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Recensione Jusant per PC

Preparatevi ad affrontare una scalata che vi resterà impressa nel cuore, seguiteci nella recensione di Jusant per PC

Scalare la vetta

Se dovessimo nominare una delle software house che più è riuscita a colpirci nel corso degli anni sarebbe impossibile non nominare DON'T NOD. La software house francese ha saputo, più di molti altri player del mercato, dimostrare un ecletticità davvero fuori dal comune. A loro si devono titoli come Life is Strange, Remember Me, Vampyr ma anche Tell Me Why o il più recente Harmony: The Fall of Reverie (di cui vi invitiamo a leggere la recensione nel caso non l'aveste ancora fatto), titoli diversi tra loro ma che hanno in comune un'innata capacità di trasmettere emozioni fortissime. Oggi parliamo di Jusant, un titolo dalel atmosfere evocative che ha saputo rapirci per la direzione artistica e per la capacità di emozionare. Abbiamo avuto modo di poter giocare al titolo grazie ad un codice di test ricevuto dagli sviluppatori e vi invitiamo a seguirci nella nostra recensione di Jusant per PC (giocato su Steam Deck) perchè il titolo ha davvero molto da dire.
 

 

La trama di Jusant

Dal team di sviluppo che ha dato i natali alla serie di Life is Strange è lecito aspettarsi molto dal punto di vista narrativo e Jusant, da questo punto di vista non delude assolutamente. Come tutte le produzioni del tema di sviluppo francese infatti anche Jusant presenta una capacità di evocare mondi ed emozioni che raramente si vedono in altre produzioni. Anche il solo titolo della produzione porta subito il giocatore all'interno del mondo di gioco: la parola francese jusant infatti significa reflusso e rappresenta la marea che si ritira, l'acqua che, in qualche misura, se ne va. Come dicevamo infatti i ragazzi di DON'T NOD hanno da sempre dimostrato una certa capacità nel raccontare storie e quella narrata in Jusant è particolare per varie ragioni. 
 
Il mondo come lo conosceva il nostro protagonista non esiste più, l'acqua non esiste più, o meglio, non è più presente nella quotidianità delle persone. L'acqua rappresenta una parte centrale della narrazione. di Jusant e non ci vuole molto a rendersene conto. Jusant inizia con il nostro protagonista che si avvicina alla grande torre, intorno a noi il deserto, dove un tempo c'era l'acqua ora non vi è che sabbia, e detriti e resti di quello che un tempo era un mondo fiorente. L'acqua manca sia alla base della torre che nei suoi vari piani, l'acqua sembra davvero scomparsa dal mondo, non si trova ne dove dovrebbe esserci il mare ne la riesce a trovare aspettandola dal cielo. Il nostro eroe arriva in questa landa desolata e incontra un mondo molto diverso da come doveva essere un tempo, un mondo che si scopre pian piano, scalando la torre e andando e esplorando quello che rimane dei vari ambienti in essa presenti. 
 
La narrazione in Jusant non è mai esplicita e il nostro protagonista dovrà dedicare molto tempo a cercare le lettere di Bianca, dei manoscritti che raccontano la vera storia, raccontano di quello che era la torre ma non solo. Ecco, è proprio in questi manoscritti che sta la croce e la delizia del racconto di Jusant. Da una parte infatti, la narrazione emergente della produzione passa proprio da queste lettere e questo aumenta sensibilmente l'atmosfera che si respira nel titolo ma, dall'altra, se vi perdete alcuni pezzi il valore narrativo del titolo perde grossi pezzi. Non vogliamo spoilerarvi nulla quindi non vi racconteremo niente della trama ma sappiate che, per arrivare ai titoli di coda, vi serviranno tra le quattro e le cinque ore e che Jusant è localizzato in italiano (quindi non farete fatica a seguire la trama anche se non conoscete l'inglese).
 

 

Il gameplay di Jusant

Ok, il mondo che percorre il protagonista di Jusant è un mondo profondamente cambiato e sta a noi scoprire cosa è successo, ma pad alla mano, cosa si fa in Jusant? Parlare del gameplay di Jusant è al contempo semplice e difficile, semplice perchè (principalmente) nel titolo vi viene chiesto unicamente di scalare, di arrivare in cima all'alta torre, difficile perchè, in realtà, non si tratta solo di quello. Pad alla mano (o console alla mano visto che nel nostro caso abbiamo giocato a Jusant su Steam Deck) il titolo risponde benissimo ai comandi e in pochissimi minuti avrete il pieno controllo del protagonista. Le meccaniche di gameplay sono semplici e il titolo non è assolutamente pensato per mettere in difficoltà il giocatore ma questo non vuol dire che sia da considerarsi banale.
  

Jusant fa immergere il giocatore in un mondo unico e sfrutta il gameplay come elemento di avanzamento più che come vero e proprio cardine dell'avventura.

 
In Jusant controlliamo la scalata del nostro protagonista sfruttando i due grilletti del pad, col grilletto destro potremo attaccarci alla roccia sfruttando il braccio destro mentre col sinistro fare lo stesso con l'altro braccio. E difficile in Jusant rimetterci le penne, ma questo non vuol dire che tutto sia bello e pronto li per voi. Dovrete prendere confidenza col sistema di controllo, dovrete sempre tenere attaccata una mano ad una sporgenza altrimenti il vuoto è sotto che vi attende (non abbiate paura, ci sono anche dei sistemi per evitarvi rovinose cadute). Scalare, sfruttare sporgenze, saltare da un appiglio all'altro, tutto in Jusant è concesso purchè si arrivi ad un nuovo piano, pronti per scoprire nuovi elementi. Certo, non avrete a disposizione stamina infinita e infatti dovrete sempre tenere sotto controllo la barra dello sforzo che indica per quanto potete ancora reggere. Avrete anche modo di piantare chiodi per raggiungere luoghi difficilmente accessibili ma tutto, in Jusant, è pensato in funzione della narrazione che, piano dopo piano, prosegue (al netto di trovare tutte le lettere di Bianca, pena la perdita di componenti importanti della storia). 
  
Ecco, forse il fatto di dover trovare necessariamente tutti i vari collezionabili è il vero tendine d'Achille della produzione: se perdete infatti le lettere di Bianca rischiate di arrivare sulla cima della torre con delle lacune importanti che potrebbero rendere vana l'intera salita (almeno a livello di comprensione del titolo). Duante la scalata avrete anche modo di sfruttare dei "poteri" che il nostro protagonista (e il suo piccolo aiutante) possono utilizzare per agevolare le varie manovre ma il cuore del titolo, la sua essenza la si ritrova più che nel gameplay nelle atmosfere che riesce a creare e nel contesto generale in se. Abbiamo trovato il sistema di controllo perfetto su Steam Deck (dove abbiamo giocato il titolo) e la produzione di DON'T NOD sembra pensata apposta per essere giocata sulla portatile di casa Valve.
 

 

L'arte e la tecnica di Jusant

Ciliegina sulla torta dell'intera produzione è da ricercarsi poi nella direzione artistica e nel respiro generale dell'opera. Ancora una volta di ragazzi di DON'T NOD si dimostrano dei veri maestri nel sapere creare atmosfere oniriche e uniche in grado di far immergere il giocatore in veri e propri nuovi mondi. Abbiamo apprezzato moltissimo lo stile visivo dato alla produzione: tutto in Jusant ha un suo senso e un suo perchè e praticamente nulla è messo a caso. L'unica nota dolente possiamo forse trovarla nel level design abbastanza altalenante che alterna ambienti davvero epici ad altri piuttosto dozzinali. 
  
Ottime notizie anche sul fronte tecnico: durante le nostre partite su Steam Deck non abbiamo rilevato problemi, rallentamenti o blocchi di sorta e la resa estetica del titolo è decisamente eccellente sulla piccola portatile di casa Valve. Certo non stiamo parlando di un titolo pensato per lasciarvi la mascella a terra ma tutto in Jusant è funzionale alla creazione di un immaginario e al suo racconto, implicito e esplicito che sia.  
 
Benissimo anche la colonna sonora, davvero perfetta per il titolo e ascoltabile anche come sottofondo mentre fate altro. 
 

 

Jusant

Jusant è stato una grande sorpresa di questo autunno ricchissimo di uscite. Il titolo di DON'T NOD dimostra ancora una volta lo stato di grazia in cui versa lo studio francese. Certo non è un titolo perfetto e mostra il fianco nel suo essere così dipendente dalla raccolta dei collezionabili per poter comprendere a pieno la storia. Va anche detto però che la sua durata è abbastanza limitata nel tempo e che proprio la ricerca di questi elementi può rendere quel tempo davvero utile ai fini del gioco stesso. Che dire se non: un altro centro per DON'T NOD dopo l'eccellente Harmony: The Fall of Reverie.

8

Trama 8.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

lore incredibile

grande atmosfera

profondo

Contro:

gameplay semplice

occhio ai collezionabili!

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