8.00

Recensione Shrine's Legacy per PC

Alla ricerca di un RPG vecchio stile? Seguiteci nella recensione di Shrine's Legacy per PC

Un gradito ritorno al passato

Sono tanti i giochi che hanno provato a reinterpretare il mito degli action RPG SNES-style, ma pochi sono riusciti a ricreare davvero quell’intesa tra atmosfera e profondità ludica. Shrine's Legacy accetta la sfida, con due protagonisti distinti: Rio, abile spadaccino, e Reima, mago astuto pronti a imbarcarsi in una missione eroica tra dungeon, enigmi e nemici da abbattere in tempo reale. La facilità con cui si passa dall’azione forsennata alla risoluzione di enigmi stimolanti sostiene un ritmo sempre alto, il tutto condito da una narrazione leggera, punteggiata da personaggi spesso sopra le righe e momenti di humour che non fanno mai male. D’altro canto, la struttura pensata sia per il single player che per la cooperativa online o locale, dona al titolo una flessibilità rara e un’accessibilità che parla a ogni tipo di giocatore. Seguici allora nella nostra recensione di Shrine’s Legacy per PC (giocato su steam Deck), dove esploreremo in profondità una trama dai contorni classici ma efficaci, un gameplay che osa mantenere l’essenziale senza rinunce, e un comparto artistico-tecnico che è un regalo per gli amanti del rétro.
 

 

La trama di Shrine's Legacy

Shrine’s Legacy ci catapulta nel mondo incantato di Ardemia, minacciato dal ritorno di una forza antica e malvagia: Aklor, un’entità oscura che secoli prima aveva quasi soggiogato ogni essere vivente, venne infine sigillata dalla mitica Kailee Shrine, armata di una spada magica e otto gemme elementali. La pace, però, non dura mai in eterno. Da questo punto prende avvio la missione dei nostri protagonisti: Rio, giovane erede della leggendaria stirpe di Shrine, e Reima, un mago dalla personalità più riflessiva, mossi da motivazioni e sogni che si intrecciano e si scontrano durante tutto il viaggio. Il racconto si dipana tra leggende tramandate, nuovi incontri e scoperte che cambiano gradualmente la percezione di quel che è davvero il “male”, evitando di cadere, per fortuna, in cliché troppo abusati. Il tutto è reso con un tono genuinamente avventuroso, a volte punteggiato da humour efficace, che dà respiro e slancio anche nelle sequenze più drammatiche. Purtroppo dobbiamo evidenziare che Shrine's Legacy non è localizzato in italiano.
   

  
I nostri protagonisti, oltre ad incarnare gli archetipi tipici dell’action RPG, sono ben caratterizzati e riescono rapidamente a entrare in sintonia con il giocatore. Rio non è il classico eroe sprovveduto: l’eco del suo passato familiare, la tensione tra orgoglio e insicurezza, emerge spesso tra le righe dei dialoghi, distanziandolo dalla mera funzione di avatar muto che troppo spesso si vede nei giochi ispirati al retrò. La sua crescita si sviluppa in parallelo a quella del compagno Reima, la cui sete di vendetta non è un semplice espediente narrativo, ma diventa occasione per riflettere, con leggerezza, ma senza superficialità, sulle motivazioni che muovono gli individui verso la lotta contro il male.
  
Non mancano i momenti drammatici, soprattutto quando la storia affronta temi come la perdita, il sacrificio e la responsabilità: Rio e Reima devono più volte mettere in discussione i propri valori, prendere decisioni che li cambieranno e che avranno ripercussioni sul destino di Ardemia. Si percepisce la voglia di raccontare una storia corale, che parli sì di magia ed eroi, ma anche di crescita personale, amicizia e redenzione. Questo equilibrio tra il serio e il leggero, tra l’epico e il quotidiano, segna una delle differenze tra Shrine’s Legacy e tanti altri omaggi ai classici JRPG: qui si ride, si riflette, si cresce insieme ai protagonisti.
 

 

Il gameplay di Shrine's Legacy

Il cuore pulsante dell’esperienza Shrine's Legacy è il gameplay, che fonde combattimento in tempo reale, risoluzione di enigmi e un sistema di crescita che fa della personalizzazione uno dei suoi mantra. La scelta di rendere il gioco interamente fruibile sia in modalità single player che in co-op (locale o online) amplia enormemente le possibilità di coinvolgimento, permettendo di affrontare ogni situazione insieme a un amico oppure alternando il controllo tra Rio e Reima a seconda delle strategie più adatte alle sfide del momento. In solitaria, il passaggio da un personaggio all’altro avviene in maniera immediata, senza interruzioni, mentre in co-op si sperimenta una sinergia che ricorda le migliori serate davanti a Secret of Mana (confessiamolo: una meccanica che crea dipendenza, ndr.).
  

Shrine’s Legacy rappresenta un autentico abbraccio al passato, una lettera d'amore ai classici del genere

 
Oltre al combattimento e agli enigmi, Shrine’s Legacy propone un interessante sistema di personalizzazione attraverso le gemme, che rappresentano la vera “cifra stilistica” dell’intero progetto. L’equipaggiamento delle gemme o “jewel system” permette di modificare i parametri e le abilità dei personaggi, combinando bonus specifici e nuove magie a seconda delle necessità del momento. Ogni personaggio dispone di quattro slot per le gemme, da utilizzare in modo strategico poiché ogni gioiello necessita di uno spazio variabile nell’inventario. Questo sistema introduce un elemento gestionale che non appesantisce mai l’esperienza, anzi rinnova le potenzialità in battaglia e la voglia di esplorare per ampliare la propria collezione.
  
L’esperienza offerta da Shrine’s Legacy non è però priva di difetti, soprattutto in termini di fluidità complessiva e alcune scelte di design che, se da un lato testimoniano la fedeltà al passato, dall’altro rischiano di rallentare il dinamismo dell’azione moderna. Il sistema di salvataggio, per esempio, si basa esclusivamente su punti fissi e manca una funzione di auto-save: una scelta coerente con lo spirito vintage del titolo ma che in più di una occasione può causare frustrazione, specie per chi non riesce a dedicare lunghe sessioni di gioco consecutive. Se da una parte la presenza di save point prima dei boss principali aiuta a lenire questa problematica, dall’altro sarebbe lecito aspettarsi una maggiore flessibilità nel rispondere alle esigenze dei tempi moderni.
 

 

L'arte e la tecnica di Shrine's Legacy

Parlando di Shrine’s Legacy, non si può che iniziare dall’impatto visivo: la direzione artistica è un inno ai colori accesi, ai fondali finemente lavorati e ai dettagli che trasudano passione per il passato. Gli sprite dei personaggi e dei nemici sono animati con una precisione che conquista sin dai primi passi, e la vastità delle ambientazioni offre una varietà visiva sorprendente, tra villaggi rigogliosi, foreste fitte, dungeon oscuri e città illuminate da toni caldi o misteriosi. Ogni area di Ardemia sembra pensata per evocare precise emozioni, sorretta da palette cromatiche coerenti e scelte stilistiche mai banali. Si percepisce subito quanto il lavoro del team sia stato guidato non solo dalla tecnica, ma anche da un autentico affetto per i giochi SNES più amati della storia.
  
L’attenzione posta agli elementi tecnici si riflette anche nella cura per l’interfaccia: la disposizione dei menu, la chiarezza delle informazioni e la leggibilità delle icone sono soluzioni che trasmettono modernità senza sacrificare il feeling old school. L’HUD risulta sempre funzionale, mai invasivo, adattandosi di volta in volta alle esigenze del momento: che si stia esplorando una nuova mappa, gestendo l’inventario delle gemme o affrontando un boss, tutto è proposto con una semplicità che non sfocia mai nello spartano. Piccoli dettagli, come le animazioni associate ai potenziamenti o la presenza di effetti visivi specifici per ogni tipo di magia, contribuiscono a rendere l’esperienza ricca e mai ripetitiva.
  
Il comparto sonoro di Shrine’s Legacy merita una menzione d’onore: la colonna sonora, composta da brani originali, accompagna le avventure di Rio e Reima con melodie che riescono a spaziare dalla spensieratezza neonostalgica ai crescendo epici delle fasi finali. La qualità delle musiche si integra perfettamente con lo stile grafico scelto, evocando subito le atmosfere dei grandi classici SNES ma senza suonare mai datata o prevedibile. Che si stia esplorando il villaggio principale o affrontando l’ultimo dungeon, ogni brano sembra cucito su misura per il momento, sostenendo efficacemente le emozioni suscitate dal gameplay.
 

 

Shrine's Legacy

Shrine's Legacy rappresenta un autentico abbraccio al passato, ma lo fa con uno slancio contemporaneo e la sicurezza di chi conosce davvero il valore della memoria videoludica. Non si limita a copiare i grandi classici: li rielabora, li omaggia, e li adopera come trampolino di lancio per una storia che parla di amicizia, destino, crescita personale e battaglie epiche. Il gameplay, stratificato e insieme accessibile, offre momenti di pura soddisfazione sia in solitaria che, soprattutto, in co-op. Il sistema delle gemme, i dungeon articolati, i puzzle elaborati e i boss fight impegnativi fanno di Shrine’s Legacy una proposta irresistibile per chiunque abbia mai sognato di vivere (o rivivere) le grandi epopee degli anni ‘90.

8.00

Trama 8.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

co-op locale e online

sistema di gemme articolato e profondo

Contro:

manca l'italiano

sistema di salvataggio da rivedere

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