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Recensione Raging Justice - Il ritorno dei beat 'em up

Raging Justice e' un beat 'em up che fa della tradizione il suo vero punto di forza. Analizziamo insieme l'ultimo lavoro pubblicato da Team17

Altrimenti ci arrabbiamo

No, non stiamo recensendo un film di Bud Spencer e Terence Hill, oggi parliamo di un titolo che ci ha fatto tornare indietro di oltre vent’anni: quando Street of Rage su Mega Drive e Cadillacs And Dinosaurs su coin op impazzavano nella mente dei ragazzi dell’epoca. Oggi si torna a menar le mani con Raging Justice, nuovo titolo distribuito da Team17. Se volete portare giustizia nelle strade seguiteci nella nostra recensione di Raging Justice.

Raging Justice

La trama di Raging Justice

In apertura della recensione abbiamo citato, non a caso, Street of Rage e Cadillacs And Dinosaurs; i due titoli infatti condividevano la quasi totale assenza della trama, se non come mero pretesto per andare a menar le mani in giro per i livelli. Raging Justice sposa appieno questa filosofia e mostra un approccio praticamente identico dal punto di vista narrativo.

La città è piombata nel caos, la criminalità ormai controlla tutti tutti i vari quartieri e la polizia è inerme contro questo ammasso di criminali senza scrupoli. Dulcis in fundo il sindaco stesso è stato rapito dai malviventi e tenuto prigioniero. E’ proprio quando la situazione sembra non offrire vie d’uscita che si levano tre eroi pronti a ribaltare la situazione, stiamo parlando di: Rick Justice, Nikki Rage e Ashley King.

Conosciamo meglio i nostri protagonisti: Rick è un poliziotto quarantaduenne che ha sempre agito sul filo del rasoio, i suoi metodi si potrebbero definire, bonariamente, “poco ortodossi” ma ha sempre ottenuto, di contro un responso efficace. Nikki è una ex militare che ha alle spalle una trafila invidiabile di successi, tra le altre cose detiene il record di arresti di tutto il distretto. Ultima, ma non per importanza, arriva Ashley: 15 anni e una vita passata ai bordi della periferia cittadina, nel ghetto dove ha dovuto combattere per la propria pellaccia ogni singolo giorno della sua vita.

La scelta del personaggio modifica radicalmente il nostro approccio al gioco e, proprio come accadeva tanti anni fa inserendo i fatidici 500 lire nel coin op, la durata della nostra partita. Inutile svelare altre parti della trama che procede lineare verso i titoli di coda con citazioni più o meno velate ai telefilm e videogiochi anni 90.

Raging Justice

Il gameplay di Raging Justice

Possiamo dirlo subito, pad alla mano, Raging Justice ha un sapore retrò che difficilmente vi ritroverete a provare tanto spesso. Questa era una premessa che andava fatta perché il titolo sviluppato dai ragazzi di MakinGames è rigido, quasi “meccanico”, decisamente old school quindi dove farci l’abitudine se non siete abituati a questo genere.

Per il resto parlare di gameplay in generale è pressoché impossibile visto che, a seconda del protagonista scelto, il titolo sembrerà completamente diverso. Se scegliamo Rick affronteremo il gioco con un lottatore abbastanza bilanciato, con attacchi a breve distanza e decisamente potenti, se invece decidiamo di accompagnare Nikki per le strade della città opteremo per un approccio al combattimento rapido e con attacchi in corsa di sicura efficacia, la scelta di Ashley ci mostrerà il lato più “tamarro” di Raging Justice con acrobazie e colpi che sembrano usciti dai telefilm di azione anni 90.

Oltre all’approccio tipico del personaggio possiamo usare elementi dello scenario come armi: scatoloni, bidoni della spazzatura e perfino trattori possono diventare delle vere e proprie armi improvvisate. Raging Justice introduce inoltre il concetto di “poliziotto buono e poliziotto cattivo”, a seconda che decidiamo di catturare i criminali con la taglia sulla testa piuttosto che eliminarli senza pietà (o usare armi raccolte per strada per tagliuzzarli a piacimento). La scelta della nostra condotta inciderà sul report di fine livello, più ne avrete uccisi e maggiore sarà il vostro punteggio, ma di contro imprigionarli vi darà un bonus in salute, a voi la scelta. Infine dobbiamo annotare che la difficoltà del titolo pubblicato da Team17 non è propriamente puntata al ribasso, anche a difficoltà media infatti avrete delle belle gatte da pelare, sia per il numero di avversari presenti a schermo che per le meccaniche stesse del titolo. Oltre alla modalità campagna è presenta anche una modalità “Brawl” dove sarete chiamati a sopravvivere a ondate ininterrotte di nemici. 

Raging Justice

L’arte e la tecnica di Raging Justice

Dal punto di vista artistico è difficile dare un giudizio distaccato di Raging Justice. Lo stile adottato dagli sviluppatori è infatti decisamente particolare con i personaggi pre renderizzati in 3D su ambienti 2D e mezzo. I fondali sono disegnati e renderizzati così come lo sono gli elementi che compongono lo scenario.

Per certi versi sembra di trovarsi davanti ad un titolo di fine generazione Playstation e inizio generazione Playstation 2 e la cosa può piacere alla follia o essere disprezzata senza pietà.

Dal nostro punto di vista l’approccio alla componente artistica dimostra coraggio e originalità, probabilmente realizzare la componente grafica in pixel art avrebbe reso il lavoro più “classico” e forse più apprezzato dai più ma di contro la realizzazione sarebbe stata più “standard” se così possiamo dire. Dal punto di vista tecnico non abbiamo obiezioni da fare, la nostra prova su XBOX One non ha mostrato problemi di sorta e tutto è filato liscio, dalla fluidità in gioco fino ai caricamenti mai troppo lunghi. Anche la risposta ai comandi è di tutto rispetto e il comparto audio è stato curato a dovere. Infine il titolo è sottotitolato in italiano e quindi chiunque potrà seguire le battute degli avversari o del protagonista durante la partita. 

Raging Justice 

Raging Justice

Raging Justice è un titolo che sembra uscito da un armadio polveroso ma, proprio questo suo essere démodé è il suo principale punto di forza. Quando fate partire Raging Justice state tirando indietro le lancette dell’orologio di oltre vent’anni, con un gameplay che non fa sconti, con meccaniche viste e riviste ma, troppo spesso, dimenticate. Se siete cresciuti a pane e Captain Commando non potete lasciarvi scappare questa piccola perla, se invece non avete mai giocato ad un vero, classico, picchiaduro a scorrimento è giunto il momento di porre rimedio!

8

Trama 7.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 7.50

Pro:

molto classico

Contro:

graficamente potrebbe non piacere a tutti

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