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Recensione theHunter: Call of the Wild - Autunno stagione di selvaggina!

Amanti della caccia e' arrivato theHunter: Call of the Wild, analizziamo insieme come si comporta il titolo di Avanlanche Studios appena arrivato anche su XBOX One e Playstation 4

Simulare è meglio che sparare

Oggi parliamo di theHunter: Call Of The Wild, titolo dedicato alla caccia. Ci teniamo subito a chiarire la nostra posizione in merito alla suddetta disciplina: Gamernews.it non vuole trasmettere nessun incitamento verso la caccia ne demonizzarla, ognuno è libero di pensare e credere quello che vuole, qui, in queste pagine, trattiamo solo l’aspetto ludico di questa simulazione, nessun animale è stato maltrattato nella scrittura di questa recensione.

theHunter: Call of the Wild

La trama di theHunter: Call of the Wild

Fatta la doverosa premessa possiamo parlare del titolo simulativo di Avalanche Software e pubblicato da THQ Nordic. Il titolo in questione non ha una vera e propria trama. theHunter: Call of the Wild ci mette nei panni di un cacciatore e ci offre la libertà di muoverci in un terreno di caccia di oltre 130 km quadrati di natura incontaminata (o quasi) suddivisi in due riserve di caccia. Il gioco ci propone diverse quest che dobbiamo portare a termine e riguardano l’eliminazione di un animale piuttosto che un altro.

I ragazzi di Avalanche sono stati molto bravi a creare un ambiente realistico e a predisporre una serie di elementi per rendere “vivo” l’ambiente in cui dovremo muoverci.

Oltre a scorrazzare liberamente avremo quindi delle missioni da compiere per far crescere il nostro personaggio con un sistema di crescita in stile simil-rpg. Uccidendo la fauna verremo ricompensati con una valuta in game che ci consentirà di acquistare nuovi oggetti e nuove armi. 

theHunter: Call of the Wild

Il gameplay di theHunter: Call of the Wild

Il titolo dei ragazzi di Avalanche non è un fps in senso stretto, se state immaginando folli corse all’inseguimento di cinghiali o cervi vi state sbagliando di grosso, il ritmo di Call of the Wild è lento, quasi blando, dove ogni mossa deve essere calcolata ed eseguita nel silenzio. Grazie alla natura simulata del titolo infatti dovrete usare più la cautela che il fucile e muoversi sotto vento e facendo meno rumore possibile è fondamentale per riuscire a braccare la preda.

Come ogni titolo dedicato all’arte venatoria che si rispetti, anche in theHunter: Call of the Wild il punto dove andremo a colpire l’animale sarà fondamentale per il bottino che andremo ad incassare, uccidere la povera bestia con un colpo dritto al cuore o alla testa permetterà al giocatore di portare a casa più soldi rispetto ad una ricompensa dettata da una sequela di colpi. Ma cosa mette a disposizione il gioco per poter cacciare più efficacemente possibile le varie prede? Beh prima di tutto avremo una specie di smartphone che indicherà le speci presenti in zona e la loro ipotetica distanza da noi, avremo poi a disposizione un cannocchiale per inquadrare la preda e l’arma che avremo scelto per fare fuoco (o tirar di frecce nel caso volessimo essere più tradizionalisti).

Ad aiutarci nella localizzazione degli animali sono presenti dei punti panoramici che ci consentiranno di avere una visione migliore della zona e di quello che contiene, molto utili per avere una panoramica dell’ambiente (oltre a mostrare scorci che lasciano letteralmente senza fiato, ma di questo ne parliamo più avanti). Per chi non si sentisse a proprio agio col fucile in mano può sempre costruire delle piccole trappole ed utilizzare varie escamotage per intrappolare la preda e recuperare quindi il bottino richiesto. Sparsi per la mappa si trovano anche degli avamposti, luoghi dove è possibile acquistare proiettili, ricevere missioni e svolgere le classiche “azioni da hub”. 

theHunter: Call of the Wild

L’arte e la tecnica di theHunter: Call of the Wild

Croce e delizia della produzione Avalanche la parte tecnica di Call of the Wild è quella che ci ha lasciato più interdetti: se da una parte il motore di gioco Apex (già usato per altre produzioni come Just Cause 3) regala scorci mozzafiato e ambientazioni che potremo usare tranquillamente per il nostro desktop, dall’altra il gioco soffre di numerosi bug (in parte sistemati in questa nuova versione per console).

La scelta delle palette cromatiche e la realizzazione dei vari ambienti lascia intravedere la grande cura che gli sviluppatori hanno rivolto nel creare un titolo che potesse, per quanto possibile, avvolgere il giocatore. Anche gli effetti atmosferici sono stati curati a dovere e modificano, anche radicalmente, il gameplay e l’approccio alle battute di caccia. E’ interessante l’approccio che gli sviluppatori hanno adottato per far vivere le sensazioni di una reale battuta di caccia attraverso un videogioco.

Anche la parte sonora risulta ben curata e gli effetti audio sono realistici e adatti agli ambienti in cui si svolge la caccia. 

theHunter: Call of the Wild 

theHunter: Call of the Wild

theHunter: Call of the Wild, al netto delle considerazioni ideologiche, è un buon titolo, forse il miglior simulatore di caccia su cui abbiamo messo le mani. Bisogna ricordare che il gioco non è decisamente adatto a tutti per via del suo gameplay estremamente lento e ragionato. Chi predilige gli scontri caciaroni e non ha la pazienza che serve per attendere la preda al varco non si troverebbe decisamente a proprio agio. Ottima la resa grafica che riesce a renderizzare degli ambienti che lasciano spesso a bocca spalancata. Se siete appassionati dell’arte venatoria probabilmente potrebbe essere il titolo che vi terrà impegnati per parecchio tempo.

8

Trama 7.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 7.50

Pro:

adatto a chi adora la caccia

completo nel suo gameplay

Contro:

non adatto a tutti

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