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Recensione World to the West

Un mondo tutto da scoprire e quattro personaggi decisamente interessanti. Dai creatori di Teslagrad arriva su XBOX One, Playstation 4 e PC Worl To the West, analizziamolo insieme nella nostra recensione

L’avventura continua

Rain Games è una piccola software house indipendente salita alla ribalta grazie ad un titolo pubblicato tempo fa che li ha portati al successo nella scena indie. Stiamo parlando di Teslagrad un interessante progetto che è riuscito a piazzare la considerevole cifra di oltre un milione e mezzo di copie per le diverse piattaforme su cui ha fatto capolino.

Oggi parliamo della loro ultima fatica, World To The West un action molto stiloso e interessante che resta legato all’ambientazione che tanto è piaciuta ai giocatori di tutte le piattaforme. Pronti ad esplorare un nuovo mondo? Bene, fatelo con noi nella nostra recensione.
 
World to the West

Non toccare quel marchingegno!

Nostro padre si sta recando al castello, e in gran fretta, è notte e l’ambiente intorno a noi sembra volerci comunicare che non è il momento giusto per fare di testa nostra, c’è qualcosa nell’aria che invita a tornare a casa e a mettersi sotto le coperte, aspettando il mattino.

Ma Lumina, la protagonista della vicenda non è del nostro stesso parere e imperterrita insegue il padre al castello, fino a finire nei sotterranei dello stesso dove una strana macchina attira la sua attenzione. Il particolare marchingegno sembra non funzionante, tutto sembra fermo come in un passato dimenticato, tutto sembra immobile fino a quando la macchina emette una forte luce e ci troviamo in un posto dimenticato dagli uomini, o almeno così crediamo.

In World To The West impersoniamo quattro personaggi, quattro figure con caratteri e caratteristiche diverse, ognuna di esse ha i propri obiettivi ma sanno molto bene che possono raggiungerli solo collaborando. Facciamo così la conoscenza anche degli altri tre protagonisti: Knaus, un piccolo bambino obbligato ai lavori forzati da parte di ragazzi senza scrupoli che lo fanno lavorare sedici ore al giorno.

Teri, un avventuriera famosa nel suo mondo per saper portare a termine ogni missione gli viene affidata. Come tutti gli avventurieri non fa nulla per niente però, i soldi sono la principale ragione per cui mette in gioco la sua vita. Infine facciamo la conoscenza di Sir. Clonington un nobile gentiluomo energumeno che sembra uscito da un circo anni ’30 (presente gli omoni con i baffi a manubrio tutti muscoli che sollevano bilancieri enormi con una sola mano? Ecco proprio così).

Sono proprio loro quattro, gli improbabili membri del team che andremo a controllare e che ci faranno compagnia per tutta la durata dell’avventura.

World to the West

L’unione fa la forza

Word To The West si presenta al giocatore come un action esplorativo dove la risoluzione di piccoli enigmi ambientali è fondamentale per poter proseguire nel gioco e nella nostra avventura. Per certi versi, alcune meccaniche ricordano i primi Zelda.

Il titolo ci permette, nelle prime fasi di gioco, di prendere dimestichezza con le abilità e le caratteristiche che rendono ogni personaggio unico e indispensabili per terminare l’avventura. Lumina è in grado di teletrasportarsi e di utilizzare il suo bastone per colpire gli avversari e metterli al tappeto, Knaus non è sicuramente un personaggio adatto al combattimento ma grazie alla sua pala può scavare buchi nel terreno e non farsi notare dagli avversari passando proprio sotto di loro (oppure sgattaiolare in spazi angusti).

Teri può utilizzare la sua sciarpa per appendersi ad appigli o stordire i nemici, rendendola molto utile in fasi di esplorazione mista a combattimento, mentre Sir. Clonington è il classico tank in grado di infliggere danni ingenti e buttare giù con la forza bruta ostacoli che sembravano invalicabili fino a qualche secondo prima.

Nella seconda fase di gioco, una volta apprese le caratteristiche base dei nostri personaggi, passiamo ad utilizzarli insieme, o meglio, possiamo cambiare personaggio attraverso specifici totem (che fungono anche da check point) e che consentono di switchare il personaggio in uso con quello rappresentato sul totem. In questo modo possiamo utilizzare le caratteristiche dei vari personaggi e combinarle per poter risolvere gli enigmi e proseguire nella nostra avventura.

La mappa di Word To The West ha dimensioni abbastanza generose e ha una struttura simil metroidvania, possiamo perciò sempre tornare sui nostri passi e scoprire nuovi passaggi in grado di portarci verso tesori nascosti inaccessibili prima di aver ottenuto particolari abilità.

I comandi di gioco rispondono perfettamente ai nostri input e riuscire a padroneggiare le abilità dei nostri eroi è la chiave per affrontare il titolo senza problemi.
World to the West è anche tradotto in italiano (solo il testo, visto che le parti non sono doppiate), il che lo rende accessibile davvero a tutti, anche chi non conosce l’inglese, in questo modo chiunque può seguire l’evolversi delle vicende e le storie dei singoli protagonisti.
 
World to the West

Un lavoro di passione

Quante volte ci capita di dire che i lavori fatti col cuore si vedono subito? Ecco World to the West è stato pensato e realizzato col cuore, lo si vede dai piccoli dettagli, dalla cura riposta in ogni elemento.

Questo si riflette in una direzione artistica ispirata, che strizza l’occhio a Teslagrad ma ne ampia il respiro, introducendo un mondo in tre dimensioni, con una grafica in low poly che rende alla grandissima. Gli ambienti presentati sono sempre caratterizzati e caratteristici, con la giusta palette cromatica e i giusti dettagli per valorizzare ogni singolo elemento. Il lavoro di Rain Games dimostra (un’altra volta) come non sia necessario smuovere milioni di poligoni a schermo per creare una grafica d’impatto (chi ha detto The Legend of Zelda Breath of the Wild?) ecco, pur non arrivando ai fasti del capolavoro di Nintendo, Rain Games ha saputo dare carattere e creare continuità con l’universo presentato in Teslagrad.

Un discorso a parte va fatto alla colonna sonora di Word To The West, probabilmente una delle migliori che abbiamo sentito nell’ultimo periodo. Ogni pezzo, ogni melodia è estremamente azzeccata con l’ambiente e le atmosfere proposte. La colonna sonora passa da pezzi jazz a melodie leggere e oltre senza soluzione di continuità aiutando di molto la creazione di atmosfera in ogni livello di gioco.
 
World to the West
 

World to the West

World to the West è il secondo centro (due su due) di Rain Games, il team danese ha scommesso molto su questa sua opera e ha puntato molto in alto. Al netto di qualche imperfezione e di qualche bug (che siamo sicuri verranno corretti con qualche patch), il titolo proposto è originale e divertente, un sapiente mix di azione, avventura ed enigmi da risolvere. Un bel gioco a cui dedicare tempo per esplorare e vivere un’avventura in un mondo tutto da scoprire.

8

Trama 7.50

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

divertente

mondo ispirato

Contro:

qualche bug

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