una pianificate le azioni, riprende il normale corso del tempo e gustarvi la devastazione che il
Transistor e la sua proprietaria hanno seminato. Nulla vi vieta però di lasciar perdere questa modalità (denominata
TURN()) e dedicarvi al combattimento in tempo reale menando fendenti a destra e a manca. Sicuramente questa duplice faccia del gioco ha permesso agli sviluppatori di potersi avvicinare a più fasce d'utenza, dai giocatori più legati all'attenta pianificazione a quelli più dediti ai combattimenti diretti.
Se il gameplay riesce ad entrare subito nelle meccaniche di gioco,
Transistor, da un altro lato, espone il fianco ad una difficoltà generale forse un po' troppo bassa, visto che una volta che avrete appreso come sfruttare al meglio la potenza della spada le battaglie diventeranno davvero delle passeggiate di salute. Questo perchè la spada è davvero stra-potente e riesce a sbaragliare la concorrenza anche se il giocatore non pianifica attentamente ogni singola mossa.
L'arte e la tecnica di Transistor
Inutile girarci troppo attorno, lo potete vedere con i vostri stessi occhi,
Transistor ha una direzione artistica che lascia a bocca aperta. I designer sono riusciti a creare un mondo distopico e futuristico credibile e dettagliato con una serie di elementi originali e fuori dai canoni classici della fantascienza. Un elogio particolare va fatto alle animazioni e al character design non solo della protagonista ma a tutti i personaggi che entrano in gioco siano essi comprimari o mere comparse.
Sono proprio le animazioni che mettono in risalto una cura nei particolari che ha del maniacale e che differenzia il titolo di
Supergiant Games da decine e decine di produzioni indie. Non è finita qui e non è solo nel mondo di gioco che
Transistor lascia a bocca aperta, anche durante gli intermezzi infatti assistiamo a tavole ottimamente disegnate, degne di far parte dei vostri sfondi del desktop.
Dulcis in fundo la colonna sonora, malinconica ed epica al punto giusto che riesce a non essere mai stucchevole ma sempre adatta al contento, mai ripetitiva e che vi potrebbe accompagnare come sottofondo anche fuori dal gioco. Infine vi ricordiamo che il titolo è
sottotitolato in italiano e che quindi anche i non-anglofoni potranno seguire senza problemi le avventure di Red e di
Transistor.