Ancora nella Zona
Dopo il successo del primo capitolo (di cui potete trovare qui la
nostra recensione),
The Farm 51 ci riporta nella
Zona di Esclusione con
Chernobylite 2: Exclusion Zone, attualmente disponibile in Early Access su PC. Questo sequel promette di ampliare l’esperienza originale, offrendo un mondo aperto vasto e una narrativa più profonda. Abbiamo esplorato le terre radioattive di
Chernobyl per fornirvi le nostre impressioni su questa nuova avventura, mettetevi comodi e seguiteci nella
recensione di Chernobylite 2: Exclusion Zone per PC.
La trama di Chernobylite 2: Exclusion Zone
Chernobylite 2 ci riporta nei territori contaminati e affascinanti della
Zona di Esclusione, ma lo fa con un taglio narrativo diverso rispetto al primo capitolo. Questa volta indossiamo i panni di Cole Grey, un Planewalker al soldo della NAR, catapultato in un incubo che mescola realtà, allucinazione e tecnologia quantistica. La narrativa prende le mosse da ciò che è successo alla fine del primo gioco, ma il tono è più diretto, più disilluso, quasi più spietato, con il protagonista che sembra lottare tanto contro l’ambiente quanto contro la sua coscienza. La scelta di puntare su una figura nuova, più militare e meno “ricercatore”, aiuta a staccarsi dall’impianto narrativo precedente pur mantenendo continuità con l’universo costruito da
The Farm 51.
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Una delle cose che ci ha colpiti di più è la costante
sensazione di incertezza che permea la narrazione. Le regole della realtà sembrano fluttuare, ed è un elemento diegetico, non solo atmosferico. Cole, come Planewalker, è capace di “saltare” tra versioni diverse della realtà, ma questa meccanica narrativa viene sfruttata non solo per effetto scenico: influenza le scelte del giocatore, modifica i rapporti con gli NPC, e altera la percezione stessa degli eventi accaduti. È come se l’intera narrazione fosse un grande esperimento quantistico e morale, dove ogni decisione apre nuove diramazioni, spesso imprevedibili. E in Early Access alcune di queste diramazioni sono solo abbozzate, ma già promettenti.
Dal punto di vista strutturale,
Chernobylite 2 sembra voler proporre una storia più frammentata, meno lineare, e maggiormente legata all’interazione con l’ambiente e alle missioni secondarie. Non mancano ovviamente momenti più classici da thriller, con intrighi interni alla NAR, tradimenti, e documenti da recuperare per comprendere il vero scopo della raccolta di Chernobylite. Ma la vera forza del gioco è quella narrativa ambientale che tanto ci aveva colpito nel primo episodio: edifici abbandonati, fotografie scolorite, scritte sui muri, tutto contribuisce a un racconto muto ma potentissimo. Vi ricordiamo inoltre che
Chernobylite 2: Exclusion Zone è localizzato in italiano e che quindi, anche se non conoscete l'inglese, potrete addentrarvi nella Zona di Esclusione senza problemi.
Il gameplay di Chernobylite 2: Exclusion Zone
Sul fronte del
gameplay,
Chernobylite 2 si propone come un survival shooter in prima persona con forti componenti immersive sim, RPG e di gestione base. Rispetto al primo capitolo, tutto è stato ampliato: la mappa è ora davvero open world, divisa in regioni da esplorare liberamente, e la componente survival è molto più marcata. Si parte con un piccolo hub dove possiamo costruire moduli, curare ferite, e gestire i compagni di squadra, ma da lì si dipana un mondo ostile e intricato. Il crafting è presente, ma non eccessivo, e assume più rilevanza la gestione delle risorse, dei compagni e del tempo. A colpirci fin da subito è la sensazione di vulnerabilità: la Zona non perdona, e ogni proiettile conta.
I ragazzi di The Farm 51 hanno fatto tesoro dei consigli ricevuti per Chernobylite e col capitolo hanno subito aggiustato il tiro
Una delle novità più interessanti è il sistema di progressione basato sul concetto di
instabilità quantica. A ogni morte o scelta sbagliata, la realtà si corrompe e alcune missioni, personaggi o eventi possono cambiare forma o addirittura sparire. Questo porta il giocatore a riflettere più attentamente sulle azioni da compiere, introducendo un livello di tensione costante. Le missioni principali sono ben congegnate, e pur essendo in Early Access, il design dei livelli lascia intravedere una buona cura nei dettagli. Esistono anche eventi dinamici e incontri casuali che spezzano la routine, anche se alcuni di questi ci sono sembrati ancora un po’ acerbi (
ne riparleremo al momento dell’uscita definitiva ndr.).
Il
sistema di combattimento, invece, alterna luci e ombre. Le armi da fuoco funzionano piuttosto bene, con un feeling solido e un buon feedback. Meno convincente invece il corpo a corpo, ancora rigido e poco preciso. L’intelligenza artificiale dei nemici ha margini di miglioramento: spesso alternano comportamenti brillanti a momenti di totale confusione. La gestione dell’inventario è stata rinnovata e ora risulta più snella, mentre il sistema di abilità, legato all’assorbimento della
Chernobylite, apre a build diverse, ma è ancora poco bilanciato. In definitiva, c’è tanto potenziale, ma anche lavoro da fare per raffinare l’esperienza e renderla veramente memorabile.
L'arte e la tecnica di Chernobylite 2: Exclusion Zone
La
direzione artistica di
Chernobylite 2 riesce ancora una volta a colpire nel segno.
The Farm 51 ha saputo costruire un mondo decadente, pervaso da un senso costante di inquietudine, dove ogni elemento – dalle luci verdi della Chernobylite alle rovine dei villaggi abbandonati, sembra
raccontare una storia. L’uso del fotogrammetrico, già lodato nel primo episodio, torna prepotente anche in questo secondo capitolo, portando su schermo una ricostruzione iperrealistica della Zona. Rispetto al predecessore, c’è una maggiore varietà ambientale e una spinta più decisa verso la fantascienza visiva: portali fluttuanti, distorsioni spaziali, creature deformi. L’occhio rimane costantemente catturato.
Dal punto di vista tecnico, il passaggio all’
Unreal Engine 5 porta benefici ma anche qualche grattacapo. Su hardware di fascia alta, il gioco riesce a offrire scorci spettacolari, con gestione avanzata dell’illuminazione e un buon livello di dettaglio. Su configurazioni più modeste o su
Steam Deck, invece, iniziano i problemi: cali di frame, pop-in visibili, e alcune texture che faticano a caricare. Abbiamo anche riscontrato alcuni bug nel sistema fisico e collisioni non sempre ben registrate. Nulla di tragico, considerato lo stato di Early Access, ma sono aspetti da monitorare per chi volesse acquistare il gioco subito. (
Meno male che esistono già patch settimanali ndr.)
Sul
fronte audio,
Chernobylite 2 alterna momenti di pura eccellenza a scelte discutibili. Gli effetti ambientali sono curatissimi: il fruscio del vento tra gli alberi, il crepitio dei dosimetri, i sussurri lontani sono tutti elementi che contribuiscono a un’immersione totale. Anche la colonna sonora svolge il suo compito con intelligenza, senza mai sovrastare ma accompagnando con eleganza. Più controverso invece il doppiaggio: alcune voci sono realizzate con sintesi vocale AI e questo, pur essendo una scelta comprensibile per un progetto in accesso anticipato, toglie qualcosa alla credibilità di alcuni momenti chiave. Attendiamo con curiosità di vedere se verrà rimpiazzato da attori reali.