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Recensione Shenmue I & II - Alla ricerca della vendetta

Tornano in una raccolta rimasterizzata due dei titoli piu' importanti del mondo dei videogiochi: SEGA e' pronta a farci rivivere le avventure di Ryu Hazuki e della sua sete di vendetta

Alle origini di un intero genere

Oggi parliamo di una remastered unica nel suo genere, definirla particolare è sicuramente riduttivo: stiamo parlando di Shenmue I & II. Pochi sono i titoli nella storia dei videogiochi che possono, senza troppi scrupoli, elevarsi a veri e propri capisaldi e apripista di un genere e il capolavoro di Yu Suzuki è indubbiamente fra questi.
 
Shenmue I & II

La trama di Shenmue I & II

Prima di parlare della trama di Shenmue conviene fare un piccolo recap di quello che Shenmue è stato e di cosa ha rappresentato per la storia del media videoludico. Il titolo di Yu Suzuki uscì nel lontano 1999 in Giappone ed è molto importante indicare la data di uscita originale perché è proprio da quella che si evidenzia subito la visione futuristica del prodotto.

Tanto per darvi un’idea GTA III che fece impazzire (a ragione) orde e orde di videogiocatori alla sua uscita per via del mondo vivo, della possibilità di fare “quello che si voleva” (con le opportune limitazioni del caso ovviamente) uscì 2 anni dopo, nel 2001. Shenmue presentava al giocatore un mondo realistico, dove poter vivere letteralmente l’avventura proposta, dove bisognava mangiare, parlare con le persone, dedicarsi a dei passatempi e lavorare: qualcosa che, per l’epoca, era decisamente lontanissimo da ogni produzione simile.

Questa premessa l’abbiamo voluta aggiungere per dare un peso e una misura al titolo di cui vogliamo parlarvi oggi. La storia di Shenmue, di per se, non è niente di terribilmente originale o innovativo: Ryu è un ragazzo degli anni 80 come tanti altri (più precisamente la storia è ambientata nel Giappone e nella Cina del 1986), appassionato di arti marziali e molto legato alla famiglia ed in particolare alla figura di suo padre che gli fa anche da maestro. Il 29 novembre di ritorno verso il dojo di famiglia Ryu assiste alla morte del padre per mano di Lan Di un individuo alla ricerca di un antico artefatto: lo specchio. Inerme davanti all’uccisione del padre Ryu cova però un sentimento di vendetta che gli farà intraprendere un viaggio spirituale oltre che fisico per trovare l’assassino di suo padre e assaporare la propria vendetta. E’ così che il nostro eroe parte per un viaggio che lo porterà (nel secondo capitolo della saga) fino in Cina sulle tracce dell’assassino di suo padre.

E’ importante notare come sia l’incipit che la narrazione durante l’avanzamento della trama siano estremamente classici e poco originali, come scrivevamo sopra non amerete Shenmue per la sua storia ma per quello che riuscirà a farvi vivere.
 
Shenmue I & II

Il gameplay du Shenmue I & II

E’ il gameplay di Shenmue, il suo approccio al gameplay vero e proprio che l’ha scaraventato di diritto nell’olimpo dei videogiochi e non solo, è dal titolo SEGA che nascono poi una serie di generi e sotto generi. La visione di Yu Suzuki era avveniristica per l’epoca e estremamente moderna e attuale anche ai giorni nostri, il game designer giapponese aveva denominato la meccanica alla base di Shenmue FREE (Full Reactive Eyes Entertainment): in buona sostanza lo scopo era calare il videogiocatore in un mondo verosimile e metterlo nelle condizioni di vivere all’interno del gioco stesso.

Sempre seguendo questa filosofia in Shenmue non esistono mappe in real time che indicano l’obiettivo della missione in corso, anzi possiamo dire che non esistono nemmeno le “missioni in corso” in senso stretto. Per orientarci possiamo acquistare una mappa del quartiere (se abbiamo abbastanza soldi con noi) oppure possiamo chiedere indicazioni ai passanti e no, anche in questo caso, il titolo non le memorizza per noi. Tutto intorno al protagonista si comporta in modo coerente con l’ambiente, con le condizioni meteo (e qui è interessante notare come il meteo variabile del titolo non è generato casualmente ma rispecchia fedelmente il clima originale in Giappone in quel periodo) e proprio in virtù di questo siamo tenuti a comportarci in modo coerente.

La mattina e la sera in Shenmue sono momenti completamente diversi, non solo perché “il cielo cambia colore” ma perché le persone si comportano in modo diverso, al mattino sono affaccendate nei lavori quotidiani e la sera rincasano o vanno nei bar e ristoranti. L’approccio al titolo è quello tipo di un adventure game con aggiunta una miriade di possibilità che altrove sono precluse: possiamo ad esempio trovare un lavoro per guadagnare il denaro che ci serve per vivere, possiamo divertirci in sala giochi o partecipare a gare sui muletti, insomma ce ne è davvero per tutti i gusti. 
 

La “main quest” se così vogliamo chiamarla non è mai di fronte ai nostri occhi, è sempre presente, sottesa ma mai invasiva, Shenmue ci da la possibilità di affrontare il gioco come meglio crediamo, con i nostri tempi e anzi ci invita a vivere le situazioni, le ambientazioni e la quotidianità: in Shenmue l’importante è vivere il viaggio. 

 
Non mancano (sopratutto verso la fine del primo capitolo, più presenti nel secondo episodio) degli scontri con vari personaggi, tra gli elementi di gameplay troviamo anche dei quick time events che ci consentono di affrontare mini giochi o i combattimenti stessi. Spiegare a parole cosa vuol dire giocare a Shenmue è dannatamente complesso, in parte proprio perché il titolo SEGA è un gioco da “vivere” e un po’ perché il paradigma di fruizione del media è cambiato: Shenmue ha bisogno di tempo per essere goduto, ha bisogno di attenzione ed è esattamente il contrario di quello che succede nei videogiochi moderni dove l’approccio al media è diametralmente opposto.  
 
Shenmue I & II

L’arte e la tecnica di Shenmue I & II

Se fino ad ora abbiamo tessuto le lodi di una produzione che ricalca fedelmente quanto visto nella  versione originale, dal punto di vista tecnico la rimasterizzazione di Shenmue I & II soffre di evidenti problemi. Siamo consapevoli che il porting dei due titoli (sopratutto del primo che ha subito un porting diretto dal SEGA Dreamcast e qui potete immaginare voi stessi la complessità dell’operazione) era qualcosa di complesso e sicuramente una sorta di sfida ma siamo altresì convinti che si sarebbe potuto fare qualcosa di più.

Quel qualcosa di più è da ricercarsi nella qualità delle texture, molto bassa e questo è un peccato perché siamo convinti che con una cura maggiore in questo ambito avrebbe giovato moltissimo alla produzione. Molto buono invece il riadattamento in 16:9 (si, i titoli originali erano ancora in 4:3) e la pulizia generale a video, insomma la produzione tecnica non è il fiore all’occhiello del titolo SEGA.

Artisticamente parlando invece Shenmue riesce ancora a dire la sua proponendo ambienti caratteristici della Cina e del Giappone degli anni 80 che riescono a trascinare il giocatore all’interno di un mondo ai più sconosciuto.

Inutile tessere le lodi della colonna sonora, annoverata tra le migliori in assoluto della storia del videogioco e anche qui c’è poco da stupirsi poiché i compositori in armi a SEGA erano riconosciuti tra i migliori del settore. Nota dolente per i non anglofoni: è completamente assente la lingua italiana, potete decidere se ascoltare l’audio originale in giapponese (o inglese) e i sottotitoli in inglese o giapponese. Se volete un consiglio non lasciatevi intimorire da un comparto tecnico non in linea con le uscite attuali perché Shenmue ha molto da dire al netto della qualità delle proprie texture.
 
Shenmue I & II 

Shenmue I & II

Il 9 dato a Shenmue è un voto che non tiene conto della componente tecnica del titolo, il capolavoro SEGA riesce ad essere, ancora oggi, un vero diamante allo stato grezzo e un prodotto tutt’ora ineguagliato sul mercato. Se volete provare a vivere il videogioco in modo diametralmente opposto a quello a cui siamo abituati in questi periodi dovete assolutamente acquistare il titolo SEGARiassumendo: Shenmue I & II è la rimasterizzazione di uno dei titoli più importanti della storia del videogioco.

9

Trama 9.00

Gameplay 9.00

Arte e tecnica 7.00

Pro:

profondo

un’esperienza da vivere

Contro:

tecnicamente arretrato

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