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Recensione Stick It to the Man - Come ti leggo nel pensiero!

Cosa fareste se vi svegliaste con una braccio invisibile che vi esce dalla testa e vi permette di leggere il pensiero altrui?

La forza della mente!

Un braccio gelatinoso, quasi ectoplasmico ci esce dalla testa, una manina appiccicosa (un po’ come quelle che, negli anni 90 si trovavano nella patatine) ci permette di leggere la mente delle persone e interagire con gli oggetti di scena. Strano vero? Beh decisamente si, ma andiamo con ordine e proseguiamo nella recensione di Stick it to the Man per Nintendo Switch.

Stick it to the Man

La trama di Stick it to the Man

A tre anni dal lancio su Playstation 4, Zoink porta la sua piccola perla anche nell’ultimo arrivato di casa Nintendo: Switch. E’ così che possiamo riprendere le redini di Ray un personaggio decisamente buffo e strampalato. Le stranezze di Ray non si fermano al suo aspetto esteriore, no non certo solo li, Ray è buffo e strappo in modo tutto suo. Pensate che come lavoro fa il collaudatore di caschi anti infortunistici, già tutto il suo tempo sul luogo di lavoro lo passa facendosi cadere su vari elmi martelli e oggetti di varie dimensioni.

Tutto sembra procedere nella sua (assurda) normalità quando, un giorno, qualcosa va storto e un martello particolarmente coriaceo mette KO il nostro eroe. Al risveglio Ray si ritrova con un braccio invisibile che gli spunta direttamente dalla testa e col quale è in grado di leggere nella mente delle persone. Da questo incipit narrativo inizia una trama che si divincolerà per la decina di livelli di cui è composto Stick it to the Man fino all’epilogo. Non vogliamo andare oltre, non spoilereremo nulla riguardo agli avvenimenti di cui il nostro eroe si troverà invischiato, vi basti sapere che si passeranno dai fantasmi ai mafiosi, passando per psicologi e ballerini e chi più ne ha più ne metta.

Zoink ha dimostrato grande sapienza nel riuscire a narrare una storia così folle tenendo la tensione alta fino ai titoli di coda (che in verità giungono anche abbastanza rapidamente), vi basteranno meno di dieci ore per portare a termine questa piccola chicca, ma non temete ogni singolo minuto varrà la pena di essere giocato. 

Stick it to the Man

Il gameplay di Stick it to the Man

E qui iniziamo a divertirci, Stick it to the Man si presenta come un platform in due dimensioni dalla direzione artistica decisamente originale e interessante, ma non è solo per come è realizzato il gioco il motivo per cui resteremo soddisfatti del titolo ma anche, e sopratutto, per le meccaniche che quest’ultimo mette in campo. Oltre a saltare come in ogni altro platform esistente sulla faccia della Terra, Ray ha a disposizione uno strumento unico che gli permette di leggere i pensieri della gente e scoprire quindi i bisogni dei personaggi che incontra lungo il suo cammino.

E’ proprio così, aiutando gli npc che Ray può progredire nella storia e giungere ai titoli di coda sano e salvo. La mano (che solo lui vede e per cui molti lo prenderanno per pazzo) è anche in grado di svelare pezzi di scenario e “staccare” letteralmente degli oggetti (a mo di adesivo) dall’ambiente, per poi riattaccarli nei luoghi preposti per terminare le varie missioni. Si infatti determinati oggetti funzionano un po’ come gli “attacca e stacca” che si trovavano nelle riviste vendute dal giornalaio dell’ospedale tanti anni fa (almeno io ho un ricordo abbastanza chiaro di questo dettaglio nd Roberto).

Ci toccherà scappare dai mafiosi, risolvere indovinelli e trovare il giusto tempismo per passare indenni determinate sezioni di livelli, Stick it to the Man riesce a tenere l’attenzione del giocatore sempre alta, per tutta la durata dell’avventura, e trasmette una voglia di esplorare i livelli alla ricerca di soluzioni, anche bizzarre, per “vedere cosa c’è dopo”. I comandi su Switch funzionano discretamente bene e solo raramente vi capiterà di selezionare un “cervello piuttosto che un altro”, ma di norma questi errori non precluderanno l’esito del dell’avventura.  

Stick it to the Man

L’arte e la tecnica di Stick it to the Man

Parlando di direzione artistica non si può non congratularsi col team di sviluppo per l’ottimo lavoro svolto. L’idea di ambientare l’intero gioco in un mondo fatto di carta, dove i personaggi sono disegnati su fogli e come tali si comportano. Tutto nel mondo di gioco è curato con un grado di attenzione sicuramente sopra la media e nulla è dato al caso.

E’ nei piccoli dettagli che si vede la cura che i ragazzi di Zoink hanno messo nella realizzazione del loro titolo, ogni personaggio è infatti caratterizzato alla perfezione e lascia un ricordo nel giocatore, vuoi per le sue stramberie, vuoi per il design o anche solo per la sua storia. Qua e la troviamo anche piccole chicche sparse come ad esempio, quando Ray muore e dobbiamo ripartire dal check point anziché vedere semplicemente il nostro protagonista “apparire” davanti al check point verrà “stampato” nuovamente e ritagliato dalla carta, pronto per continuare la sua avventura. Dal punto di vista tecnico il titolo si comporta egregiamente sulla nuova console di casa Nintendo e non abbiamo mai riscontrato problemi di sorta, freeze o bug che abbiano minato la nostra esperienza di gioco.

Ottimo anche l’accompagnamento musicale e il doppiaggio in inglese, il titolo è anche sottotitolato in Italiano.

Stick it to the Man

Stick it to the Man

Stick it to the Man è un ottimo titolo, divertente e dalla realizzazione artistica sopraffina, peccato che la sua durata complessiva non sia propriamente esaltante ma la story line procede spedita e non ha tempi morti o allungamenti di brodo, fin che c’è da giocare ci si diverte. Sarebbe bello se gli sviluppatori pensassero ad un seguito magari più longevo, ma irriverente e scanzonato come il suo predecessore.

8

Trama 7.50

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.00

Pro:

decisamente folle

originale

Contro:

un po' troppo breve

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