5.5

Recensione Empire of Sin per XBOX ONE - Il crimine non dorme mai

Paradox Interactive e Romero Games ci portano nell'America del Proibizionismo col loro ultimo lavoro: ecco la nostra recensione di Empire of Sin per XBOX One

Viaggio nell'America degli anni 20

Inutile negarlo, la Chicago degli anni '20 è un'ambientazione sicuramente affascinante e in grado di catalizzare l'attenzione di una grande fetta di pubblico. Abbiamo visto l'ottimo riscontro che ha avuto anche il remake di Mafia (se non l'avete fatto correte a leggere la recensione di Mafia: Definitive Edition per XBOX One, uno dei titoli più interessanti dell'anno!) sia tra gli appassionati di questo periodo che tra i "comuni videogiocatori" se così possiamo chiamarli. Oggi parliamo di un altro titolo che sfrutta proprio questa ambientazione, stiamo parlando dell'ultima fatica di Romero Games pubblicata da Paradox Interactive: Empire of Sin. Se siete curiosi di tuffarvi tra le strade della Chicago anni 20 di questo gestionale / tattico seguiteci nella nostra recensione di Empire of Sin per XBOX One.
 

 

La trama di Empire of Sin

Anche se il racconto delle gesta della famiglia criminale che decideremo di interpretare è al centro di Empire of Sin, il titolo di Romero Games non presenta una trama compatta e unica, non prenderemo infatti parte ad alcuna "campagna" in senso stretto. Empire of Sin mette a disposizione del giocatore ben quattordici famiglie criminali che fanno il verso ai famosi criminali di quel periodo, abbiamo la possibilità di interpretare Alphonse "Al" Capone riportando il gioco nelle fila delle famiglie mafiose di origine italiana. Preferite la mafia cinese? Nessun problema, Sai Wing Mock fa al caso vostro e via di questo passo. 
 
La componente narrativa viene in qualche modo costruita dal giocatore e dalle scelte che compie: il nostro obiettivo è uno ed è chiaro: prevaricare sulle altre famiglie e diventare il vero boss della città. Tutte le azioni che intraprenderemo avranno delle conseguenze, da quelle che possono sembrare più innocue e banali fino alle più sfrontate e pubbliche. Abbiamo la possibilità di seguire praticamente qualsiasi strada vogliamo, la città è li davanti a noi e possiamo prenderci quello che più ci aggrada. 
 
E' interessante notare come Romore Games abbia caratterizzato in modo impeccabile le varie differenze culturali tra le famiglie o i clan: se da una parte è chiaro vedere dei forti stereotipi dall'altra è innegabile che questi stereotipi aiutano a diversificare gameplay, approcci e avanzamento del gioco. Anche se Empire of Sin non è tradotto in italiano il doppiaggio cerca di riportare le varie lingue anche nei personaggi che popolano il mondo di gioco. Anche se questo doppiaggio non è eccellente è interessante notare come gli sviluppatori abbiano cercato di ricreare le atmosfere di quei periodi.
 

 

Il gameplay di Empire of Sin

Ma cosa vuol dire giocare una partita a Empire of Sin? Beh vuol dire innanzitutto vivere, ad ogni partita, un'avventura diversa, si perchè Empire of Sin mette nelle mani del giocatore ogni scelta fatta e ogni scelta contribuisce a cambiare, modificare e plasmare il mondo di gioco. E' proprio questa variabilità che rende, potenzialmente, la longevità del titolo Romero Games molto alta. Una componente che ci ha lasciato piacevolmente colpiti del gameplay (e di tutta la produzione in generale) è legata ai personaggi che popolano il mondo di gioco: ogni personaggio, dall'ultimo tirapiedi al boss della famiglia rivale vive una vera e propria vita digitale, questo vuol dire che ognuno di loro ha punti forti e deboli, passioni e segreti, amori e persone che detesta. Giocare ad Empire of Sin vuol dire anche saper interccettare queste sfaccettature e sfruttarle a nostro vantaggio.
 
Come scrivevamo in apertura Empire of Sin è composto da due grandi componenti di gameplay: quella ruolistico/manageriale e quella più tattica. La prima ci obbliga a prendere scelte, decisioni e impartire ordini che influenzeranno il mondo di gioco, che stiamo dando un comando ad un nostro sottoposto o che siamo in "sit down" con un boss della famiglia rivale queste cambieranno le carte in tavola. Proprio i sit down sono un o degli elementi più interessanti ed originali della produzione, in queste fasi affronteremo i boss rivali in discussioni dove dovremo rispondere a tono per portare a casa accordi, mettere in difficoltà gli avversari o, addirittura, eliminarli. Peccato per l'assenza della localizzazione in italiano che minano molto il divertimento di queste sezioni per chi non mastica adeguatamente la lingua inglese. Purtroppo però, come vedremo anche in altre componenti del gameplay, i bug rovinano e molto questa buona idea: durante questi scontri verbali infatti il sistema non riesce ad essere coerente con se stesso e presto ci accorgeremo come una risposta data in modo corretto porti ad un risultato completamente inaspettato rovinando tutta l'atmosfera che si era creata (oltre, in alcuni casi, l'esito dell'intera partita). 

Empire of Sin è pieno di buone idee che però non riescono a convivere degnamente in parte proprio a causa dei tanti bug che affliggono il gioco

 
La componente gestionale è in linea con le produzioni simili anche se la complessità garantita dalle variazioni al mondo di gioco tende a rendere il tutto, paradossalmente, molto piatto. Infatti ci si accorge presto come l'unico vero focus sia l'accumulo incessante e sempre maggiore di denaro: il tutto si ridurrà a trovare modi per incassare di più, ottenere influenza e guadagnare di più e via in questo circolo vizioso. Purtroppo anche i comportamenti del mondo di gioco non riescono ad essere costanti, sembra che il titolo in alcuni casi "faccia apposta" a forzare la mano e ambienti a noi familiari fino a qualche minuto prima diventino ostili (o viceversa) senza una reale ragione. Questo rende la componente manageriale tediosa alla lunga e poco convincente, oltre che faticosa da gestire per il giocatore.
 
Quando si passa alle mani (o alle armi) la situazione non cambia molto, Empire of Sin, probabilmente a causa della sua natura ibrida, non riesce a tenere testa ai capisaldi dei tattici a turni (alla X-Com per intenderci) e presta il fianco ad un sistema di combattimento è mal bilanciato e, anche se le possibilità di personalizzazione offerte al giocatore sono molte, queste non riescono a concretizzarsi attivamente sul campo di battaglia. 
 

 

L'arte e la tecnica di Empire of Sin

Sotto il profilo artistico e tecnico Empire of Sin riesce a spaccare in due il nostro parere. Da una parte troviamo un'ambientazione eccellente, ottimamente caratterizzata e sicuramente iconica e affascinante, d'altra parte la Chicago degli anni 20 non è propriamente un'ambientazione abusata e banale. Gli sviluppatori sono stati molto bravi a creare la giusta atmosfera e a far sentire il giocatore un vero protagonista delle lotte tra clan e famiglie per la conquista della città. Ottime le ambientazioni e la riproduzione di stili e clichè di quel periodo.
 
Sotto il profilo tecnico invece la cosa si fa più drammatica: Empire of Sin è piagato dai bug, nei sit down con i boss ci è capitato di vedere labiali fuori sincrono, risposte completamente fuori contesto (come dicevamo poco sopra). Movimenti e compenetrazioni poligonali poi rovinano il senso di immersione generale. Abbiamo provato Empire of Sin su XBOX One e, se non altro, non abbiamo trovato rallentamenti.
 
Buona la colonna sonora che ripropone temi musicali degli anni 20, il doppiaggio non è perfetto e si sente che i personaggi italiani non sono doppiati da madrelingua ad esempio, ma è comunque piacevole il tentativo fatto dal team di sviluppo e l'idea originale. 
 

 

Empire of Sin

Empire of Sin è un titolo che avrebbe potuto essere un grande titolo e che invece si è infranto contro un muro di bug importante e una realizzazione tecnica sotto le aspettative. Le idee messe in campo da Romero Games non riescono a mostrare la loro forza, il sistema sembra voler eccellere e spingere molto in alcuni contesti ma non riesce mai a concretizzare l'idea iniziale. Sotto il profilo manageriale Empire of Sin risulta piatto e quando si scende in strada, armi alla mano, il sistema tattico presta il fianco a combattimenti sbilanciati e, a tratti, senza senso.

5.5

Trama 6.00

Gameplay 5.00

Arte e tecnica 5.00

Pro:

grande ambientazione

Contro:

manca l'italiano

le idee sono buone ma la realizzazione...

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