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Recensione Caos a Deponia - Aiutiamo Rufus a raggiungere Elysium

Torniamo a solcare le lande di Deponia in compagnia di Rufus e della sua folle banda in questa nuova avventura

Che casino a Deponia!

Oggi parliamo di una delle avventure grafiche più divertenti a cui ci sia capitato di mettere mano ultimamente (oddio ultimamente… il titolo è uscito nel 2012 su PC): Caos a Deponia. Seguito diretto di Fuga da Deponia, e primo episodio disponibile anche per console, torniamo a vestire i panni di Rufus e a vivere le sue strampalate avventure.

Caos a Deponia

La trama di Caos a Deponia

Come scrivevamo in apertura Caos a Deponia inizia esattamente dove terminava Fuga da Deponia, senza spoilerare niente di quello che succede nel primo capitolo vi basti sapere che Rufus, il protagonista dell’avventura di Daedalic, si ritrova a Deponia con i suoi sogni di raggiungere Elysium infranti. Per chi non conoscesse il back ground del titolo (e non avesse giocato al primo capitolo) dovete sapere che la storia è ambientata a Deponia, un pianeta usato come “discarica” per la lussureggiante Elysium, la classica città perfetta tra le nuvole.

Nella prima avventura Rufus ha un obiettivo chiaro in mente: raggiungere Elysium e vivere una vita ricca di sfarzi e divertimenti ben lungi da quella che gli tocca fare a Deponia, tra rifiuti e povertà. Inutile dire che, dopo tutta un’avventura, il nostro eroe si ritrova saldamente ancora a terra ma ancora con lo stesso tarlo che lo perseguita: raggiungere Elysium. Il suo piano sfuma però già dai primi minuti di gioco creando una situazione abbastanza caotica e dovendo quindi ripiegare su tutt’altre operazioni in Caos a Deponia. Nel suo tentativo di raggiungere la mitica città riesce a creare un casino assurdo e a ritrovarsi, con Gal (una ragazza di Elysium) nel pianeta discarica con l’obiettivo di recuperare i pezzi della memoria di quest’ultima e convincerla dei nostri buoni propositi.

Anche in questo capitolo Daedalic dimostra l’ottima capacità di creare storie e ambientazioni, la narrazione, la regia e la sceneggiatura di questo capitolo dimostrano che la software house tedesca sia tra le migliori nella creazione delle avventure grafiche. 

Caos a Deponia

Il gameplay di Caos a Deponia

Caos a Deponia è la classica avventura punta e clicca, sia nelle meccaniche che nel respiro stesso del titolo. In questo nuovo capitolo il nostro eroe dovrà muoversi in un’area più condensata: Little Venice.

Il piccolo paesino (con chiari riferimenti all’Italia qua e la) fa da sfondo alla nostra avventura con un backtraking tra le ambientazioni abbastanza marcato. Pur giocando sempre nella stessa location sono gli enigmi proposti che riescono a dare una grossa spinta alla produzione, ogni puzzle, ogni azione che compiamo è carica di humor e ha dei risvolti comici che rendono il tutto più stimolante.

Per quanto riguarda il gameplay nudo e crudo, l’approccio utilizzato da Daedalic Entertainment è quello classico che più classico non si può. Rufus può interagire con un numero limitato di oggetti a video in svariati modo, possiamo osservare l’oggetto, utilizzarlo o combinarlo con altri elementi che abbiamo nell’inventario. Il sistema è semplice ed efficace, riconoscere gli oggetti utilizzabili è intuitivo e consente una buona varietà di situazioni. 

Caos a Deponia

L’arte e la tecnica di Caos a Deponia

E’ il lato artistico e di design la più grossa forza di Caos a Deponia. I ragazzi tedeschi di Daedalic sono riusciti a creare un mondo e una lore interessante ed originale. Certo non è la prima volta che ci stupiamo per i mondi disegnati dagli sviluppatori teutonici (vi ricordate la nostra recensione di Silence?) ma Caos a Deponia sembra avere una vera e propria marcia in più con un tratto e un’art direction davvero strepitose.

Lo stile dei personaggi, il loro carattere e caratterizzazione bucano letteralmente lo schermo. I tocchi di classe si sprecano, vi basti pensare che la nostra storia verrà narrata da un menestrello che la canterà tra una sezione e l’altra… e in italiano! Parlando di localizzazione, Caos a Deponia è completamente localizzato nella nostra lingua e il lavoro di traduzione e interpretazione è stato eseguito alla perfezione.

Ottimo il doppiaggio sia dei personaggi principali che dei comprimari. Tecnicamente parlando il gioco è una piccola gioia per gli occhi e la sensazione che si ha è quella di giocare ad un cartone (o ad un fumetto) interattivo. La nostra prova su XBOX One ci ha lasciati pienamente soddisfatti anche dei controlli, precisi del sistema di comandi che permette di avere tutta la situazione sotto controllo, questione non banale quando si parla di punta e clicca senza mouse e tastiera. 

Caos a Deponia

Caos a Deponia

Caos a Deponia è, semplicemente, una delle avventure grafiche più divertenti a cui abbiamo avuto modo di giocare ultimamente (e non solo). Il titolo ha un ritmo serrato e uno humor che durano per tutta la durata dell’avventura. Tecnicamente parlando è una piccola perla e la traduzione in Italiano con un doppiaggio fuori parametro fanno davvero la differenza. Daedalic Entertainment sono, almeno dal nostro punto di vista, la nuova Lucasarts e dimostrano ogni volta di saper sfornare delle avventure grafiche con un cuore e con stile. 

9

Trama 8.00

Gameplay 9.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

graficamente molto curato

storia divertente e interessante

folle

Contro:

gameplay molto classico

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