8.5

Recensione Flying Tigers: Shadows Over China - Combattiamo nei cieli di Cina e Giappone

I ragazzi di Ace Maddox ci portano sui cieli di Cina e Giappone alla scoperta di una parte semi-sconosciuta della Seconda Guerra Mondiale con Flying Tigers: Shadows Over China

Storie di eroi dimenticati

Lo sappiamo tutti, la seconda guerra mondiale è sicuramente un’ambientazione stra-abusata nel mondo videoludico ma c’è sempre spazio per nuovi spunti ed oggi parliamo proprio di uno di questi casi: Flying Tigers: Shadows Over China. Se siete pronti a tuffarvi nelle battaglie a bordo di aerei della Seconda Guerra Mondiale seguiteci nella nostra recensione.
 
Flying Tigers: Shadows Over China

La trama di Flying Tigers: Shadows Over China

A differenza di tanti titoli che hanno sfruttato la Seconda Guerra Mondiale sopratutto in ambito FPS (abbiamo visto, anche con ottimi risultati nella nostra recensione di Call Of Duty World War II) i ragazzi di Ace Maddox hanno pensato di ambientare il loro titolo in una zona meno abusata e, soprattutto, con un genere abbastanza particolare. Flying Tigers: Shadows Over China ci mette nei panni di quegli eroi che, durante la seconda guerra mondiale difesero i cieli Cinesi dagli attacchi del Giappone con operazioni segrete. Capite già che la cosa si fa interessante e che non ci troviamo di fronte al classico “eroe che salva l’Europa dall’egemonia nazista”. Eccoci quindi a bordo del nostro aereo pronti a scortare altri velivoli o a sferrare attacchi contro la contraerea per permettere ai rifornimenti di arrivare sani e salvi a destinazione.

Flying Tigers: Shadows Over China ci fa affrontare una serie di missioni, di difficoltà crescente, che ci portano a vivere momenti di un conflitto che non abbiamo mai incontrato sulla nostra strada di videogiocatori. Durante la campagna ci troviamo quindi ad affrontare una serie di missioni storiche: affronteremo i raid natalizi che i giapponesi sferrarono su Rangoon, la battaglia della Gola del Saluen o le missioni di trasporto oltre l’Himalaya fino ad arrivare all’invasione della Malesia.

Che amiate la storia oppure no, una cosa è certa: Flying Tigers: Shadows Over China ci mostra un lato della Seconda Guerra Mondiale sconosciuto ai più.
 
Flying Tigers: Shadows Over China

Il gameplay di Flying Tigers: Shadows Over China

Ogni volta che si parla di simulatori di volo o di titoli in qualche modo legati agli aerei la prima paura che coglie ogni giocatore è “ora dovrò fare attenzione a mille parametri” e qui se uno non è appassionato è facile mollare subito la presa. Flying Tigers: Shadows Over China invece non presenta un gameplay troppo simulativo anzi propone al giocatore un approccio decisamente arcade.

Certo, pilotare un aereo non è esattamente come guidare un’auto ma il titolo è dotato di controlli estremamente intuitivi e dopo qualche minuto vi troverete a vostro agio e comincerete a fare anche voi le vostre manovre al limite del suicidio nei cieli asiatici. Anche la telecamera è gestita bene e, a differenza di altri titoli simili, risulta facilmente manovrabile sin ai primi attimi. I ragazzi di Ace Maddox hanno inserito una piccola missione-tutorial per far apprendere anche ai neofiti i comandi di base e a metterli in grado di affrontare anche le successive missioni. Il titolo è sviluppato in missioni e, all’inizio di ognuna di esse il titolo ci mostra i documenti dell’epoca e propone un breve briefing  con gli obiettivi della missione e con i possibili problemi a cui possiamo andare incontro. 
 

Tanto per dare un’idea di quanto l’approccio sia arcade il titolo permette al giocatore di attivare una sorta di bullet time che rallenta il tempo permettendoci così di prendere meglio la mira e fare, in certi casi, una vera e propria strage. 

 
L’intelligenza artificiale degli avversari è ben realizzata e non ci da mai l’impressione di essere di fronte a stupidi bot, in alcuni casi gli avversari si mettono in formazione e ci è capitato spesso (sopratutto nelle missioni in cui dobbiamo scortare altri velivoli) che gli avversari si dividessero per attaccare contemporaneamente sia noi che il convoglio scortato.

Oltre al comparto single player Flying Tigers: Shadows Over China offre anche delle modalità multiplayer che vanno dal classico Capture the Flag al Duello a Squadre. Ad onor del vero ci siamo dedicati sopratutto alla modalità single player, un po’ perché questa visione così distante della Seconda Guerra Mondiale ci ha affascinato e un po’ perché i server non erano sempre stracarichi di giocatori.
 
Flying Tigers: Shadows Over China

L’arte e la tecnica di Flying Tigers: Shadows Over China

Tecnicamente parlando il titolo dei ragazzi di Ace Maddox si difende bene e, pur non mostrando una grafica da spaccamascella riesce a rendere benissimo le atmosfere e il feeling delle battaglie aeree. Il lavoro svolto sul piano artistico è decisamente ben strutturato e i velivoli sono curati nei dettagli e mostrano i famosi loghi distintivi delle varie divisioni.

Tecnicamente parlando non c’è molto da aggiungere se non che durante le nostre prove (abbiamo provato la versione XBOX One del titolo) non abbiamo mai riscontrato rallentamenti e il motore di gioco è sempre stato in grado di reggere anche durante le azioni più concitate.

Una nota positiva va anche alla colonna sonora del titolo, epica al punto giusto e sopratutto decisamente fittante con l’ambientazione e il periodo storico. Flying Tigers: Shadows Over China è inoltre localizzato in italiano ed è quindi fruibile da tutti, anche da chi non conosce l’inglese.

Flying Tigers: Shadows Over China 

Flying Tigers: Shadows Over China

Flying Tigers: Shadows Over China è un titolo originale e, che sopratutto, mancava nel panorama videoludico attuale. Il titolo di Ace Maddox affronta una parte della Seconda Guerra Mondiale che raramente è stata presa in considerazione nel mondo videoludico e questo lo rende sicuramente appetibile (visto anche il basso costo a cui viene proposto).

8.5

Trama 8.00

Gameplay 8.50

Arte e tecnica 7.50

Pro:

un altro lato della guerra

Contro:

in alcuni casi difficoltà mal calbrata

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