Mimimi Productions presenta Shadow Tactics: Blades of the Shogun uno strategico alla Commandos che ci riporta nel Giappone feudale tra ninja e samurai. Scopriamo cosa ci attende nella nostra recensione.
Giocare a Shadow Tactics: Blades of the Shogun riporta indietro nel tempo. Il titolo di Mimimi Productions pubblicato da Daedalic Entertainment fa girare indietro le lancette dell'orologio fino a riportarle al 1998, un periodo in cui in Italia c'era ancora la Lira, qui era tutta campagna e in molti passavano i pomeriggi sulla trilogia di Commandos.
Per chi non conoscesse la saga di Commandos sappia che il titolo in questione era uno strategico (molto complesso) basato su una squadra di soldati che dovevano portare a termine delle missioni, agendo direttamente sul campo e dovendo sfruttare le loro abilità per portare a casa la pelle. Shadow Tactics: Blades of the Shogun riprende lo stesso gameplay e le riporta sui nostri pc. Analizziamo insieme il titolo nella nostra recensione.
Eravamo 4 (no 5!) amici al bar
Shadow Tactics: Blades of the Shogun è, come scrivevano in apertura, un gioco che riporta i giocatori indietro nel tempo, in un genere che sembrava praticamente estinto, quello degli RTT (acronimo di Real Time Tactics). In questo genere di giochi (resi celebri dalla saga di Commandos dei mai troppo compianti Pyro Studios) il giocatore comanda una squadra di personaggi il cui scopo è quello di risolvere le missioni in un ambiente ostile al gruppo e, solitamente, in inferiorità numerica.
In Shadow Tactics: Blades of the Shogun comandiamo una squadra di cinque elementi ciascuno con peculiarità uniche. Sfruttare a dovere le caratteristiche dei nostri protagonisti è fondamentale per la buona riuscita della missione, pena il Game Over.
Su questo punto Shadow Tactics: Blades of The Shogun non fa sconti, nel gioco morirete, tanto e spesso e in modi che vi faranno arrabbiare, ma che saranno sempre causati da un vostro errore, non da un sistema che bara. La curva di difficoltà del titolo è molto alta, così come molto grandi sono le soddisfazioni al compimento della missione che tanto ci ha fatto infuriare. Di contro un comodo sistema di quick save permette al giocatore di non dover rifare necessariamente tutto il livello a causa di un errore.
Nel magico paese del Sol Levante
Shadow Tactics: Blades of the Shogun è ambientato nel Giappone Feudale, nel 1615 nel pieno di una crisi politica che sconvolge il Sol Levante. Lo Shogun incarica i nostri cinque protagonisti di sventare le minacce e congiure che gruppi di ribelli stanno tessendo.
La trama e la narrazione di Shadow Tactics: Blades of the Shogun non brillano certo per epicità o originalità, la trama fa da mero pretesto per la presentazione di tredici (stupende) missioni in cui i nostri eroi dovranno fare di tutto per aiutare lo Shogun nello scontro con Kage-sama.
Dal punto di vita narrativo quindi il titolo non offre quella spinta che obbliga il giocatore ad arrivare ai titoli di coda, ma questa lacuna è ampiamente sopperita da un gameplay eccezionale e da un level design fuori parametro.
Fiori di pesco
Il titolo dei ragazzi di Mimimi Productions si presenta, dal punto di vista tecnico e artistico, come una produzione discreta, che svolge egregiamente il suo lavoro e lo fa in maniera totalmente votata al gameplay. L'utilizzo di Unity ha permesso agli sviluppatori di potersi dedicare alle meccaniche di gioco senza dover pensare ad imbastire una grafica mozzafiato.
La direzione artistica riporta fedelmente lo stile del Giappone Feudale e la colonna sonora ben si adatta all'epoca in cui si svolgono i fatti e al tipo di gioco.
Un gioco che ci sentiamo di consigliare a chi sta cercando una vera sfida e non ha paura di trovarsi davanti alla scritta "Game Over".
Una cura particolare è stata riposta nella realizzazione delle mappe e nella loro verticalità, Shadow Tactics: Blades of the Shogun offre infatti mappe estremamente curate e messe al servizio delle meccaniche di gioco, con la possibilità di utilizzare trappole e l'ambiente a nostro vantaggio.
Strategia raffinata
Shadow Tactics: Blades of the Shogun non è un gioco semplice, l'abbiamo già detto poco sopra e lo ribadiamo ulteriormente. E' un gioco adatto a chi vuole impegnarsi e trovare una vera sfida, accettare gli errori e provare e riprovare, usando realmente la strategia per portare a casa il risultato. E' quindi un titolo adatto solo agli hardcore gamer? No, è un titolo adatto a tutti coloro che cercano una sfida nel videogioco. Mimimi Productions ha avuto il coraggio di non scendere a compromessi e ha proposto un titolo punitivo ma che può regalare grandi soddisfazioni.
L'utente può sempre e comunque scegliere tra tre livelli di difficoltà ma il gioco non offre sconti. L'intelligenza artificiale degli avversarsi è ben programmata e dovete prestare sempre molta attenzione alle vostre azioni perchè un errore può spesso significare "morte".
Il titolo permette anche di programmare una serie di azioni da far compiere alla nostra squadra, azioni che verranno eseguite così come le abbiamo prestabilite, come se stendessimo una sorta di piano di azione. Questa feature aiuta molto il giocatore nella pianificazione delle varie mosse.
Dulcis in fundo, Shadow Tactics: Blades of the Shogun aiuta i giocatori alle prime armi (e anche i veterani) tramite un tutorial iniziale dove vengono spiegate le meccaniche di gioco e dove l'utente può prendere confidenza con i comandi e con le caratteristiche peculiari dei vari personaggi a disposizione.
Shadow Tactics: Blades of the Shogun è un ottimo strategico.Mimimi Productions ha avuto il coraggio di portare sul mercato (al momento PC ma nel corso del 2017 anche su console) un genere che era ormai caduto nel dimenticatoio e lo fa senza sconti con un livello di difficoltà mediamente alto ma sempre corretto. Il titolo non è localizzato in italiano (ma gli sviluppatori hanno detto che porranno rimedio) ma non è un grosso problema perchè non è fondamentale per fruire a fondo del titolo.
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