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Recensione Soulcalibur VI - Bandai Namco riparte dalle origini

Soulcalibur VI torna prepotentemente sulle nostre console e sui nostri PC con una versione che strizza l'occhio al passato e getta le basi per un interessante futuro

Torna il picchiaduro all'arma bianca per eccellenza

Finalmente possiamo mettere le mani su Soulcalibur VI, l'ultima incarnazione del titolo di Bandai Namco dedicato agli scontri all'arma bianca. Apprezzatissimo dalla critica la famosa saga aveva affrontato dei momenti non troppo rosei e tutti gli occhi degli appassionati erano puntati su questa ultima produzione. Per sapere come se l'è cavata questa ultima versione del celebre picchiaduro non vi resta che leggere la nostra recensione di Soulcalibur VI.

Soulcalibur VI

La trama di Soulcalibur VI

Partiamo da un presupposto: Soulcalibur VI è, a tutti gli effetti, (almeno per quanto concerne la parte narrativa) un vero e proprio reboot della serie più che un vero e proprio nuovo capitolo a se stante. Una volta selezionata una delle due modalità single player (e più precisamente quella denominata Cronache dell'Anima) ripercorre le origini della serie raccontando nuovamente le vicende che vedono protagoniste le due spade: la Soul Calibur e la Soul Edge (le due spade che rappresentano rispettivamente l'ordine e il caos).

La nuova modalità ripercorre la trama del picchiaduro aggiungendo variazioni sul tema per ogni personaggio e mostrando nuovi punti di vista sulla lore del titolo. Dopo una breve introduzione sulla trama (utile sopratutto ai neofiti che possono così prendere confidenza con la storia delle due spade) Soulcalibur VI ci mette nei panni di Kilik con il quale potremo prendere confidenza con le meccaniche base di gioco e con il nuovo ambiente.

Una volta terminata la sua avventura siamo liberi di scegliere il nostro personaggio preferito e ripercorrere la campagna principale, ogni volta su una timeline diversa e con un punto di vista sempre nuovo. Tra un incontro e l'altro una serie di schermate di intermezzo racconta ai giocatori l'evolversi della trama, per molti queste schermate potrebbero sembrare troppo presenti e portare via troppo tempo ma per chi è nuovo al titolo Bandai Namco sono sicuramente interessanti per conoscere meglio la genesi delle due lame. Della seconda modalità chiamata Bilancia dell'Anima ma ne parliamo approfonditamente nel prossimo paragrafo perchè va a toccare le corde del gameplay.

Soulcalibur VI

Il gameplay di Soulcalibur VI

Una volta "consumata" la modalità storia e aver vissuto tutte le timeline secondarie dei vari combattenti il passo più naturale è quello di addentrarsi nella modalità Bilancia dell'Anima, qui Soulcalibur VI si trasforma e diventa un mix tra gioco di ruolo e picchiaduro. La prima cosa che dobbiamo fare è creare il nostro alter ego e qui, il titolo di Bandai Namco ci mette a disposizione un editor davvero profondo e ben strutturato. Possiamo partire da archetipi già pronti ed andare a personalizzarli in ogni minimo dettaglio creando il combattente che più si confà alle nostre aspettative e al nostro stile di combattimento. Una volta creato il nostro personaggio dobbiamo decidere che tipo di arma utilizzeremo e quindi che moveset faremo nostro.
 
Se siete indecisi non dovete preoccuparvi perchè potrete modificare il vostro equipaggiamento prima di ogni scontro. La modalità Bilancia dell'Anima infatti vi permette di far evolvere il vostro personaggio e il vostro stile di combattimento durante l'avventura. Prima di ogni scontro siete quindi chiamati a scegliere l'arma (e quindi verificare le statistiche del vostro personaggio) e scegliere che tipo di cibo ingerire, anche questo dettaglio risulterà infatti importantissimo visto che ogni pietanza vi darà dei bonus diversi durante lo scontro. Pad alla mano (abbiamo giocato la versione PC ma è un titolo che non può che prescindere dall'utilizzo di un pad) Soulcalibur 6 è divertente, tecnico e appagante. Il combat system è rapido e bisogna prendere rapidamente la mano con i vari moveset se si vuole giocare un minimo "seriamente". Sempre parlando di gameplay non possiamo non parlare del Reversal Edge, un nuovo sistema che permette al giocatore di rallentare il tempo (al costo di una tacca di energia) e giocarsi una sorta di "sasso, carta o forbice" con le mosse scelte.
 
Questa nuova meccanica introduce un sistema che permette di ribaltare gli esiti di uno scontro. Fermi, fermi non gridate al "adesso vale di più la fortuna che la tecnica" perchè il Reversal Edge è una mossa che può essere schivata in modo molto semplice e nelle partite uno-contro-uno con umani è molto facile che venga vanificata vista la sua lentezza e la sua previdibilità. Tornano infine anche le Critical Edge, le famose mosse speciali rese leggermente più semplici per rendere il titolo più approcciabile senza togliere nulla alla componente tattica della mossa stessa. Oltre alla corposa componente single player è presente anche la classica componente multiplayer in cui potrete affrontare i vostri amici sia in remoto che in locale e da questo punto di vista non abbiamo molto da segnalare vista l'approccio abbastanza classico dato a questa componente.

Soulcalibur 6

L'arte e la tecnica di Soulcalibur VI

Partiamo subito dalla componente tecnica: Soulcalibur VI utilizza l'Unreal Engine esattamente come Tekken 7 e anche in questo caso ci sentiamo di appoggiare la scelta di Bandai Namco. Soulcalibur VI è sempre fluido e la versione PC riesce ad mantenere un frame rate stabile anche su configurazioni non potentissime. La modellazione poligonale è buona e gli sviluppatori hanno riposto grande attenzione nella realizzazione dei personaggi e nelle loro animazioni che risultano sempre fluide.

D'altra parte il motore di Epic presenta sempre i suoi problemi tipici con tempi di caricamento sicuramente sopra la media e il caricamento non immediato di elementi a schermo. Anche le texture utilizzate non sono sempre in alta risoluzione ma, al netto di questi problemi, Soulcalibur VI è un titolo bello da vedere e offre un colpo d'occhio di tutto rispetto.
 
Sul versante artistico il lavoro svolto dal team di sviluppo è decisamente eccellente con i personaggi perfettamente caratterizzati e carismatici oltre che decisamente vari. Spendiamo infine due parole sulla special guest di questa edizione: nientepopodimenoche Gerlat di Rivia. Lo Strigo fa la sua comparsa in Soulclalibur 6 e dobbiamo dire che la sua presenza è decisamente apprezzata. La personalità del protagonista delle avventure di CD PROJEKT RED traspare anche dalla produzione Bandai Namco e da un tocco in più al titolo. Per chi se lo stesse domandando Soulcalibur VI è sottotitolato in italiano e la localizzazione è anche di buona fattura. Anche la colonna sonora e gli effetti audio sono ampiamente sopra la media e perfettamente in linea con il resto della produzione.

Soulcalibur VI

Soulcalibur VI

Bandai Namco è riuscita a confezionare un titolo che offre una grande ripartenza per un brand storico che, col passare degli anni, aveva perso un po' del suo splendore. Soulcalibur VI rappresenta infatti una sorta di nuovo inizio per la saga. La mole contenutistica ci ha lasciato piacevolmente colpiti e se consideriamo che il season pass offrirà ulteriori personaggi non si può che essere ottimisti per il futuro. Se siete amanti della serie Soulcalibur vi ritroverete immediatamente a casa in questo nuovo capitolo, se invece non avete mai giocato a nessun altro titolo della serie prima di Soulcalibur VI quest'ultima versione vi consentirà di apprendere rapidamente le meccaniche di gioco e di appassionarvi alla serie.

9

Trama 8.00

Gameplay 9.00

Arte e tecnica 9.00

Pro:

combattenti variegati

graficamente ottimo

accessibile a tutti

Contro:

meno tecnico dei precedenti

tempi di caricamento lunghi

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