Ho perso la testa
Sembra che i platform 3D stiano vivendo una nuova giovinezza, dopo un po' di tempo dove erano stati accantonati in favore di altri generi sembra che diversi produttori e sviluppatori abbiano dedicato nuovamente tempo e risorse al genere. Oggi parliamo di
Skully, ultimo nato dai ragazzi di
Finish Line Games (gli autori di
Maize, vi ricordate?). Se siete pronti a gettarvi in un titolo che vi farà perdere la testa seguiteci nella nostra
recensione di Skully per Nintendo Switch.
La trama di Skully
La storia di
Skully inizia in modo strano, un po' come strana è l'atmosfera che si inizia a respirare fin dai primi minuti di gioco. Un'isola bagnata da un mare tropicale, un sole cocente che picchia (virtualmente) sulle nostre teste, dal titolo del gioco ci eravamo fatti un'idea un po' diversa del mondo che ci si sarebbe parato davanti. Passano però solo pochi minuti prima di fare la conoscenza con il protagonista del titolo, un teschio rotondo (forse anche troppo) che emerge da una sorta di pozzanghera fangosa.
Il nostro primo incontro ci getta però immediatamente in quello che sarà il mood generale di tutta l'avventura, il simpatico
Terry (oddio definirlo simpatico forse è un po' troppo), ci spiega subito perchè ci troviamo sull'isola e quale è il nostro compito nel disegno generale dell'avventura. Terry ci ha evocati per dargli una mano a risolvere una diatriba famigliare che rischia di mettere in serio pericolo tutta l'isola e non solo. I suoi fratelli hanno infatti iniziato a discutere e, visto i poteri che ognuno di loro possiede, è bene rimettere quanto prima le cose a posto. E chi poteva aiutare Terry se non noi, una sorta di teschio rotolante?
La trama è certamente l'elemento centrale della produzione di
Finish Line Games e, anche se non brilla certo per originalità, è senza dubbio ben raccontata e abbastanza varia tanto da riuscire a calamitare l'attenzione dei giocatori fino alle battute finali della produzione. C'è un'altra buona notizia,
Skully è localizzato in italiano e quindi non dovrete tenere vicino a voi il dizionario di inglese se non siete avvezzi alla lingua d'Albione.
Il gameplay di Skully
Appurato che il comparto narrativo è ben sviluppato (pur non portando al giocatore chissà che ventata di novità), scopriamo insieme come se la cava
Skully alla prova del gameplay. Il titolo dei ragazzi di
Finish Line Games è un platform 3D di stampo abbastanza classico che riprende i dogmi delle produzioni più classiche e le riporta (con sapiente maestria) nei giorni nostri regalando ai giocatori momenti molto divertenti (un po' come
abbiamo visto anche in Yooka-Laylee qualche tempo fa.
Skully porta il giocatore in un mondo di gioco diviso in diciotto livelli, pur non essendo di fronte ad un vero e proprio open world i vari ambienti di gioco sono molto ampi e spesso si ha la sensazione di poter andare un po' dove ci pare. In realtà il gioco pilota il giocatore molto più di quanto siamo portati a pensare ma le varie fasi platform e di esplorazione sono ben strutturate.
Skully è un platform 3D pesantemente basato sulla fisica, il nostro piccolo protagonista, grazie alla sua capacità di rotolare e ai super poteri che acquisisce durante lo svolgersi degli eventi, sarà in grado di superare i vari scogli che il mondo di gioco gli porrà davanti (creati principalmente da enigmi basati appunto sulla fisica).
Pad alla mano Skully si lascia giocare molto bene, le varie trasformazioni poi sono in grado di diversificare il gameplay e i vari checkpoint sono sparsi sulla mappa in modo intelligente, questo vuol dire che anche se dovesse capitarvi di perire durante il livello non vi toccherà quasi mai di dover affrontare una grossa parte dello stesso. Abbiamo
giocato a Skully su Nintendo Switch in modalità handled e dobbiamo dire di essere stati piacevolmente colpiti dalla reattività dei comandi. Se siete appassionati di platform e adorate la risoluzione di puzzle e piccoli enigmi Skully farà sicuramente al caso vostro.
L'arte e la tecnica di Skully
Ed eccoci arrivati al punto che forse penalizza di più la produzione di
Modus Games e
Finish Line Games: la sua realizzazione tecnica. Prima di parlarvi delle cattive notizie però vogliamo fare due precisazioni sul piano artistico del titolo. Skully ci è piaciuto molto dal punto di vista artistico e di design: il titolo riesce ad essere originale e a mostrare personaggi e ambientazioni iconiche ma mai troppo abusate. Una nota di merito va ai video in stop motion che raccontano l'evolversi della storia, li abbiamo trovati efficaci e originali (oltre che ben realizzati).
Il vero
tallone d'Achille della produzione è invece da ricercarsi nella sua realizzazione tecnica: Skully infatti non brilla proprio sotto questo punto di vista e, possiamo dirlo senza timore di smentita, il titolo non sfrutta appieno le potenzialità delle console di questa generazione. C'è da dire che abbiamo giocato a
Skully su
Nintendo Switch e la console della casa di Kyoto non è certamente il punto di riferimento per i benchmark tecnici ma siamo sicuri di aver visto produzioni di ben altra caratura sulla piccola console di Nintendo. La mole poligonale è appena sufficiente e le texture non brillano per dettaglio e risoluzione. Di contro però abbiamo trovato il titolo abbastanza robusto nel frame rate e non siamo andati incontro a problemi o bug che ci impedissero di continuare la nostra avventura.
Buono anche il comparto audio che alterna musiche evocative e sempre ben contestualizzate durante tutto l'arco dell'avventura. Buoni anche gli effetti sonori e la campionatura degli stessi. Anche il parlato (in inglese) è piacevole e ben si sposa con il contesto generale.