7.5

Recensione Danger Zone 2 - Crash test virtuali all'ennesima potenza

Danger Zone ritorna e lo fa in grande stile: Danger Zone 2 ci presenta una serie di adrenalinici crash test dove l'obiettivo e' solo uno: fare piu' danni possibile!

Che botta!

L’anno scorso è apparsa su queste pagine la recensione di Danger Zone, titolo di Three Fields Entertainment completamente dedicato ai crash test tra veicoli. Oggi, a quasi un anno di distanza siamo pronti a mettere le manu sul suo seguito: Danger Zone 2, vediamo cosa hanno preparato per noi gli sviluppatori di questo folle titolo.
 
Danger Zone 2

La trama di Danger Zone 2

Esattamente come per il primo capitolo, anche Danger Zone 2 non ha una trama. Il titolo di Three Fields Entertainment non presenta infatti alcuna modalità storia o una qualsivoglia narrazione che leghi i vari eventi che ci vedranno protagonisti. A differenza del titolo originale però questa volta non ci troveremo in un magazzino ad effettuare crash test, ma abbiamo la possibilità di cimentarci in coreografici scontri ad altissima velocità in diversi ambienti in giro per il mondo, si va dagli Stati Uniti passando per Inghilterra e Spagna.

In effetti non sarebbe stato molto semplice (e forse nemmeno utile) creare un filo conduttore tra i vari scontri. I ragazzi di Three Fields Entertainment hanno quindi dedicato il loro tempo a limare i difetti presenti nel titolo originale e si sono concentrati più sul gameplay del titolo (e sulla parte tecnica) che non su quella narrativa. Procediamo quindi e andiamo ad analizzare insieme quali sono le novità pad alla mano di Danger Zone 2 nel prossimo paragrafo.
 
Danger Zone 2

Il gameplay di Danger Zone 2

La prima grande novità che salta subito all’occhio di Danger Zone 2 è l’ambientazione: questo simulatore di crash test abbandona infatti i vecchi (e ripetitivi) ambienti della sala test, che assomigliava terribilmente ad un magazzino, per passare a location più areate e realistiche: a questo giro gli scontri si fanno direttamente sulla strada.
 

Abbiamo, come in Danger Zone, la possibilità poi di far esplodere il veicolo per massimizzare i danni e, ad ogni partita, viene calcolato un punteggio che finisce nelle classiche globali.

 
L’ispirazione di Danger Zone 2 è chiaramente la modalità crash di Burnout, l’intenzione degli sviluppatori era chiara anche nel primo capitolo ma è in questo seguito che viene incoronata e resa più chiara che mai. Le stesse ambientazioni riprendono quelle presenti nel titolo Criterion Games e il fatto di ambientare i vari incidenti in ambienti aperti ha giovato terribilmente alla produzione. I comandi sono rimasti immutati così come lo scopo del gioco: cercare di devastare quante più auto e oggetti possibili in un solo singolo crash.

Abbiamo, come in Danger Zone, la possibilità poi di far esplodere il veicolo per massimizzare i danni e, ad ogni partita, viene calcolato un punteggio che finisce nelle classiche globali. Esattamente come nei coin-op di trent’anni fa lo scopo del gioco è riuscire ad ottenere il punteggio più alto. Oddio, in realtà ogni “gara” ci pone degli obiettivi che fungono da condizione sine qua non per poter considerare l’evento concluso ma, al netto di questi, lo scopo principale è vedere il contatore del valore del danno (e quindi della gara) crescere a dismisura. I comandi di gioco sono semplicissimi e tutto è studiato per far concentrare il giocatore sulla sua auto e sul metodo per ottenere un incidente memorabile. Abbiamo la possibilità di scegliere diverse tipologie di veicoli (ognuno con le proprie caratteristiche).

Danger Zone 2 è effettivamente migliorato rispetto al predecessore e parte delle migliorie sono da andare anche a ricercare nel miglior utilizzo dell’Unreal Engine e del motore fisico del gioco che riesce a dare grandi soddisfazioni. Certo il gameplay risulta, giocoforza, un un po’ ripetitivo, sopratutto dopo diverse sessioni gioco, ma siamo sicuri che le venti location preparate per dare vita agli incidenti riusciranno a tenervi incollati al monitor per parecchio tempo. 
 
Danger Zone 2

L’arte e la tecnica di Danger Zone 2

Artisticamente Danger Zone 2 non brilla certo per originalità e unicità: la produzione di Three Fields Entertainment infatti è abbastanza scialba dal profilo prettamente artistico. Non risulta infatti assolutamente riconoscibile in mezzo ad altri titoli e le ambientazioni proposte sono, seppure varie, molto anonime. Discorso diverso va invece fatto per la componente tecnica del titolo che segna un netto miglioramento rispetto alla prima versione. E’ infatti decisamente migliorata la gestione della fisica dei veicoli così come la stabilità generale della produzione. Sono migliorati anche i modelli poligonali e la struttura e la progettazione delle ambientazioni, finalmente in spazi aperti e più realistici del vecchio magazzino dei test di Danger Zone.

I comandi di gioco sono reattivi e rispondono perfettamente ai comandi; durante le nostre prove abbiamo mai riscontrato bug bloccanti o che ci abbiano obbligato a riavviare il titolo, siamo invece incappati in qualche bug relativo al modello fisico che ci ha però estorto più di una risata piuttosto che creare disagi o problemi durante le partite.

Buona anche la colonna sonora così come gli effetti audio, ulteriormente migliorati rispetto al titolo precedente. 
 
Danger Zone 2 

Danger Zone 2

Danger Zone 2 è un titolo che ha saputo sicuramente migliorarsi rispetto alla sua prima incarnazione. I ragazzi di Three Fields Entertainment hanno accolto i suggerimenti dei fan e della critica e il risultato è sotto gli occhi di tutti: Danger Zone 2 è un titolo dannatamente divertente. Siamo certi che se gli sviluppatori continueranno a lavorare in questo modo al prossimo capitolo (che ci piacerebbe vedesse la luce) potremo trovarci davanti ad un vero e proprio gioco in grado di farci dimenticare la modalità crash du Burnout!

7.5

Trama 5.00

Gameplay 7.50

Arte e tecnica 7.00

Pro:

scontri esaltanti

Contro:

viene presto a noia

nessuna trama

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