6.5

Recensione Planetbase - Colonizziamo l'universo

Abbiamo giocato a diversi gestionali ad ambientazione spaziale e non potevamo lasciarci scappare Planetbase! Analizziamo insieme il lavoro svolto da Madruga Works

La storia dell’uomo 2.0

Negli ultimi tempi abbiamo parlato di diversi gestionali usciti anche su console, oggi allunghiamo la nostra lista di un elemento e andiamo ad approfondire Planetbase un gestionale ambientato nello spazio. Vediamo insieme come si comporta il nuovo titolo dei ragazzi di Madruga Works.

Planetbase

La trama di Planetbase

Non ci è dato saperne il motivo ma l’uomo in un futuro non precisato ha iniziato a colonizzare lo spazio, forse per preservare la specie, forse per il semplice istinto che ci spingi sempre verso nuovi orizzonti o forse solo per la sfamare la nostra costante voglia di sfida, fatto sta che, motivo valido o meno, ci troviamo nei panni dei gestori di una colonia e spetta a noi il duro compito di far andare tutto per il verso giusto.

Abbiamo da poco parlato di un altro gestionale ad ambientazione spaziale, Aven Colony (di cui potete leggere qui la nostra recensione) e oggi invece discutiamo di Planetbase e delle differenze tra i due titoli. Appena messo piede (è proprio il caso di dirlo) sulla superficie del nuovo pianeta è ora, per i nostri coloni, di mettersi al lavoro e costruire le strutture base per iniziare la colonizzazione. Dall’astronave possiamo attingere ad un quantitativo modesto di risorse che ci consentirà di iniziare a costruire la nostra base spaziale.

Prima struttura indispensabile per mantenere i nostri uomini vivi sarà il modulo di generazione dell’ossigeno per dare di che respirare a tutto il team. Pezzo dopo pezzo possiamo così costruire la nostra base ed espanderla sul pianeta che abbiamo scelto di colonizzare, scelta che può ricadere tra diversi tipi di ambienti ad inizio partita. Inutile dire che ogni tipo di ambiente influenzerà lo svolgersi della partita, ogni ecosistema ha infatti le proprie caratteristiche peculiari e particolari.
 

Planetbase

Il gameplay di Planetbase

La struttura di gioco di Planetbase è abbastanza semplice e, rispetto al più recente Aven Colony le cose da fare e da gestire sono decisamente meno, così come la varietà di situazioni in cui possiamo andare ad infilarci. In sostanza le partite in Planetbase scorrono in modo abbastanza simile tra loro, dove la nostra maggior preoccupazione sarà quella di strutturare tutta la nostra base per fare in modo che ogni struttura vitale abbia energia a sufficienza per garantirne il corretto funzionamento. Se infatti il modulo che genera l’ossigeno dovesse smettere di funzionare all’improvviso pet un blackout la nostra partita farebbe davvero molto presto.

Per garantire il corretto fabbisogno energetico ad ogni nostra struttura dobbiamo infatti fare in modo che la base sia adeguatamente rifornita di energia sia di giorno che di notte, il titolo di Madruga Works propone infatti un rigido ciclo giorno / notte che scandisce le nostre giornate sul pianeta alieno. Mentre di giorno i soli pannelli solari saranno in grado di fornire l’energia sufficiente per mantenere viva la struttura (se abbiamo ovviamente costruito un numero adeguato di pannelli solari), di notte possiamo affidarci solo all’energia eolica, ammesso che il vento non si faccia attendere. Sistemi alternativi di mantenimento dell’energia potrebbero infatti non essere sufficienti e, in questo caso, dovremo intervenire manualmente per sacrificare il funzionamento di strutture di minore importanza per garantire il funzionamento dei moduli essenziali.

Come ogni gestionale che si rispetti anche in Planetbase abbiamo a disposizione diverse strutture e moduli, da quelli di creazione di cibo artificiale alle serre alle strutture di ricerca allo spazio porto (che ci garantirà un afflusso costante di merce e persone che potrebbero aiutarci a far crescere la nostra base). I primi momenti di Planetbase sono divertenti, la sensazione di gestione delle risorse funziona bene per le prime battute, i problemi arrivano avanzando nel gioco, una volta infatti costruita la nostra base non ci saranno tante possibilità di “lavorare” sulla struttura, a differenza di altri titoli gestionali infatti non ci sono eventi esterni che rischiano di mettere seriamente a repentaglio la nostra struttura rendendo il titolo a tratti noioso dopo diverse ore passate a pianificare la struttura della base. Anche le rare piogge di meteoriti possono infatti essere messere fuori gioco installando delle torrette laser e queste scelte così “semplicistiche” rovinano un po’ l’esperienza di gioco.

Planetbase

L'arte e la tecnica di Planetbase

Da punto di vista tecnico e artistico il titolo di Madruga Works non ci ha fatto particolarmente innamorare, il motore di gioco scorre fluido senza problemi ma le idee messe a schermo non sono originali e, pur restando sempre affascinante l’ambientazione sci-fi, rischia di risultare priva di originalità e unicità. Le strutture a cupola dei vari moduli ricordano molto i recenti film di fantascienza e anche i binomi presentati non sono certo originali ne tanto meno caratterizzati e risultano davvero troppo generiche.

La sensazione che si ha è quella di avere per le mani un gioco non molto curato dal punto di vista artistico. Se da un punto di vista generale le cose non vanno per il meglio bisogna dare atto agli sviluppatori di aver utilizzato anche delle idee decisamente buone come quella di rendere immediatamente identificabili gli oggetti creati utilizzando colori e icone. 

Planetbase
 

Planetbase

Planetbase è un’occasione mancata, poteva essere un interessante gestionale sci-fi ma purtroppo le meccaniche di gioco non sono state approfondite a sufficienza e il titolo rischia di venire a noia abbastanza presto. Se siete amanti dei titoli gestionali potete farci un pensierino, sopratutto per il fatto di poterlo giocare anche su XBOX One (piattaforma che abbiamo utilizzato per la recensione).

6.5

Trama 6.00

Gameplay 6.50

Arte e tecnica 6.00

Pro:

ambientazione interessante

Contro:

meccaniche poco profonde

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