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Recensione Has-Been Heroes

Frozenbyte lascia le atmosfere di Trine per dedicarsi ad un piu' colorato Has-Been Heroes, un titolo decisamente diverso dai predecessori, vediamo nella nostra recensione come si comporta HAs-Been Heroes pad alla mano.

Eravamo tre eroi al bar

Trine, questo nome evoca qualche ricordo nella vostra mente? Probabilmente si, si tratta infatti di una saga (di tre capitoli) che ha fatto capolino nella precedente generazione di console, ad opera dei ragazzi di Frozenbyte. Il platform in questione aveva destato l’interesse di molti per lo stile grafico e la sapiente unione di meccaniche puzzle a quelle platform.
 
Oggi non parliamo però del famoso franchise, ma ci dedichiamo all’ultima fatica partorita dagli studi di FrozeByte, Has-Been Heroes, un altro mix di generi che gli eccentrici sviluppatori ci propongono, saranno riusciti a proporci un altro prodotto interessante? Scopriamolo nella nostra recensione.
 
Has-Been Heroes

INPS ed eroi

L’incipit narrativo che ci introduce nel mondo di gioco è tanto semplice quanto particolare. Dopo un’intro che mostra come, qualche anno prima, un manipolo di eroi aveva scacciato definitivamente (almeno così pareva) il male dalle terre del regno, facciamo la conoscenza di due dei protagonisti, un possente cavaliere e il suo fidato (ed anziano) amico mago.
 
Dopo questa pulizia avvenuta per mano dei tanto famosi condottieri qualche anno prima, nel regno la professione dell’eroe è andata via via scomparendo. Qualcosa di strano si muove però nel sottobosco e sembra che qualche creatura malvagia cominci a fare nuovamente capolino nelle terre intorno al castello.

Nessun problema, non fosse altro che le due gemelline, figlie del sovrano devono andare a scuola, e hanno bisogno di una scorta. Quale difesa migliore (e anche unica) se non quella degli eroi che già una volta avevano cacciato il male? Ci troviamo così (in compagnia di una giovane ladra che si aggiunge al gruppo) investiti dell’onore (e dell’onere) di scortare le regali principesse fino alla loro scuola, possibilmente sane e salve.
 
Has-Been Heroes

Tanto non è sempre sinonimo di bene

Sbrigate le questioni relative alla story line del titolo (che, grosso modo, si risolvono in quanto scritto sopra), ci possiamo tuffare nel gameplay vero e proprio di Has-Been Heroes. Partiamo col dire che l’ultima fatica di FrozenByte vuole unire diversi generi in un unico gioco, il titolo ha infatti la struttura di un tower defense, con regole da rogue-like e meccaniche da strategico a turni, mica roba da ridere, e infatti di risate non ce ne sono molte.
 
In Has-Been Heroes impersoniamo tre eroi (all’inizio mago, guerriero e ladra, ma successivamente si potranno sbloccarne altri per un totale di 30 personaggi), ognuno posizionato su una “pista” diversa. Ogni livello è generato proceduralmente in modo del tutto casuale e possiamo vedere la mappa del “livello” in basso a destra. In ogni sezione della mappa possiamo trovare mostri, dei vendor o degli scrigni e, a seconda di quello che troviamo ci viene chiesto di compiere determinate azioni.
 
Se nel caso dei vendor potremo acquistare nuove abilità o equipaggiamenti, nel caso degli scrigni possiamo trovare oggetti varia natura, negli scontri con i nemici ci toccherà, indovinate un po’, combattere, ed è proprio qui che iniziamo le magagne, quelle grosse.
In ogni scontro gli avversari arriveranno da destra verso sinistra (un po’ come accade in tanti tower defense che popolano i nostri smartphone) e avanzeranno più o meno lentamente a seconda del tipo di avversario verso di noi. A noi spetterà il (difficile) compito di respingerli cercando di utilizzare e concatenare gli attacchi dei nostri eroi per distruggere prima la stamina e successivamente la barra della salute degli avversari fino a sterminarli completamente dalla mappa. Detta così la cosa sembra anche divertente, il problema è che la tipologia di avversari, la loro stamina, le loro abilità ecc ecc, sono generate in modo completamente casuale, trasformando ogni scontro in un possibile game over, visto che non sembra esserci una reale progressione per difficoltà.
 
Non solo, basta che uno dei nostri eroi vada ko per farci perdere definitivamente (eravate li ad aspettare l’aspetto rogue-like del gioco vero?) la partita, perdendo di conseguenza tutti i progressi fatti, tutto l’equipaggiamento sbloccato e lasciandoci solo le anime degli avversari che dovrebbero aiutarci a ritrovare l’equipaggiamento o le abilità già sbloccate. Perché scriviamo dovrebbero? Perché il condizionale è d’obbligo visto che, anche in questo caso, la casualità deciderà tutto, senza un minimo di logica.
 
CI potremo trovare in run più o meno fortunate ma la casualità totale rovina quasi sempre il gameplay del titolo, relegando alla mera fortuna la possibilità di chiudere un livello oppure no. Questo approccio totalmente casuale, unito a dei rewards che premino la progressione nella storia, rende il titolo a tratti tedioso e poco appetibile anche a chi con la parola “Game over” ci va a nozze. 

Has-Been Heroes

Gli eroi invecchiano, l’arte no

Dal punto di vista prettamente artistico e tecnico Has-Been Heroes si difende discretamente bene, presentando un character design forse non completamente originale ma sicuramente godibile e cartoonesco al punto giusto.
 
Dal punto di vista tecnico il titolo non soffre di grossi problemi, ma è anche vero che non è certo un benchmark per le vostre console o i vostri pc, la grafica presentata a schermo è praticamente tutta realizzata in 2D e l’intelligenza artificiale non metterà sotto torchio le varie CPU. La discrepanza che si crea tra le atmosfere scanzonate dell’introduzione e la frustrazione pad alla mano ha dell’incredibile.
 
Se da una parte il mondo di gioco, le atmosfere e i personaggi fanno pensare a qualcosa di “adatto a tutti” nella pratica il gioco risulta difficilmente consigliabile ai più, relegandolo a chi vuole davvero sfidare se stesso (e la propria pazienza) sapendo di non ottenere praticamente nessuna soddisfazione.

Has-Been Heroes
 

Has-Been Heroes

Has-Been Heroes è un titolo che fa incazzare, e fa incazzare la gente a più livelli, fa arrabbiare la sensazione di “gran bel gioco mancato”, rovinato da un dosaggio completamente sbagliato delle meccaniche rogue-like. Non basta dire “il gioco genera i livelli casualmente” per creare un gameplay bilanciato, anzi, Has-Been Heroes è proprio la dimostrazione di come NON si deve gestire la randomizzazione dei contenuti in un videogioco. Se la progressione, pura randomica che sia, non è “ragionata”, il risultato è solo “questione di fortuna” e per tanto così ci si diverte di più a tirar dadi e via. Has-Been Heroes è l’occasione mancata di Frozenbyte, che ha forse voluto creare un gioco con un concept troppo ambizioso e poco curato nei dettagli. Un vero peccato perché erano in tanti che si aspettavano un nuovo “Trine” che guidasse la compagnia verso nuovi lidi.

6

Trama 6.00

Gameplay 5.50

Arte e tecnica 6.00

Pro:

alcune idee interessanti

Contro:

un’occasione mancata

tutto a caso

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