7.00

Recensione Suicide Squad: Kill the Justice League per PC

Harley Quinn e company sono arrivati su PC e console, vediamo come se la sono cavata nella recensione di Suicide Squad: Kill the Justice League per PC

I game as a service hanno un problema?

Forse, chi ci segue da tanto tempo lo sa, su queste pagine abbiamo sempre detto che, tra un titolo multiplayer ed uno single player tendiamo a preferire la seconda opzione ma questo non vuol dire che disdegniamo i giochi online. A riprova di quanto appena scritto abbiamo portato sul sito diverse recensioni di titoli online, il primo che viene in mente è sicuramente Diablo IV e, come potete leggere dalla nostra recensione, abbiamo lodato alcune scelte e fatto notare alcuni problemi ma, nel complesso, abbiamo adorato il titolo di Blizzard. Oggi siamo qui per raccontarvi come è andata la nostra prova con Suicide Squad: Kill the Justice League, ultimo arrivato in casa Warner Bros Games (che ringraziamo per il codice fornitoci per testare il gioco) e sviluppato dai quei bravi ragazzi di Rocksteady Studios che hanno saputo regalarci gli indimenticabili titoli della serie Arkham. Dopo rinvii, ritardi e ancora rinvii abbiamo quindi avuto modo di provare il titolo e oggi siamo qui per raccontarvi la nostra opinione evidenziando pregi e difetti dell'opera. Se siete curiosi di sapere come se la sono cavata la banda di cattivi capitanata da Harley Quinn non dovete far altro che seguirci nella nostra recensione di Suicide Squad: Kill the Justice League per PC (giocato su Steam Deck).
 

 

La trama di Suicide Squad: Kill the Justice League

Prima di parlare della componente narrativa di Suicide Squad: Kill the Justice League bisogna fare una piccola premessa su chi sono gli sviluppatori dietro questo titolo e perchè, al suo annuncio, Suicide Squad: Kill the Justice League è stato in grado di generare molto hype e aspettative altissime riguardo al suo sviluppo. Senza spoilerare nulla possiamo già dirvi che molte delle aspettative sono state disattese e che dagli sviluppatori inglesi di Rocksteady Studios ci aspettavamo di più, molto di più. Il team di sviluppo è infatti salito alla ribalta delle cronache nel 2009 quando, praticamente in sordina, rilasciò il loro primo grande successo: Batman: Arkham Asylum. Il titolo si proponeva come un action 3D con un mix di meccaniche investigative molto interessanti, un sistema di combattimento (chiamato free flow system) e un protagonista (Batman) super caratterizzato (oltre ad un gruppo di villains di tutto rispetto) che lasciò pubblico e critica a bocca spalancata (non aperta eh, proprio mascella a terra ndr.). Seguirono poi altri capitoli che migliorarono alcune meccaniche e consolidarono il gruppo di affezionati a quello che, a tutti gli effetti, era diventato un vero e proprio brand. 
 

Capite bene che, con queste premesse, le attese di un grande titolo prodotto da Rocksteady erano tutto fuorchè messe in discussione, tanto più che il titolo non si dedicava ad un vero e proprio gioco da parecchio tempo. Qualcosa è però andato storto, forse sarà il genere (questi game as a service che faticano ad essere davvero incisivi quando si va a scalfire la superficie), sarà che i rinvii e i ritardi non hanno aiutato lo sviluppo ma il dato di fatto è che Suicide Squad: Kill the Justice League ci ha un po' deluso, sopra tutto per quello che "non è", piuttosto che "quello che è". Ma andiamo con ordine e vediamo di raccontarvi almeno il contesto narrativo in cui si svolgono le vicende che vedono la Suicide Squad protagonista e perchè, questa volta, comandiamo degli anti eroi piuttosto che i classici super eroi DC.
  
I fatti narrati in Suicide Squad: Kill the Justice League si svolgono diversi anni dopo gli eventi narrati nell'ultimo capitolo della serie Arkham e vedono protagonisti quattro super cattivi dell'universo DC e, più precisamente, Harley Quinn, DeadshotCaptain Boomerang e King Shark. I nostri sono stati assoldati da Amanda Waller (la direttrice di A.R.G.U.S.) con uno scopo ben preciso: uccidere Batman, Superman, Wonder Woman e compagnia. Come uccidere i super eroi e perchè mai? Il motivo è presto detto: la Nave Teschio di Brainiac è infatti arrivata sulla Terra con lo scopo di trasformarla nella sua nuova casa. Molto furbescamente, la prima cosa che ha fatto Brainiac è stata quella di dirigersi a Metropolis per soggiogare e mettere sotto il suo controllo i più grandi super eroi del pianeta. Con loro in pugno la conquista del pianeta sembra una strada in discesa ma il cattivone di turno non ha fatto i conti con i quattro detenuti che vengono assoldati da Amanda. 
   
Ovviamente, vi starete domandando: "E chi gli e lo fa fare a Harley Quinn e company di aiutare Amanda e la Terra?" Una microbomba innescata nel collo potrebbe essere sufficiente? Si avete lette bene, Amanda ha infatti installato una microbomba nel collo dei quattro villains che, se vogliono salva la vita, devono fare di tutto (davvero di tutto ndr.) per mettere fine al malefico piano di Brainiac. Questo è l'incipit che vi introduce nel mondo di Suicide Squad: Kill the Justice League, un mondo affascinante ma che, purtroppo, seppur con una lore molto interessante e articolata, non è riuscito a risucchiarci al suo interno, e non per la trama in se e per se (anche di buona struttura) ma forse per colpa di missioni troppo ripetitive che ne spezzano il ritmo (ma di questo vi parliamo tra poco ndr.). Prima di passare a parlare del gameplay di Suicide Squad: Kill the Justice League vogliamo rassicurarvi sulla completa localizzazione di Suicide Squad: Kill the Justice League che vanta, oltre ai sottotitoli in italiano anche un doppiaggio nella nostra lingua dalla qualità decisamente elevata.
 

 

Il gameplay di Suicide Squad: Kill the Justice League

Arriviamo ora agli argomenti più dolenti della produzione e che, forse, ci hanno deluso di più: le meccaniche di gameplay. Dovessimo riassumere in una singola frase cosa pensiamo del titolo la frase potrebbe essere: "Suicide Squad: Kill the Justice League è un titolo anche divertente ma che sembra uscito cinque anni fa". In effetti quello che manca al looter shooter con meccaniche da game as a service di Rocksteady è proprio un pizzico di originalità e un po' di cura (quella vera ndr.) che abbiamo visto in tante altre produzioni. Il titolo sembra più un mix di meccaniche, una sorta di mostro assemblato da meccaniche che funzionano bene prese singolarmente ma che non riescono a definire una vera e propria visione d'insieme. 
  

Suicide Squad: Kill the Justice League è un titolo anche divertente ma che sembra uscito cinque anni fa.

 
Analizziamo insieme queste meccaniche e vediamo di capire cosa funziona e cosa no in Suicide Squad: Kill the Justice League. Una cosa che, sicuramente, funziona molto bene è il gunplay: da questo punto di vista il titolo di Rocksteady è assolutamente solido, il feedback dei colpi, la meccanica di shooting, la differenza tra le armi impugnate e la sensazione di colpi andati a segno è assolutamente palpabile e quando si impugna una mitragliatrice e si fa fuoco sui nemici ci si diverte. Il problema è però che l'unica cosa che, in fin della fiera, vi viene chiesto per tutto il gioco è proprio di "eliminare i nemici". Il gameplay loop prevedete infatti, in linea di massima, questa struttura: briefing della missione, arrivare sul punto indicato, eliminare gli avversari, tornare per la missione successiva, cutscene (o boss) e via di questo passo. Non aiuta il fatto che le missioni sono, di fatto, tutte pressochè uguali e che dopo qualche ora passata per le strade di Metropolis l'unica cosa che vi spingerà ad andare avanti sarà "sapere come va a finire". 
  
Un altro elemento positivo è da ricercarsi nella varietà offerta dai quattro protagonisti che offrono, effettivamente, degli stili di gameplay differenti. Altro elemento interessante è dato dal fatto che non dovrete "sposare" un antieroe e portarvelo fino ai titoli di coda perchè il titolo vi offre la possibilità di cambiarlo al volo e poter quindi variare l'approccio al gioco. Certo, calmate gli entusiasmi, non è che le meccaniche di gameplay variano in modo sostanziale ma, se non altro, potrete provare attacchi diversi durante tutto l'arco dell'avventura. Essendo strutturato come un game as a service, una volta arrivati ai titoli di coda (servono circa una ventina d'ore) si apre tutto il capitolo dell'end game che, al momento, non sembra proprio esaltante ma che è necessita di tempo per essere valutato attentamente (e sopra tutto va verificato quanto supporto verrà dato al titolo da parte di sviluppatori e publisher ndr.).
 
Volendo tornare su quello che dicevamo poco sopra: da Rocksteady ci aspettavamo di più di quello che è stato in grado di offrire con Suicide Squad: Kill the Justice League, il free flow system che abbiamo adorato in diversi capitoli della serie Arkham è completamente scomparso, sostituito da un sistema di shooting si divertente ma molto "tradizionale", il combattimento corpo a corpo è praticamente sparito e il fatto di poterci muovere per la città (un po' come succedeva in titoli come Crackdown) in una verticalità quasi spasmodica non compensa l'assenza di varietà che permea l'intero titolo. Girare per un quartiere o per un altro, al netto dei motivi prettamente narrativi, non fa grande differenza. Un punto positivo per la produzione è invece il gameplay pad alla mano, i controlli rispondono in modo tempestivo e, prendere confidenza con i comandi non vi porterà via più di qualche minuto. Buono anche il tutorial iniziale che vi farà utilizzare i quattro villains illustrandovi sia le proprie caratteristiche peculiari che le meccaniche di base del gioco.
 

 

L'arte e la tecnica di Suicide Squad: Kill the Justice League

Dal punto di vista stilistico quando fatto in Suicide Squad: Kill the Justice League è invece assolutamente apprezzabile. Al netto degli avversari forse un po' troppo anonimi il lavoro svolto nel caratterizzare e rendere "reali e vicini" i quattro protagonisti è davvero encomiabile. Non faticherete ad affezionarvi ai quattro cattivi (ecco, forse potevano far parlare un po' meno Harley Quinn, quello si ndr.), il loro carattere e il loro approccio alle situazioni è sempre coerente con il personaggio che interpretano e risultano, nel contesto, assolutamente credibili. Va un po' peggio per i super eroi che ci sono sembrati un po' piatti e stereotipati ma, d'altra parte, questa volta i protagonisti non sono loro. 
 
Dal punto di vista tecnico Suicide Squad: Kill the Justice League si dimostra assolutamente bello da vedere e meno pesante del previsto. Abbiamo giocato a Suicide Squad: Kill the Justice League su Steam Deck e, pur essendo dovuti scendere a qualche compromesso per garantire una fluidità costante dell'azione, il colpo d'occhio è rimasto comunque molto buono. In un titolo così grosso è poi normale aspettarsi qualche bug qua e la e, in questo, i bug non sono certo mancati ma non ne abbiamo mai incontrati di bloccanti. 
 
Molto buona la colonna sonora così come la realizzazione degli effetti sonori. Una nota di merito vai poi al doppiaggio: davvero eccellente, sia per l'interpretazione che per la coerenza con i personaggi del gioco.
 

 

Suicide Squad: Kill the Justice League

È difficile giudicare Suicide Squad: Kill the Justice League. Il titolo di Rocksteady è un gioco fortemente trainato dalla trama che, dopo qualche ora resta l'unico vero motivo che vi spingerà ad andare avanti perchè, purtroppo, soffre di una ripetitività quassi assordante. È vero che quando si spara ci si diverte e il problema non è che sparerete sempre ma che non avrete davvero nient'altro da fare, tutto il gioco sembra un copia-incolla di quattro/cinque situazioni che si ripetono modificando ambiente e personaggi coinvolti. Il senso di progressione è molto attutito dal fatto che i vostri personaggi sembrano già fortissimi dall'inizio: insomma Suicide Squad: Kill the Justice League manca di un senso di crescita e di progressione. Ora non resta che vedere cosa farà Rocksteady per correggere il tiro con l'end game che, al momento, ci è sembrato solo abbozzato e privo di reali caratteristiche uniche.

7.00

Trama 8.00

Gameplay 6.50

Arte e tecnica 8.00

Pro:

trama ben scritta

ottimo gunplay

Contro:

troppo ripetitivo

scarsità di variazioni

end game solo abbozzato

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