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Recensione Cult of the Lamb per Nintendo Switch

Preparatevi a far crescere la vostra setta, ad ogni costo. Ecco la nostra recensione di Cult of the Lamb per Nintendo Switch

Un gioco davvero impressionante

Parla di Cult of the Lamb, il gioco protagonista della nostra recensione odierna non è facile perchè il titolo sviluppato dai ragazzi di Massive Monster e pubblicato da Devolver Digital è qualcosa che ha saputo davvero lasciarci a bocca aperta. Ora, è altrettanto vero che quando leggiamo Devolver Digital ci prepariamo già a titoli con i fiocchi, d'altra parte il publisher texano ci ha abituato davvero molto bene (basta dare una letta alla recensione di Card Shark per farsi un'idea di una piccola, e recente, perla nata sotto la sua ala protettiva). Non vogliamo rubarvi però altro tempo e vi invitiamo a seguirci nella nostra recensione di Cult of the Lamb per Nintendo Switch.
 

 

La trama di Cult of the Lamb

Sotto il profilo narrativo il titolo di Massive Monster si dimostra tanto semplice quando originale. In Cult of the Lamb impersoniamo il classico agnello sacrificale (in questo caso, il vero agnello sacrificale) che si trova al cospetto di una serie di divinità prontissime a ricevere il sacrificio servito, è il caso di dirlo, su un piatto d'argento. Quando le cose si stanno mettendo però malissimo e il nostro protagonista vede solo la morte davanti a se un essere sovrannaturale arriva e cambia, radicalmente, le carte in tavola. 
 
La divinità che ci ha salvato la vita, The One Who Waits, non è però tipo da elargire regali e di fatto chiede in cambio, al nostro protagonista, la sua lealtà e la promessa che dovrà fare rinascere il suo culto caduto in disgrazia. Visto che di possibilità di scelta non ne abbiamo molte accettiamo l'incarico e, una volta fatta piazza pulita degli esseri che, fino a pochi secondi prima, cercavano di farci la pelle ci incamminiamo in quello che sarà un viaggio lungo e faticoso per portare ai fasti di un tempo il culto di The One Who Waits.
 
Non vogliamo spoilerarvi nulla anche perchè, in effetti, non c'è molto da spoilerare nella trama di Cult of the Lamb visto che il titolo è un roguelike molto improntato sul gameplay piuttosto che sulla sua narrativa. Prima di addentrarvi nella fitta foresta del titolo dovete però sapere che Cult of the Lamb non è localizzato in italiano e che quindi dovrete avere almeno un minimo di dimestichezza con l'inglese per comprendere appieno quello che succede a schermo. 
 

 

Il gameplay di Cult of the Lamb

Ma eccoci in quello che è il vero cuore di Cult of the Lamb: il suo gameplay. Classificare il titolo di Massive Monster è infatti poco sensato oltre che incredibilmente riduttivo. Possiamo dire però che il titolo prende a riferimento delle meccaniche di gameplay di grandi titoli per miscelarli e creare qualcosa di davvero incredibile. I titoli che più hanno fatto da punti di riferimento per Cult of the Lamb sono, senza ombra di dubbio, Animal Crossing e The Binding of Isaac (se volete saperne di più su questo gioco potete leggere la nostra recensione di The Binding of Isaac per Nintendo Switch).
 

Cult of the Lamb è un mix unico e meraviglioso tra Animal Crossing e The Binding of Isaac.

 
Possiamo dividere il gameplay di Cult of the Lamb in due grossi momenti: quello più gestionale e quello più da twin stick shooter/roguelike. Far crescere il nostro villaggio, curare i nostri adepti, raccogliere risorse e far prosperare la nostra setta è infatti fondamentale per proseguire nel nostro piano di conquista dell'universo così come è fondamentale lasciare il villaggio per addentrarci nel fitto della foresta e affettare nemici (ma non solo). Ecco quindi che quando siamo al villaggio ci trasformiamo in "piccoli sindaci" e ci prendiamo cura dei nostri adepti: costruiamo abitazioni, li sfamiamo e costruiamo le varie strutture per garantire benessere e sopravvivenza al nostro culto. 
 
La seconda fase invece è quella che chiede al giocatore di addentrarsi nella foresta per eliminare gli avversari, trovare nuove risorse o nuovi adepti e combattere a fil di spada (e non solo) i nemici che si pareranno di fronte a noi. La struttura ludica di queste sezioni ricorda molto The Binding of Isaac visto che vi ritroverete in aree circoscritte in cui dovrete eliminare gli avversari o raccogliere oggetti e non potrete procedere fino a che non avrete ripulito l'aria. Ovviamente Cult of the Lamb genererà queste aree in modo casuale ogni volta che vi addentrerete in una nuova "stanza". Una comoda mappa vi permetterà di scegliere la via più consona mostrandovi in anticipo il contenuto delle stanze e spetterà quindi a voi decidere quale strada scegliere per raggiungere il boss o tornare all'accampamento. 
 
La caratteristica che però vi terrà però costantemente con la tensione alle stelle è il modo in cui Cult of the Lamb comunica al giocatore lo stato del villaggio. Nello schermo avrete infatti sempre ben visibili i messaggi che arriveranno dal villaggio sul suo stato e sullo stato di salute dei suoi abitanti. Il giocatore è quindi chiamato continuamente a scegliere se proseguire o no, se prendere una strada o un'altra, se tornare al villaggio rinunciando al bottino o se cercare di essere il più veloce possibile e rischiare un tutto per tutto. Questo, unito ad un sistema di controllo praticamente perfetto e ad un combat system semplice ma profondo fanno di Cult fo the Lamb un titolo davvero unico e meraviglioso. 
 
Se già queste caratteristiche potrebbero fare di Cult of the Lamb un titolo imperdibile di suo dovete sapere che il gioco pubblicato da Devolver Digital ha ancora altre carte da giocare. Il sistema della devozione è fondamentale per far crescere le statistiche del vostro personaggio e non solo. A seconda delle nostre scelte potremo infatti potenziare un albero delle abilità diviso in due grandi rami: uno relativo alla possibilità di sbloccare nuovi edifici avanzati e uno relativo alle abilità del nostro super (ormai ex) agnello sacrificale. Potrete poi decidere come sfruttare i vostri adepti, se sacrificarli a loro volta oppure se essere più clementi plasmando, di fatto, il credo del vostro culto.
 
Ancora due piccole parole sulla difficoltà e poi ci addentriamo nella componente artistica e tecnica. Cult of the Lamb non è un gioco "semplice" in se e per se, le cose da tenere sott'occhio sono molteplici e parte della difficoltà del gioco deriva anche dalla fortuna (o meno) di trovarsi in particolari situazioni in momenti particolari ma il tutto è stato sapientemente calibrato dagli sviluppatori e ogni partita risulta differente rispetto alle precedenti. 
 

 

L'arte e la tecnica di Cult of the Lamb

Anche sotto il profilo estetico ed artistico Cult of the Lamb è riuscito a rapirci. Il tratto cartoon con il quale sono stati disegnati personaggi e ambientazioni riesce a stemperare egregiamente i toni dark e cupi che troviamo nel corso di tutto il titolo. I ragazzi di Massive Monster sono riusciti a togliere dal tavolo il problema della violenza a video e a far passare una serie di critiche e argomenti anche profondi in tono allegro e scanzonato. Abbiamo adorato il tono generale dell'avventura così come la sua realizzazione tecnica. 
 
Dal punto di vista tecnico non abbiamo problemi da sollevare: Cult of the Lamb gira molto bene su Nintendo Switch e durante le nostre partite non abbiamo incontrato bug bloccanti o problemi che potessero inficiare l'esperienza di gioco. Abbiamo giocato a Cult of the Lamb su Switch in modalità portatile e la resa grafica del titolo sul piccolo schermo della console di casa Nintendo è eccellente. Ottime le animazioni e le scelte cromatiche, ottimo anche l'algoritmo di generazione dei livelli che offre al giocatore ambienti sempre nuovi e raramente ripetuti. 
 
Buona anche la colonna sonora che ben si sposa col genere di gioco e con i suoi ambienti. 
 

 

Cult of the Lamb

Cult of the Lamb è uno di quei titoli che ti assorbe, che ti fa continuamente dire "ancora 10 minuti e smetto" e che poi, rigorosamente, ti fa bruciare ancora un paio d'ore di gioco. Il suo gameplay unico e sapientemente bilanciato ci ha stupito e al contempo ha confermato l'ottima opinione che abbiamo di Devolver Digital, un publisher che sembra non sbagliare un singolo colpo. A meno che non odiate i twin stick shooter o i gestionali è un titolo che dovreste prendere seriamente in considerazione se vi ritenete appassionati di videogiochi.

9

Trama 8.50

Gameplay 9.00

Arte e tecnica 9.00

Pro:

mix di generi unico

divertente e immediato

graficamente carismatico

Contro:

manca l'italiano

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