Un nuovo incubo
Little Nightmares III rappresenta il nuovo inquietante capitolo di una saga che ha saputo definire un genere, mescolando il fascino oscuro di una fiaba gotica con meccaniche stealth e puzzle platform. Con questo episodio, sviluppato da
Supermassive Games, il gioco mantiene la sua essenza di horror “charming” dove gli inseguimenti e la tensione si alternano a momenti di esplorazione e riflessione, ma introduce una novità importante: la modalità cooperativa online, che permette a due giocatori di interpretare insieme i protagonisti Low e Alone. Pur restando fedele alle atmosfere tetre e disturbanti dei precedenti capitoli,
Little Nightmares III non osa troppo dal punto di vista narrativo e di gameplay, proponendo una formula collaudata ma con alcune limitazioni, soprattutto nella frequenza delle sequenze d’azione e nella cooperazione stessa. L’esperienza è intensa e ben calibrata in circa 5 ore, ideale per chi ama l’horror psicologico e le atmosfere cupe, con una direzione artistica di altissimo livello che rende ogni scena memorabile. Seguiteci nella nostra
recensione di Little Nightmares III per PC (giocato su Steam Deck) per scoprire perché questo titolo continua a incantare e quali sono i suoi limiti.
La trama di Little Nightmares III
Il
cuore narrativo di Little Nightmares III ruota attorno a due nuovi protagonisti,
Low e
Alone, piccoli bambini che cercano di fuggire da un mondo oscuro e distorto chiamato “Il Nulla”. Abbandoniamo così le vicende di
Six e
Mono (se ve la siete persi data un'occhiata alla nostra
recensione di Little Nightmares 2), i protagonisti dei capitoli precedenti, per esplorare una nuova storia che si incentra sulla sopravvivenza e la paura infantile di fronte a minacce incomprensibili e mostruose figure adulte. La narrazione si mantiene volutamente vaga e frammentaria, lasciando al giocatore il compito di interpretare e collegare i pezzi del puzzle attraverso simbolismi e ambientazioni cariche di atmosfera. Questo approccio lascia spazio all’interpretazione ma può risultare dispersivo, poiché manca una vera articolazione della storia o una figura antagonista che incarna la minaccia in modo più concreto.
Abbiamo incorporato i contenuti di YouTube. Poiché YouTube potrebbe raccogliere dati personali e tracciare il tuo comportamento di visualizzazione, caricheremo il video solo dopo aver acconsentito all'uso dei cookie e tecnologie simili a quelle descritte nella loro
Privacy policy
Acconsento, mostra il video
Il gioco ci accompagna quindi in un
viaggio surreale attraverso ambientazioni inquietanti ed evocative, dove la tensione cresce lentamente fino a sfociare in inseguimenti e momenti di puro terrore psicologico. I temi dominanti sono l’infanzia perduta, il senso di impotenza e il confronto col mondo degli adulti percepito come ostile e minaccioso. Anche se la trama riesce a evocare sensazioni forti, rimane piuttosto lineare e si concentra più sull’esperienza emotiva che su sviluppi narrativi complessi o colpi di scena. Da questo punto di vista, l’approccio narrativo di
Little Nightmares III è una scelta consapevole che mantiene la coerenza con la tradizione della serie, ma può lasciare spazio a chi cerca una storia più articolata e densa di contenuti.
In generale, la storia è raccontata senza spoiler evidenti, perfetta per chi desidera vivere il gioco senza anticipazioni ed essendo localizzata interamente in italiano, facilita la comprensione e l’immersione anche ai meno avvezzi alle lingue straniere (
la narrazione resta fedele al minimalismo tipico della saga, ma avremmo preferito qualche dettaglio in più per arricchire l’esperienza ndr.).
Il gameplay di Little Nightmares III
Little Nightmares III mantiene la
struttura piattaforma-puzzle stealth che ha caratterizzato la serie, integrando però alcune novità che ne modificano sensibilmente il ritmo e le dinamiche di gioco. La vera novità è l’introduzione della modalità cooperativa online, che permette a due giocatori di affrontare insieme i pericoli del Nulla, gestendo ognuno uno dei due protagonisti. Questa modalità, pur apprezzabile, ha qualche limite: la cooperazione è facilitata ma non essenziale, e alcune sezioni di gameplay risultano poco sfruttate o rare. Il gioco offre dunque un’esperienza che si può affrontare anche in singolo, grazie all’IA che controlla il personaggio secondario, cosa che può però togliere un po’ di coinvolgimento nelle fasi più dinamiche.
La forza di Little Nightmares III risiede nel suo mondo visivo e sonoro, capaci di trasportare il giocatore in un incubo affascinante e disturbante
Un’altra aggiunta interessante sono le
brevi sequenze di combattimento in cui
Low deve stordire i nemici e
Alone infliggere il colpo finale, un gameplay che si avvicina a una sorta di “acchiapparella infernale” e che richiede precisione e rapidità d’esecuzione. Purtroppo questi momenti sono poco frequenti e non si riesce mai a sfruttare pienamente questo meccanismo, che finisce per essere marginale rispetto al resto dell’esperienza. I puzzle tradizionali che hanno reso celebre la saga, con logica ambientale e uso degli elementi circostanti, sono ancora presenti ma sembrano meno ispirati e più standardizzati rispetto ai capitoli passati.
Il
livello di sfida resta comunque calibrato con attenzione, con checkpoint ben posizionati per non spezzare troppo il ritmo e una difficoltà che premia l’osservazione e la sperimentazione. Di certo la componente cooperativa online è un esperimento interessante che però avrebbe potuto essere sviluppato più a fondo, soprattutto con l’aggiunta di una modalità cooperativa locale, non presente in questo capitolo (
bene la novità della co-op, ma manca la completezza per renderla davvero centrale nel gameplay ndr.).
L'arte e la tecnica di Little Nightmares III
La
direzione artistica di Little Nightmares III è un manifesto di quanto la saga sappia creare un universo visivo unico e riconoscibile, capace di fondere orrore e fascino in un’atmosfera da fiaba oscura. Le ambientazioni sono curate nel dettaglio, oscillano tra scenari industriali spettrali e luoghi macabri, e trasudano un senso di decadenza e inquietudine che si percepisce in ogni pixel. Il design dei personaggi, dall’aspetto caricaturale ma sinistro, contribuisce a rendere l’esperienza intensamente immersiva, creando un mondo da incubo ma stranamente affascinante. L’atmosfera cromatica desaturata, interrotta da tocchi di colori vividi, amplifica la sensazione di trovarsi in un sogno livido e minaccioso.
Dal
punto di vista tecnico, il gioco sfrutta un motore grafico che permette ambientazioni dettagliate e una fisica degli oggetti realistica, anche se si nota qualche limite nella gestione delle animazioni dei personaggi e in alcune incertezze dell’IA durante la co-op. Le performance su PC sono generalmente stabili e il supporto alla risoluzione 4K e ai dettagli alti rende giustizia alla qualità artistica. Il gioco non è però esente da qualche piccolo bug e un frame rate non sempre costantemente fluido nei momenti più complessi.
Il comparto audio resta un punto forte della produzione, con un sound design curatissimo che amplifica l’atmosfera tesa e opprimente. I suoni ambientali, i bisbigli dei protagonisti e le inquietanti sonorità dei nemici sono stati realizzati con grande attenzione e contribuiscono a mantenere un livello di immersione alto per tutta la durata dell’avventura. La colonna sonora fa il suo dovere senza mai sovrastare, sostenendo la tensione senza cadere nel cliché dei jump scare sonori (
un lavoro tecnico ben riuscito che supporta perfettamente il mood del gioco, anche se con qualche piccolo difetto ndr.).