8.50

Recensione FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles per Playstation 5

FINAL FANTASY TACTICS torna con un remake di The Ivalice Chronicle, seguiteci nella nostra recensione di FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles per Playstation 5

Un gradito ritorno

Chiunque abbia vissuto l’epoca della prima PlayStation sa quanto Final Fantasy Tactics abbia lasciato un’impronta profonda nel cuore degli appassionati di strategia e GDR. La sua combinazione di storytelling maturo, combattimenti a turni su griglia e una delle gestioni di job system più articolate di sempre ha elevato il genere a una nuova dimensione. Oggi, a distanza di oltre venticinque anni, Square Enix ci propone Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles, un’edizione riveduta e corretta per PlayStation 5 (e altre console e PC ndr.) che cerca di fondere nostalgia e modernità, vecchio e nuovo, memoria e innovazione. In un mercato dove il termine "remaster" è spesso abusato, questo titolo vuole ricordarci perché Ivalice è diventata una terra leggendaria nel panorama videoludico. Riuscirà questa nuova incarnazione a mantenere intatto il suo fascino pur rinnovandosi? Seguiteci nella nostra recensione di Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles.
 

 

La trama di FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles

Ci muoviamo nella terra di Ivalice, in un periodo in cui intrighi politici, guerre tra casati e manipolazioni religiose si intrecciano in modo davvero drammatico. Il protagonista è Ramza Beoulve, un giovane appartenente a una nobile famiglia, la cui vita verrà catapultata nell’occhio di una tormenta ben più grande di lui. Già dagli inizi, il racconto mostra una volontà di andare oltre la figura dell’“eroe scelto”: Ramza si trova spesso a muoversi nei margini, ad agire per coscienza piuttosto che seguire ordini. La cornice narrativa ha sempre avuto il pregio di oscillare fra la grande epopea e il dramma personale. Le alleanze cambiano, le motivazioni sono spesso ambigue, e la Chiesa di Glabados, che molti credevano un pilastro morale, si rivela lentamente come un’entità piena di segreti e manipolazioni. Il conflitto fra fede, potere e verità è al centro della narrazione, e molte rivelazioni arrivano con graduale rilascio, costringendoci a rivedere opinioni e lealtà. Con The Ivalice Chronicles, la sceneggiatura originale è stata leggermente rivista: sono aggiunte nuove battute, alcuni dialoghi rifiniti, e persino l’epilogo è stato ampliato per dare maggiore chiarezza sul destino di Ramza e Alma. 
 

   
Lungo il cammino Ramza incontra figure fondamentali: dalla forte e leale Agrias, al tormentato Delita, fino a personaggi che incarnano dilemmi morali profondi e relazioni radicate nei contrasti interni. Ogni personaggio “secondario” ha un peso: non si tratta solo di comparsa o funzione tattica, ma di espressione di temi come sacrificio, vendetta, giustizia e fede corrotta. In più, la versione “enhanced” introduce nuove scene intermezzo e conversazioni che ampliano la comprensione del contesto, arricchendo i retroscena dei protagonisti. L’andamento della storia non è lineare o privo di momenti “intermezzo” che staccano, come incarichi secondari, missioni opzionali o segmenti di riflessione sulle conseguenze delle decisioni. Questo ritmo a tratti lento può risultare impegnativo, ma rinforza la densità emotiva della trama. Uno degli aspetti più discussi è il nuovo epilogo: la versione originale aveva un finale volutamente ambiguo per Ramza e Alma, lasciando molti interrogativi. In The Ivalice Chronicles la conclusione è più esplicita: si suggerisce che i due sopravvivano, scelgano di lasciare Ivalice e iniziare una nuova vita lontano dalle guerre. Alcuni fan storici lo trovano una forzatura, altri lo apprezzano come gesto di gratificazione narrativa (soprattutto se non si vuole concludere la storia con un alone oscuro).
  
Pur con queste aggiunte, i momenti clou della trama restano quelli che hanno reso celebre il titolo: i tradimenti, i colpi di scena, l’oscuro legame tra religione e potere. In più, per chi scopre la serie oggi, la storia rimane un modello di come il genere tattico possa portare temi maturi senza risultare “ingombrante”. Ci sono tavole narrative che possono risultare ancora schematiche o personaggi che restano un po’ in secondo piano, ma è un difetto che persiste fin dall’originale. In alcuni punti, la sceneggiatura cerca di estendere dialoghi o spiegazioni che non aggiungono molto, per timore che certi passaggi risultino oscuri ai neofiti. In tal senso, la versione “enhanced” compie un bilanciamento: migliora la chiarezza ma non snatura. Nel complesso, la trama resiste al passaggio del tempo e in questa edizione “Chronicles” ottiene un leggero restauro che la valorizza rispetto a molte operazioni nostalgiche. Rimane al contempo fedele al tono originale, capace di ferire, sorprendere e far riflettere. Purtoppo dobbiamo far notare che Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles non è localizzato in italiano.
 

 

Il gameplay di FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles

Il cuore pulsante di Final Fantasy Tactics è il sistema tattico a griglia isometrica, unitamente a un sistema di classi (job) molto articolato. In The Ivalice Chronicles si conserva questa struttura portante: ogni unità del gruppo può cambiare job, acquisire abilità e trasferirle, creando combinazioni strategiche molto profonde. Il gioco vanta oltre 20 job diversi, ciascuno con peculiarità e capacità uniche, che permettono libertà di sperimentazione e specializzazione. Durante le battaglie, la gestione del terreno, dell’impostazione delle distanze, dell’ordine di turno e delle abilità diventa cruciale. Le mappe includono ostacoli, alture, zone di copertura: tutto ciò incide sul posizionamento e sulla scelta delle azioni da compiere. Le sfide offerte sono quasi come puzzle: capire come vincere con le risorse a disposizione diventa parte del divertimento.
La versione “enhanced” introduce migliorie che fluidificano l’esperienza: menù ottimizzati, interfaccia più leggibile, fast-forward durante i turni volti a velocizzare i momenti meno intensi, visuale tattica che aiuta a pianificare, auto?salvataggio all’interno delle battaglie. Questi accorgimenti alleggeriscono ciò che era, nell'originale, a volte un po’ macchinoso o faticoso.
 

Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles è una riproposizione che riesce a far rivere le emozioni del titolo originale

 
Nonostante le migliorie, The Ivalice Chronicles porta con sé difficoltà che non tutti apprezzeranno. Alcuni picchi nella curva di apprendimento possono spiazzare: missioni dove il nemico è nettamente più forte o con mosse impreviste richiedono grinding o ritocchi strategici. La telecamera, in alcuni momenti, mostra limiti: mappe intricate o aree con molti elementi possono rendere difficile visualizzare la situazione completa, specialmente nei checkpoint più stretti. Il bilanciamento del gioco mantiene in parte la rigidità storica: certe classi sono nettamente più efficienti di altre, e alcune abilità risultano “minime ma obbligatorie”. In una versione amata per i suoi meccanismi duri, qualche giocatore avverte che certe missioni sono quasi punitive rispetto a una “moderna sensibilità” al giocatore. È importante segnalare che The Ivalice Chronicles non include i contenuti aggiuntivi introdotti nella versione PSP War of the Lions, per scelta deliberata del team di sviluppo. Ciò significa che chi cercava missioni extra, cut?scene aggiuntive o dialoghi supplementari dovrà accontentarsi dell’esperienza “base” (pur con le sue estensioni narrative).
  
Il risultato è che, dopo qualche ora di adattamento, il gameplay resta estremamente gratificante. Le battaglie più complesse, le combinazioni di job e abilità, le strategie di supporto (magie curative, buff, posizionamenti difensivi) generano momenti di vera soddisfazione: quando una strategia ben congegnata supera una forbice numerica, la vittoria ha un gusto speciale. I miglioramenti moderni alleggeriscono le fasi di grinding o ripetitive, rendendo più fluida l’esperienza complessiva: non si è obbligati a soffrire nei momenti meno coinvolgenti, ma resta necessario il pensiero strategico. Il bilanciamento resta vintage in buona parte del percorso, ma la versione PS5 si sforza di mitigare le sue asperità con strumenti moderni. In conclusione, il gameplay in The Ivalice Chronicles continua a essere il pilastro su cui poggia il fascino del titolo (profondo, ostico, strategico) e la versione PS5 riesce a mantenerne l’anima offrendo al contempo un’esperienza più accessibile rispetto all’originale.
 

 

L'arte e la tecnica di FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles

La direzione artistica assume un compito delicato: coniugare l’estetica retrò del gioco originale con un aspetto capace di reggere l’alta definizione odierna. The Ivalice Chronicles opta per un design “enhanced” che mantiene texture e modelli vicini allo stile originale, ma con miglioramenti nei dettagli, luci e ombre. Alcuni puristi lamentano che l’aggiornamento visivo non sia radicale: non aspettatevi modelli ultra realistici, ma piuttosto un restauro attento che valorizza l’identità storica. L’uso della palette cromatica è ben calibrato: toni morbidi, contrasti controllati, colori che conferiscono atmosfera senza strafare. Nei momenti narrativi più drammatici, l’illuminazione e gli effetti ambientali riescono a dare forza visiva alle scene. Le mappe tattiche sono ben disegnate, con texture del terreno, elementi architettonici e scenari che non risultano semplici sfondi: contribuiscono a farci entrare nel mondo di Ivalice. Tuttavia non mancano i compromessi: in alcune sezioni la risoluzione delle texture è meno nitida, elementi di sfondo trascurati, o parti dove la transizione fra livelli di dettaglio è evidente. In una operazione che non vuole “rompere” troppo la magia dell’originale, è inevitabile che in alcuni momenti si percepisca un limite artistico rispetto ai titoli moderni più ambiziosi. Nonostante ciò, la direzione artistica complessiva rimane coerente, armoniosa e funzionale al tono del gioco.
 
Sul piano tecnico, la versione PS5 mostra i muscoli: performance sostanzialmente stabili, caricamenti rapidi e tempi di risposta assai ridotti rispetto a versioni precedenti o emulatori. La transizione fra battaglie e mappe è fluida e l’ottimizzazione appare ben calibrata. Ciononostante, l’assenza del codice originale ha imposto al team una ricostruzione dettagliata, basata su archivi, fonti multiple e supporto della comunità.  Alcuni elementi mostrano tracce di questa operazione: discrepanze minori nelle animazioni, occasionali pop-in di texture o limiti nel dettaglio a distanza. Un punto critico è il bilanciamento visivo nei dialoghi doppiati: certe scene presentano sincronizzazioni labiali non sempre perfette, o espressioni facciali che non collimano del tutto con il parlato. Anche il doppiaggio stesso talvolta appare disallineato o meno incisivo di quanto ci si attenderebbe. Alcuni fan rilevano “miss” nelle voci accessorie o interpretazioni meno convincenti di personaggi secondari. Nel complesso, tecnicamente The Ivalice Chronicles fa molto bene il suo lavoro: pur non essendo una rivoluzione grafica, riesce a offrire un’esperienza moderna che valorizza l’impianto originale senza tradirlo.
 
Il comparto sonoro è uno degli aspetti più rinnovati e discussi. La colonna sonora originale, composta da Hitoshi Sakimoto (coadiuvato da Masaharu Iwata), è ancora centrale: melodie epiche, temi ricorrenti, arrangiamenti che contribuiscono emotivamente alla narrazione. In The Ivalice Chronicles, la musica rimane sostanzialmente intatta, con rifiniture di mixaggio e adattamenti in funzione della resa moderna.
Il vero cambiamento risiede nei dialoghi doppiati: una novità che aggiunge impatto alle scene, dona voce (letteralmente) ai personaggi e contribuisce all’immedesimazione. Gli attori sono generalmente all’altezza: Ramza suona giovane ma determinato, Agrias ha tono sanguigno, e momenti più agonistici guadagnano intensità. Ma non sempre il doppiaggio è impeccabile: alcune battute secondarie non convincono, la sincronizzazione talvolta zoppica, e l’effetto “voce in più” non sempre aggiunge quanto sperato. In aggiunta, gli effetti sonori (mosse, magie, ambienti) sono ben realizzati e contribuiscono a dare peso agli scontri. Non sono presenti opzioni estese per accessibilità audio (non c’è per esempio una modalità colorblind o specifiche opzioni di visualizzazione sonora oltre a quelle standard).  Il mix complessivo è ben calibrato: la musica non sovrasta il parlato, e le battaglie non risultano mai caotiche dal punto di vista sonoro.
 

 

FINAL FANTASY TACTICS - The Ivalice Chronicles

Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles non è solo un tributo a un capolavoro del passato, è anche una dichiarazione d’amore a un genere che ha saputo farsi spazio tra le esperienze più intense mai vissute su console. La nuova edizione per PlayStation 5 riesce a preservare l’anima strategica, le sfumature narrative e il fascino stilistico che hanno reso leggendario l’originale, pur concedendosi una serie di interventi intelligenti per adattarsi ai tempi moderni. Non è un’operazione senza macchie, ma il cuore dell’esperienza rimane forte, coerente e coinvolgente. Che siate veterani in cerca di una nuova immersione o neofiti pronti a scoprire un classico senza tempo, Ivalice vi accoglierà con le sue luci e le sue ombre. E sarà, ancora una volta, una battaglia memorabile.

8.50

Trama 9.00

Gameplay 9.50

Arte e tecnica 8.50

Pro:

restauro rispettoso ma efficace

sistema tattico e di job profondo

Contro:

doppiaggio non sempre perfetto

manca l'italiano

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