8.00

Recensione Occlude per PC

Alla ricerca di un card game da gustarsi in questi giorni cupi d'autunno? Seguiteci nella recensione di Occlude per PC

Carte e occulto

Occlude si presenta come un’esperienza videoludica unica nel suo genere, dove l’horror cosmico si fonde con un insolito gioco di carte solitario, dando vita a un titolo che sfida le convenzioni sia narrative che ludiche. Richiamando alla mente alcuni classici indie come Inscryption, questo gioco ci immerge in un’atmosfera carica di mistero e inquietudine, senza però proporre la consueta linearità o facilità d’approccio tipica di molti prodotti contemporanei. Occlude è un invito a lasciarsi trasportare in un rituale oscuro dai confini labili tra realtà e finzione, un’esperienza che va affrontata con curiosità e mente aperta. Se siete amanti delle sfide mentali e del brivido, seguiteci nella nostra recensione di Occlude per PC (giocato su Steam Deck) per scoprire ogni dettaglio di questo titolo dal fascino misterioso.
 

 

La trama di Occlude

La forza della narrazione in Occlude risiede nella sua capacità di lavorare sottotraccia, giocando con i sensi e con la percezione del giocatore piuttosto che affidarsi a sequenze cinematiche o dialoghi espliciti. La progressione narrativa si basa sulle sensazioni, sulle intuizioni e sulla capacità di comprendere la logica interna di un universo che si svela solo a chi è disposto ad abbracciare il mistero. In questo senso, la storia diventa quasi secondaria rispetto all’atmosfera e all’angoscia che permea il gioco dall’inizio alla fine.
   

 
Questa scelta autoriale non è per tutti, ma è proprio qui che Occlude trova la sua ragion d’essere: la trama non si riceve passivamente ma si costruisce al ritmo delle decisioni, delle azioni e delle scoperte fatte durante il gioco. Ogni partita è un tentativo, ogni esito è una finestra sull’ignoto. L’orrore cosmico non ha una forma definita, ma si materializza nel rapporto tra noi e le regole segrete, nell’ansia che deriva dal non sapere cosa ci aspetta dietro la prossima carta o quale sarà la prossima regola occultata che dovremo decifrare (in alcuni momenti ci è venuta voglia di chiudere tutto e uscire a prendere una boccata d’aria ndr.).
  
Un elemento ricorrente nella struttura narrativa di Occlude è la ciclicità: ogni sessione di gioco sembra riprodurre la ripetizione ritualistica di un incubo, dove il giocatore è chiamato a prendere decisioni che, al di là del risultato, alimentano il senso di mistero e disfatta. Non esistono epiloghi netti, deviazioni palesi o colpi di scena urlati: tutto è affidato alle percezioni e ai fenomeni che emergono dalla fusione tra gameplay e narrazione. La localizzazione in italiano è assente, quindi l’esperienza narrativa si apprezza pienamente soltanto per chi ha una buona padronanza dell’inglese (ci auguriamo in futuro arrivino traduzioni ufficiali ndr.).
 

 

Il gameplay di Occlude

Sul fronte del gameplay, Occlude ci accoglie con una struttura che all’apparenza potrebbe sembrare quella di un classico solitario: si gioca con le carte, si cerca di ottenere il migliore risultato possibile e si analizzano le mosse alla ricerca della soluzione ideale. Ma è solo una maschera: dietro questa semplicità si nasconde un sistema di regole oscure e variabili, dove ogni carta può significare molto più di ciò che sembra. L’esperienza di gioco è costantemente minata da effetti imprevisti, cambi di prospettiva e la presenza di “regole rituali” che vengono rivelate gradualmente e che spesso ci fanno sentire inadeguati di fronte al mistero.
  

Occlude rappresenta un esperimento coraggioso e ben riuscito nel panorama indie

   
Abbiamo riscontrato che, a differenza di tanti card game indie, Occlude punta più sulla componente enigmistica che sulla strategia pura: il gioco sfida il giocatore non solo a risolvere le partite, ma anche a decifrare la logica interna del rituale che si svolge su ogni tavolo. La randomizzazione degli effetti, la gestione dinamica delle carte, la presenza costante di variabili che mutano ad ogni turno sono elementi che contribuiscono a rendere ogni sessione differente e memorabile. Il tutorial è scarno e volutamente criptico, spingendoci a imparare tutto “sul campo” e creando un senso di coinvolgimento molto intenso (non nego che a volte ci siamo sentiti smarriti ndr.).
  
La curva di apprendimento è volutamente difficile da assimilare, ma questo diventa uno stimolo a proseguire e a scoprire ogni segreto nascosto nelle meccaniche. La sensazione di essere coinvolti in un rito misterioso rende ogni partita unica e ogni azione carica di significato. Occlude non premia la perfezione o la conoscenza assoluta delle regole, bensì la capacità di adattarsi, di improvvisare, di reagire agli eventi che si verificano sul tavolo di gioco
 

 

L'arte e la tecnica di Occlude

Dal punto di vista artistico, Occlude ci impressiona per la sua capacità di generare inquietudine costante attraverso una direzione visiva ben definita. I colori freddi, le tavolozze monocromatiche e la scelta di asset perturbed contribuiscono a costruire un’atmosfera che sfocia nell’horror cosmico: ogni elemento grafico sembra voler allontanare il giocatore dalla zona di comfort, accentuando le sensazioni di alienazione e disagio che sono parte integrante dell’esperienza ludica. La varietà delle carte, la cura nei dettagli e la rappresentazione dei simboli occulti conferiscono al gioco una personalità unica, mai banale.
 
Sul piano tecnico, Occlude si distingue per stabilità, fluidità e la scelta di mantenere un comparto essenziale che non appesantisce mai la performance del PC. Il gioco gira bene anche su macchine non di ultimissima generazione, senza presentare problemi di crash o bug evidenti. La gestione delle animazioni è volutamente scarna, lasciando spazio a effetti di transizione e cambi di stato che rafforzano la sensazione di “gioco rituale”. Ottime anche le performance su Steam Deck.
  
Il comparto sonoro di Occlude è uno degli elementi che contribuisce in modo deciso all’atmosfera di inquietudine che permea tutta l’esperienza. La musica che accompagna le partite è sottile, costantemente sul filo del rasoio tra minimalismo e tensione: siamo davanti a un sound design che non cerca di stupire con effetti eccessivi, ma preferisce lavorare sull’inconsapevole, insinuandosi nella mente del giocatore e accentuando la sensazione di disagio ad ogni passo.
 

 

Occlude

Dopo diverse ore passate su Occlude, possiamo dire con convinzione che questo titolo rappresenta un esperimento coraggioso e ben riuscito nel panorama indie, capace di coniugare un gameplay cerebrale con una narrazione evocativa e disturbante. Il mix di enigmi, meccaniche ritualistiche e atmosfera horror cosmico crea un gioco che non si limita a intrattenere, ma spinge a riflettere e a mettersi alla prova. I limiti legati alla curva di apprendimento e alla mancanza di una localizzazione in italiano non oscurano l’originalità e la qualità dell’esperienza offerta. Occlude si rivolge a un pubblico di nicchia, preparato a vivere un’avventura criptica e affascinante, capace di lasciare il segno. Per chi saprà lasciarsi catturare dal suo oscuro incanto, la soddisfazione sarà profonda e duratura.

8.00

Trama 7.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

atmosfera disturbante e coinvolgente

meccaniche di gioco innovative

Contro:

manca l'italiano

curva di apprendimento elevata

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