Si torna tra le ombre
La pandemia da Covid-19 ha creato un vuoto nella mente e spesso (almeno è così per chi scrive) è difficile ricollocare nel tempo eventi accaduti. Quando ho iniziato a scrivere questo pezzo la mente è tornata alla stesura del precedente capitolo del titolo di cui parliamo oggi e, dentro di me, ho pensato "Non può essere passato davvero così tanto tempo" eppure di tempo ne è passato davvero parecchio. Il titolo di cui parliamo oggi è
Aragami 2 seguito diretto del primo capitolo (e se volete saperne di più vi invitiamo a leggere la
recensione di Aragami che scrivemmo nel lontano 2018, ben quattro anni fa). Direi che l'introduzione può considerarsi terminata e ora non ci resta che addentrarci tra le ombre nella
recensione di Aragami 2 per Nintendo Switch.
La trama di Aragami 2
Il primo
Aragami ha conquistato il pubblico non solo per il suo gameplay stealth interessante e profondo in grado di regalare grosse soddisfazioni sul campo ma anche per il suo intreccio narrativo che permeava tutta la storia fino ai titoli di coda. Anche nel caso di
Aragami 2 Lince Works (gli sviluppatori dietro ai due titoli) hanno pensato ad una trama interessante ma, questa volta, il team di sviluppo ha pensato di dare più peso al gameplay piuttosto che alla narrazione che si vede sempre in sottofondo ma che non riesce mai ad entrare a piè pari nel gameplay.
Ma andiamo con ordine, vi ricordate cosa sono gli Aragami? No? Beh, poco male, facciamo un piccolo ripassino allora: gli aragami sono spiriti maledetti che tornano dal mondo dei morti per saldare conti in sospeso, per risolvere soprusi e, più in generale, per cercare vendetta. L'introduzione di Aragami 2 ci riporta nello spirito di
Kurai (già protagonista del primo
Aragami) che si trova nuovamente sulla terra ma in un contesto completamente diverso: questa volta la nostra destinazione è la
Rashomon Valley dove le creature dell'ombra vivono. Qui le ombre vivono in armonia, il problema non è infatti rappresentato dalle ombre ma dall'Impero
Akatsuchi che vuole radere al suolo ogni cosa per mettere fine all'esistenza delle ombre al tracollo che le vedono coinvolte.
Le ombre come il nostro protagonista infatti tendono a corrompersi, a logorarsi fino ad arrivare ad un livello di follia incontrollabile e l'Impero vuole mettere fino a tutto questo una volta per tutte. Forse però esiste una cura alla maledizione e spetterà proprio a noi trovarla. Questa è l'incipit che apre il titolo e che porta il nostro Kurai ad avventurarsi, un'altra volta, in una causa che va oltre la salvezza personale. Anche se l'introduzione è sicuramente interessante
Aragami 2 non l'alimenta sufficientemente durante la partita e la trama e il mondo di Kurai restano sempre un po' in secondo piano e questo è un peccato. Vi ricordiamo inoltre che
Aragami 2 non è localizzato in italiano e che quindi se non conoscete la lingua inglese potreste faticare a star dietro alla parte iniziale del titolo (e non solo).
Il gameplay di Aragami 2
Parlando del
gameplay di Aragami 2 vien da dire che i ragazzi di Lince Works abbiano pensato "
squadra che vince non si cambia" ed in effetti il gameplay di Aragami 2 poggia le sue fondamenta su quanto di buono fatto nel precedente capitolo. Chi ha già vestito i panni di Kurai nel primo capitolo della serie si troverà immediatamente a proprio agio visto che il nostro protagonista ha conservato praticamente tutte le caratteristiche che l'hanno resto "famoso" nel mondo videoludico. Ovviamente però (visto che dopo il titolo c'è un numerino e c'è scritto 2) gli sviluppatori hanno pensato bene di introdurre delle novità, novità che possiamo classificare in due tipi.
Sotto il profilo del gameplay Aragami 2 migliora quanto visto in Aragami praticamente sotto ogni punto di vista
La prima implementazione a livello di gameplay la si può trovare nelle nuove mosse che Kurai ora è in grado di compiere, mosse che cercano di valorizzare ancora di più la componente stealth dell'avventura. Prima di tutto il nostro eroe (o anti-eroe decidete voi)ora è in grado di nascondersi dietro superficie e muri e questo gli consente di creare imboscate decisamente più devastanti. Oltre alla capacità di nascondersi ora può anche aggrapparsi a sporgenze senza essere notato, cosa che gli consente di origliare le conversazioni di altri personaggi in modo molto più efficace. Non mancano poi aggiunte che aiutano la mobilità del protagonista come l'introduzione del doppio salto o la capacità di utilizzare la
Shadow Essence per ampliare notevolmente il proprio raggio d'azione.
L'altra grossa e corposa parte di modifiche e implementazioni è da ricercarsi nelle
nuove abilità che Kurai può apprendere. L'albero delle abilità è infatti sostanzialmente più ampio e permette al giocatore di personalizzare in modo ancora più puntale il protagonista a seconda del tipo di approccio che desidera avere al gameplay. Ogni livello completato, ogni missione vi darà accesso ad un punto abilità che potrà essere speso per rafforzare Kurai e renderlo sempre più letale. Non manca poi una modalità
multigiocatore che vi permette di giocare il titolo completamente in compagnia di amici o conoscenti.
L'arte e la tecnica di Aragami 2
La
direzione artistica di Aragami 2, come già successo per il primo
Aragami, ci ha letteralmente rapito. Il lavoro svolto dai ragazzi di Lince Works da questo punto di vista è ottimo: Kurai è riconoscibile e caratterizzato alla grande (anche se sarà possibile personalizzarlo con oggetti cosmetici durante la partita) e resta un personaggio dal grande carisma. Ottime anche gli ambienti dove si svolge l'avventura e, in particolare, abbiamo apprezzato la verticalità di alcune località che danno ancora più respiro al gameplay.
Dal punto di vista tecnico invece potete notare che
Aragami 2 non rispecchia proprio l'esempio di eccellenza visiva su Nintendo Switch. La versione per la portatile di Nintendo è infatti quella che ha subito maggiormente il problema dell'ottimizzazione e gli screen in questa pagina sono qui a dimostrarlo. È anche vero che quando sarete concentrati a giocare non ci farete tanto caso ma in alcuni frangenti ci è sembrato che il mondo di gioco fosse un po' troppo spoglio e un po' grezzo.
Bene invece il comparto sonoro sia per quanto concerne la colonna sonora che per la parte di effettistica.