Dal 2D al 3D
Oggi parliamo di
Sword of the Necromancer: Resurrection, un titolo che ha attirato l’attenzione di molti appassionati di dungeon crawler e action RPG. Sviluppato da Grimorio of Games, questo remake in 3D del gioco originale del 2021 promette di offrire un’esperienza rinnovata, mantenendo intatta la sua essenza narrativa. Abbiamo avuto modo di provare il titolo grazie ad un codice messoci a disposizione dai ragazzi di
Grimorio of Games (
che ringraziamo ndr.) e vogliamo darvi la nostra opinione sul titolo in questione. Come si comporta, quindi, realmente questa nuova versione? Vale la pena immergersi nuovamente nel mondo di Tama e Koko? Scopriamolo insieme nella nostra
recensione di Sword of the Necromancer: Resurrection per PC.
La trama di Sword of the Necromancer: Resurrection
La
trama di Sword of the Necromancer: Resurrection ruota attorno a
Tama, una giovane ladra che intraprende un viaggio per riportare in vita la sua amata Koko. Dopo aver ottenuto la leggendaria Spada del Negromante, Tama scopre di poter resuscitare i nemici sconfitti e farli combattere al suo fianco. Tuttavia, riportare in vita Koko si rivela una sfida ben più ardua, spingendo Tama a immergersi sempre più nelle profondità di un dungeon pieno di pericoli e misteri.
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Le scene animate in stile anime e le
illustrazioni in HD arricchiscono l’esperienza, offrendo una prospettiva emozionante sulla relazione tra Tama e Koko. Tuttavia, alcuni giocatori potrebbero trovare la progressione della trama un po’ affrettata, con momenti chiave che avrebbero potuto essere sviluppati più approfonditamente. Nonostante ciò, la storia riesce a toccare corde emotive, rendendo l’avventura di Tama coinvolgente e memorabile.
Sword of the Necromancer: Resurrection è localizzato in italiano, permettendo ai giocatori nostrani di apprezzare appieno la narrativa senza barriere linguistiche.
Il gameplay di Sword of the Necromancer: Resurrection
Dal punto di vista del
gameplay,
Sword of the Necromancer: Resurrection introduce meccaniche interessanti, come la possibilità di resuscitare i nemici sconfitti per utilizzarli come alleati. Questa funzione aggiunge una dimensione strategica al combattimento, permettendo ai giocatori di creare un piccolo esercito di creature con abilità diverse. L’intelligenza artificiale dei compagni risulta a volte problematica, con alleati che possono rimanere bloccati o non rispondere correttamente ai comandi.
Non tutte le novità introdotte in Sword of the Necromancer: Resurrection sono perfettamente riuscite
Il
sistema di combattimento è semplice e accessibile, ma potrebbe risultare ripetitivo nel lungo periodo. Nonostante la varietà di armi e strumenti disponibili, spesso ci si ritrova a utilizzare le stesse tattiche per affrontare i nemici. Inoltre, alcune meccaniche, come il crafting, sembrano poco sviluppate e non essenziali per la progressione nel gioco.
Una novità introdotta in questa versione è la modalità cooperativa locale, che permette a due giocatori di affrontare insieme le sfide del dungeon. Questa aggiunta può rendere l’esperienza più divertente e dinamica, soprattutto se condivisa con un amico.
L'arte e la tecnica di Sword of the Necromancer: Resurrection
La
direzione artistica di Sword of the Necromancer: Resurrection è caratterizzata da uno stile minimalista in 3D, che richiama i classici giochi di ruolo giapponesi delle prime console PlayStation. Mentre le illustrazioni 2D sono dettagliate e affascinanti, gli ambienti 3D possono apparire semplicistici e poco dettagliati. Questo contrasto potrebbe non soddisfare tutti i giocatori, soprattutto coloro che cercano un’estetica più moderna e raffinata.
Dal punto di vista tecnico, il gioco presenta alcune problematiche. Oltre ai già menzionati problemi con l’intelligenza artificiale dei compagni, sono stati riscontrati bug e occasionali crash, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco. Questi inconvenienti possono influire negativamente sull’esperienza complessiva, richiedendo patch correttive da parte degli sviluppatori.
Il comparto audio offre una colonna sonora adeguata, che accompagna bene le diverse fasi dell’avventura. Tuttavia, non presenta tracce particolarmente memorabili o distintive. Gli effetti sonori sono funzionali, ma anch’essi non spiccano per originalità o impatto.