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Recensione Ready or Not per PC

Il successore spirituale di SWAT è qui, seguiteci nella recensione di Ready of Not per PC

Pensare prima di sparare

A premere il grilletto (almeno quello virtuale) siamo capaci tutti, nella stragrande maggioranza degli sparatutto con cui giochiamo quotidianamente la nostra capacità di reagire e i nostri riflessi segnano il labile confine tra la vita e la morte. Oggi parliamo invece di un FPS tattico, uno sparatutto in prima persona che premia la tattica scelta rispetto alla velocità di esecuzione: stiamo parlando di Ready or Not. Sviiluppato e pubblicato dal team di VOID Interactive (che ringraziamo per il codice fornitoci per testare il gioco) raccoglie l'eredità di un grande titolo del genere: SWAT 4 sviluppato da Irrational Games e pubblicato nel lontano 2005. Uscito a dicemrbe dello scorso anno dall'Early Access il titolo di VOID Interactive ha subito attirato l'attenzione dei fan del genere, seguiteci se volete sapere la nostra opinione non dovete far altro che seguirci nella recensione di Ready or Not per PC (giocato su Steam Deck).
 

 

La trama di Ready or Not

Togliamo subito l'argomento dal tavolo: Ready Or Not non ha un vero e proprio comparto narrativo, la produzione di VOID Interactive si sviluppa attraverso diverse missioni che saremo chiamati ad affrontare (in single player o in multiplayer) e che racconteranno tramite l'utilizzo di briefing pre-partita il contesto in cui si svolgerà la nostra missione, quali saranno gli obiettivi e che tipo di avversari ci troveremo di fronte. Se speravate in una sorta di modalità campagna resterete delusi ma fermi, non scendete a conclusioni affrettate: gli sviluppatori hanno curato molto il contesto in cui le vicende si svolgono e, sopra tutto, hanno cecato di ricreare dei luoghi e dei contesti il più realistici possibile.
  

 
È proprio sul realismo che hanno puntato i ragazzi di VOID Interactive, proprio per questo hanno deciso di ambientare tutte le vicende nei pressi di Los Suenos, una località fittizia dove, come si capisce dall'introduzione, la malavita ha messo radici, radici decisamente profonde. Il giocatore viene catapultato in questo mondo criminale vestendo i panni del comandate della SWAT della polizia di Los Suenos: la Los Suenos Police Department. Se è vero che Ready of Not non ha un comparto narrativo rigido e articolato è altrettanto vero che però gli sviluppatori, proprio per rafforzare la lore e il contesto di gioco, hanno creato una sorta di punto di riferimento per il giocatore: la stazione di polizia. È da qui che partiranno tutte le missioni ed è da qui che dovremo prenderci cura della nostra squadra, si perchè in Ready or Not non si gioca solo sul campo di battaglia. 
 
Prima di passare a parlare del gameplay di Ready Or Not vogliamo fare due parole riguardo la nuova modalità (introdotta con l'uscita della versione 1.0 del titolo): la Commander Mode. È proprio grazie a questa nuova modalità che il giocatore è chiamato a prendersi cura dei propri compagni di squadra e a fare di tutto per cercare di mantenerli in salute e, sopra tutto, vivi. Nell'introduzione dicevamo che solitamente gli FPS chiedono al giocatore di uccidere qualsiasi cosa si muova, in Ready Or Not dovrete invece imparare ad utilizzare le maniere forti solo quando è strettamente necessario, pena: non solo una valutazione non positiva ma anche l'impossibilità di utilizzare alcuni compagni. Prima di passare a parlare delle meccaniche di gioco vogliamo rassicurarvi circa la traduzione del titolo visto che Ready or Not è localizzato in italiano (almeno per quanto riguarda i testi).
 

 

Il gameplay di Ready or Not

Per parlare del gameplay di Ready or Not abbiamo pensato di dividere l'argomento in tre grandi macro-argomenti: il single player, il multiplayer e la gestione della squadra alla stazione di polizia (dove faremo anche una piccola analisi su armi a disposizione e customizzazione). Partiamo col single player: abbiamo giocato a Ready or Not sia in modalità single che multiplayer ma abbiamo passato più tempo giocando da soli e questo perchè volevamo provare quella che è stata presentata come un'AI estremamente reattiva da parte dei nostri compagni ma non solo, anche da parte dei criminali. Possiamo rassicurare gli scettici: l'intelligenza artificiale sia dei nostri compagni che degli avversari è decisamente buona e reagisce bene sia ai vostri comandi che alle situazioni che si propongono a video. Considerate che, in ogni missione, farete parte di una squadra composta da cinque membri di cui voi sarete il comandante. Potrete impartire ordini ai due team e potrete farlo o tramite l'utilizzo di una ruota di selezione comoda ma non rapidissima oppure sfruttando un tasto dedicato (la barra spaziatrice se giocate con mouse e tastiera) per indicare alla squadra un elemento specifico e adottare quindi l'azione di default (ad esempio: muoviti o apri la porta e via di questo passo).  
   

Tutto in Ready or Not è pensato per essere realistico e coerente col mondo di gioco. A tratti sembra più un simulatore che un FPS vero e proprio.

 
Abbiamo giocato le varie missioni sia in single che in multi player e abbiamo avuto modo di divertirci in entrambi i casi. Certo, se giocate in multiplayer dovrete considerare di comporre una squadra di cinque componenti perchè i BOT non saranno utilizzabili nelle partite multigiocatore e affrontare determinate missioni (sopra tutto quelle di difficoltà più elevata) in inferiorità numerica non è assolutamente una buona idea. La coordinazione tra i membri del team è parte centrale per trovare la chiave della vittoria: in Ready Or Not non dovete prediligere l'approccio "alla Rambo" e, anzi, molto spesso dovrete prestare molta attenzione ad ogni singolo colpo che sparate perchè non avrete a che fare solo con criminali ma anche con ostaggi, civili e avversari che si arrenderanno e che quindi non dovrete assolutamente uccidere. Il giocatore è obbligato, in un certo senso, a seguire un approccio più moderato perchè le azioni intraprenderete sul campo di battaglia avranno risvolti anche all'interno della stazione di polizia. 
 
Esatto, la stazione di polizia, la nostra base operativa dove possiamo (e dobbiamo) prenderci cura dei nostri compagni, sostituirli, farli riposare e "accudirli". Ogni volta che un compagno perderà la vita in missione sarete chiamati a sostituirlo con un nuovo agente, poco male potrebbero pensare molti di voi, invece questo potrebbe causarvi più di qualche problema. Ogni agente entra in gioco con una propria abilità speciale e, missione dopo missione, è in grado di crescere e di apprendere nuove abilità. Se lo perdete sul campo, l'investimento fatto su quell'agente sarà completamente vano. Non solo, il vostro approccio al gioco influenzerà anche il modo in cui i vostri compagni vedranno la vostra figura e un approccio troppo violento potrebbe demotivarli (e quindi vederli "in panchina" per qualche missione) oppure, se le cose peggiorano in modo drastico, potrebbero addirittura licenziarsi e obbligarvi ad assumere nuovi agente riprendendo il percorso di formazione. 
 
Insomma, la componente gestionale è un aspetto che non potete assolutamente prendere sotto gamba e che invece alimenta il cuore pulsante dell'intera produzione. Ovvio che sul campo di battaglia, anche se vi sarete fatti un'idea leggendo il briefing e, magari, pianificato la tattica di approccio le cose possono cambiare drasticamente (ci è capitato più volte in partita) e riuscire a mantenere il sangue freddo sarà essenziale per portare a casa la missione e la pelle. Abbiamo giocato a Ready Or Not sia su PC che su Steam Deck e, al netto delle evidenti differenze grafiche, il titolo si lascia giocare bene sia con il controller integrato di Steam Deck che con mouse e tastiera.
 

 

L'arte e la tecnica di Ready or Not

Anche sul fronte della direzione artistica le cose vanno decisamente bene: Ready Or Not è un titolo curato (a tratti in modo maniacale) in praticamente qualsiasi sua parte e, anche se l'impatto grafico non è propriamente quello di un tripla A la resa a schermo è piacevole e molto realistica. Abbiamo apprezzato la cura con cui i designer hanno ricreate gli ambienti di gioco per rendere quanto più verosimili possibile arricchendoli di dettagli e di particolari fondamentali per creare quella sensazione di immersione che il titolo richiede.
 
Dal punto di vista tecnico possiamo dire che su Steam Deck il titolo gira discretamente bene e che, scendendo a qualche compromesso grafico, siamo riusciti a mantenere un frame rate accettabile durante le nostre partite. Il nostro consiglio, per questo genere di giochi, è quello di dare priorità al frame rate piuttosto che al comparto estetico. Durante le nostre partite non abbiamo poi riscontrato particolari bug al netto di qualche inciampo dell'IA in alcune situazioni (sopra tutto quando si chiedeva ai compagni di compiere azioni che non potevano compiere perchè non erano attrezzati a dovere). 
 
Ottimo l'audio del gioco: i ragazzi di VOID Interactive hanno lavorato molto per rendere gli effetti sonori realistici e per fare in modo che il titolo potesse offrire un doppiaggio verosimile, tutto col fine di far immergere il giocatore il più possibile nelle atmosfere di gioco.
 

 

Ready or Not

Ready or Not è uno sparatutto tattico profondo ed estremamente immersivo. I due anni di Accesso Anticipato hanno fatto un gran bene al titolo e gli sviluppatori hanno saputo seguire i consigli della community senza snaturare il proprio gioco. Certo, se siete facilmente impressionabili o se state cercando un titolo molto più "facile" Ready or Not non fa per voi; a proposito, non esiste un selettore di difficoltà quindi dovrete beccarvelo con la difficoltà presente che non è propriamente "bassa". 

8.00

Trama 7.00

Gameplay 8.50

Arte e tecnica 8.00

Pro:

grande modalità single player

vario e profondo

divertente sia in single che in multi

Contro:

alcune missioni davvero difficili

non adatto a tutti

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