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Recensione Maize - Tra pannocchie e campi di grano

Torniamo tra pannocchie animate e peluche robotici in un'avventura folle che arriva anche sulle nostre console: Maize

Tra pannocchie e campi di grano

Abbiamo già parlato di Maize, nella nostra recensione per la versione PC (che potete leggere qui), oggi torniamo sul titolo dei ragazzi di Finish Line Games perché abbiamo provato anche la versione per console e siamo qui a dirvi cosa e cambiato e cosa no nella trasposizione del titolo su console.

Maize

Eravamo due pannocchie al bar

Partiamo subito col dire che, per quanto concerne l’impianto narrativo Maize non è cambiato di una virgola, ci troviamo infatti di fronte ad un porting pari pari dell’avventura già vista e giocata su PC. Per chi si fosse perso la nostra precedente recensione, sappia che ci svegliamo in un campo di grano, l sole all’orizzonte e la luce che filtra dalle pannocchie fa uno strano effetto, si sente una strana tensione, come se qualcosa dovesse sbucare dal campo e farci fuori, da un momento all’altro.

Ma non succede nulla di tutto questo, Maize non è un titolo horror, ne un survival, Maize è una specie di avventura grafica / walking simulator dove più il tempo passa più quello che vediamo e che scopriamo si riveste di follia, tutta l’avventura è infatti un saliscendi di scene che variano dal comico all’assurdo. Ci ritroveremo a parlare con pannocchie, a discutere con un orso con un braccio meccanico sulla schiena e in altre mille situazioni che ci faranno sempre pensare di essere sull’orlo della follia.

Senza svelarvi troppo delle trama (unico vero motore che vi spinge ad arrivare ai titoli di coda) vi diciamo che presto scoprirete il motivo per cui vedete quelle pannocchie dalla forma umanoide e cosa c’è sotto (è proprio il caso di dirlo) tutto il sistema.

Maize

Muovi questo, sposta l’altro e utilizza quello li!

Anche dal punto di vista del gameplay non ci sono differenze con la versione PC, Maize su console ripropone le stesse meccaniche già viste in precedenza. Come ogni avventura in prima persona anche in Maize vi ritroverete a dover trovare oggetti che vi permetteranno di sbloccare il particolare enigma. Purtroppo nella produzione dei ragazzi di Finish Line Studio non avrete modo di interpretare voi stessi gli enigmi poiché le soluzioni sono uniche, dovrete quindi limitarvi a trovare l’oggetto giusto da utilizzare nel momento giusto, al posto giusto.

Gli enigmi, solitamente, non sono di una complessità stratosferica e potrete arrivare ai titoli di coda in poco meno di quattro ore. Anche se non tutte le risoluzioni sono propriamente logiche (adattandosi al clima generale del titolo), alle volte vii basterà procedere per tentativi o leggere le descrizioni dei vari oggetti che troverete nella vostra esplorazione perché è proprio li che è scritto l’utilizzo di ogni oggetto.

Anche per reperire questi ultimi dagli ambienti di gioco non sarà particolarmente faticoso visto che hanno un contorno bianco risultando così facili da individuare. Per il resto Maize non offre altre meccaniche di gameplay, vi ritroverete in una storia con risvolti sempre più folli a sbloccare enigmi per arrivare all’assurdo finale.

Maize

Surreale, ma bello

Maize è mosso dall’Unreal Engine 4 e si vede, il colpo d’occhio offerto dal titolo è sicuramente piacevole e il gioco offre scorsi ispirati e interessanti. Un plauso particolare va però fatto al comparto artistico che è riuscito a sfornare un insieme di elementi e personaggi unici e carismatici che vi resteranno in testa per diverso tempo (primo fra tutti Vlad, l’orsetto di peluche guerrafondaio con innestato un bacio meccanico nella schiena).

Incredibilmente assente, anche in questa versione, la lingua italiana, questione abbastanza delicata in questo caso visto che, proprio per questo motivo, i non anglofoni si perderanno gran parte delle battute e della vena umoristica che il gioco ha da offrire. Anche su console (abbiamo provato la versione XBOX One del titolo) Maize soffre di evidenti cali di frame rate e di una scattosità oggettivamente poco spiegabile, senza dover cercare necessariamente i 60 fps spaccati si sarebbe potuto fare qualcosa in più a livello di ottimizzazione.

Buone le musiche e gli effetti sonori, niente da premio oscar ma sicuramente piacevoli. Unica nota negativa (anche questa poco spiegabile) a livello grafico è da assegnare alla realizzazione decisamente spartana dei menù di gioco che sembrano usciti da una produzione indie di serie B.

Maize

Maize

Maize conferma il voto dato alla controparte PC, un’avventura folle da giocare e che spinge il giocatore a restare incollato allo schermo per “vedere come va a finire”, ma un po’ ripetitiva a livello di gameplay. Con un livello di rigiocabilità pari a zero (visto che tutti gli enigmi offrono una sola soluzione) non avrete occasione di riprenderlo in mano per alcun motivo in particolare. Consigliato agli amanti dei walking simulator che hanno una buona conoscenza della lingua d’Albione per poter godere a fondo di ogni folle battuta espressa dai personaggi di gioco.

7

Trama 7.00

Gameplay 7.00

Arte e tecnica 7.00

Pro:

davvero folle

Contro:

manca l'italiano

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